Luca Ramacci, 43 anni, segretario della Lega per l’Alta Fascia Appenninica, analizza a tutto campo il risultato delle recenti elezioni regionali umbre, riflettendo sulla vittoria di Stefania Proietti, la sconfitta della giunta Tesei, e il ruolo dei giovani nella politica locale e regionale. Una chiacchierata che tocca argomenti fondamentali come il coinvolgimento delle nuove generazioni, il problema del non-voto, e le prospettive per il centrodestra in Umbria.
“La vittoria di Stefania Proietti non era attesa“, afferma Ramacci, “soprattutto considerando il lavoro svolto dalla giunta Tesei in questi cinque anni. La Tesei ha dimostrato concretezza e perseveranza, risanando una regione che non abbiamo ereditato nelle migliori condizioni. Ma, come in tutte le elezioni democratiche, va dato merito a chi ha vinto. Auguro a Stefania Proietti di rappresentare al meglio tutti gli umbri”.
Per Ramacci, però, il dato più significativo di questa tornata elettorale non è tanto il risultato quanto il numero crescente di astenuti. “Il peggior partito in queste elezioni è stato quello del non-voto“, sottolinea. “Quando non si vota, si delega agli altri la scelta per il proprio futuro e quello dei propri figli. È un segnale di sfiducia che dobbiamo affrontare come società”.
Luca Ramacci analizza il problema dell’astensionismo che reputa “un atteggiamento pericoloso”
Un tema centrale nell’analisi di Ramacci è l’astensionismo, particolarmente marcato tra i giovani. “I giovani oggi vivono un momento di grande difficoltà”, spiega. “Molti scelgono di non partecipare perché credono che nulla possa cambiare. È un atteggiamento pericoloso, che li allontana dalla possibilità di essere protagonisti del cambiamento”.
Ramacci attribuisce questa disillusione a una cultura della contestazione fine a sé stessa. “Spesso vediamo movimenti che nascono contro qualcosa, ma senza un obiettivo costruttivo”, osserva. “Questo atteggiamento impedisce ai giovani di portare avanti le loro istanze in modo concreto e positivo”.
Ma c’è anche una responsabilità della politica nel colmare questo vuoto. “La politica viene spesso percepita come distante“, ammette Ramacci. “Io stesso, da giovane, avevo questa sensazione. Ma quando ho deciso di impegnarmi, ho scoperto che la politica può essere alla portata di tutti. Dobbiamo fare di più per coinvolgere i giovani e renderli parte attiva del processo decisionale”.
Ramacci evidenzia il ruolo della Lega Giovani, il movimento giovanile del partito, come esempio di impegno concreto. “La Lega ha sempre puntato sui giovani“, afferma. “Abbiamo un movimento giovanile attivo, che partecipa alle scelte politiche e contribuisce in modo significativo. A Gubbio, il nostro gruppo include giovani che danno un contributo fondamentale sia a livello locale che regionale.”
Secondo Ramacci, la chiave per il futuro è costruire una connessione diretta tra i rappresentanti politici e i giovani militanti. “La Lega è una famiglia, non un partito tradizionale”, spiega. “Anche i nostri leader, come Matteo Salvini, mantengono un contatto diretto con le persone, andando nei mercati e tra la gente. Questo modello inclusivo deve essere la base per il nostro impegno con le nuove generazioni”.
“Quando abbiamo ereditato la regione la situazione era drammatica”
Parlando della sconfitta del centrodestra, Ramacci identifica alcune aree critiche. “Il centrodestra deve riflettere seriamente su questo risultato”, dichiara. “Forse non siamo riusciti a comunicare adeguatamente il lavoro svolto in questi cinque anni. Quando abbiamo ereditato la regione, la situazione era drammatica. Basti pensare agli scandali nella sanità durante la giunta Marini e alla necessità di un commissario ministeriale per rimettere ordine.”
Secondo Luca Ramacci, il lavoro della giunta Tesei è stato significativo, ma non sempre valorizzato. “Abbiamo risanato conti, migliorato infrastrutture, e introdotto riforme importanti. Ma sembra che gli umbri abbiano dimenticato da dove siamo partiti”.
Guardando al futuro, Ramacci propone una strategia basata sull’unità e sulla comunicazione. “Il centrodestra deve approfittare di questo momento per analizzare il voto e identificare le aree di miglioramento”, spiega. “Dobbiamo essere più presenti sul territorio, ascoltare di più i cittadini e lavorare per ricostruire la fiducia”.
Un’altra sfida è rappresentata dalla frammentazione politica a livello locale. “A Gubbio, avevamo 15 candidati alle regionali. È una frammentazione che rende quasi impossibile eleggere un rappresentante locale”, sottolinea. “Dobbiamo superare i personalismi e lavorare insieme per garantire una rappresentanza forte per il nostro territorio”.
Infine, Ramacci si augura che la nuova giunta regionale guidata da Stefania Proietti adotti un approccio inclusivo. “La regione deve rappresentare tutti gli umbri, indipendentemente dal colore politico”, afferma. “Mi auguro che la Proietti collabori con la giunta Fiorucci per il bene di Gubbio e di tutta la regione”.
Tuttavia, avverte: “La Proietti ha parlato di riportare la sanità ai livelli pre-Tesei. Spero che questo non significhi tornare agli scandali e alle inefficienze che hanno caratterizzato quel periodo. Sarebbe un passo indietro per l’Umbria”.