Si avvicina la 67esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e arriva una gradita anteprima. Sono infatti iniziate le prove di “Una relazione per un’accademia” che ha segnato il debutto alla regia di Luca Marinelli con Fabian Jung protagonista. Tratto dall’omonimo romanzo di Franz Kafka, lo spettacolo ha riscosso grande successo alla scorsa edizione e quest’anno torna in scena per l’anteprima del Festival dal 30 maggio al 2 giugno al Teatro Caio Melisso. Lunedì 27 alle 20 Luca Marinelli e tutta la compagnia saranno proprio qui, nello spazio Carla Fendi, per incontrare pubblico e stampa e svelare i retroscena dell’opera. L’incontro è gratuito, previo ritiro del ticket.
A Spoleto uno spettacolo che riflette sulla libertà
Quello scelto da Marinelli per il suo debutto è un celebre racconto del 1917 con cui Kafka, di cui nel 2024 ricorre il centenario della morte, ha dato voce a una scimmia, Rot Peter. L’animale, mentre si trova con il proprio branco nella giungla africana, viene catturato e ferito in due punti. Fatto prigioniero, capisce che l’unica possibilità che ha per riconquistare la libertà è imparare a imitare gli uomini, evitando così di trascorrere il resto della vita in un giardino zoologico. La scimmia diventerà sempre più umana, una trasformazione così profonda e compiuta che a cinque anni dalla cattura la porterà a diventare relatore accademico.
Kafka, immenso visionario e avanguardista la cui opera continua a affascinare i lettori di ogni tempo, con questo racconto riflette sul tema della libertà declinata attraverso i paradigmi del grottesco che lui aveva saputo elevare raggiungendo vette ineguagliate. Mentre la scimmia tiene la propria lezione davanti a una platea di antropologi che la ascoltano attentamente, rivela come non sia stata la sola ricerca della libertà a suggerire la soluzione di diventare più umana possibile, ma la necessità. La libertà che il protagonista riesce a conquistare con tanto impegno, può davvero dirsi tale? Rot Peter è stato costretto a rinunciare alla sua vera natura a causa della sopraffazione dell’uomo. Per non soccombere dietro alle sbarre di uno zoo, l’animale si è dovuto conformare a una società aliena che l’ha privato della sua libertà naturale per consegnargliene una artificiale.
“Una relazione per un’accademia” nell’introduzione di Luca Marinelli
“Questo testo è uno sguardo. Sono stato colpito da questo sguardo, come da un profondo e dirompente slogan di denuncia scritto, gridato su un muro” scrive nella nota introduttiva Luca Marinelli. “Mi sono fermato ad osservarlo ed ho tentato di restituire le mie, le nostre emozioni. Ma assolutamente non vi dirò cosa penso di questo spettacolo. Non voglio imporvi punti di partenza di una riflessione, che sarebbe bello potesse generarsi in voi, tanto di adesione quanto di rifiuto. Quello che è importante è che faccia rumore, come un suono da decifrare. Ma questo posso dirvelo: spero che riusciremo a porvi un amletico specchio di fronte. Siete disposte e disposti a specchiarvi? Siamo disposti e disposte a specchiarci? Ho trovato in Kafka un alleato, un amico, un militante etico con il quale avrei condiviso volentieri una passeggiata, una serata. Possiamo solo ascoltarlo, ma sarebbe bello rispondergli, ringraziarlo”
Marinelli regista parla anche della genesi dello spettacolo che durante le prove a Spoleto è stato di nuovo indagato. “Forse una messinscena può compensare questo silenzio. Il primo approccio ad uno studio su questo spettacolo risale a due anni fa, a Berlino, quando abbiamo iniziato le prove con Fabian Jung, l’attore che vedrete in scena. Lì è cominciato, e si è anche concluso. In questo mese trascorso a Spoleto, fino ad oggi, abbiamo riaperto il lavoro. Lo abbiamo messo nuovamente in dubbio, ed infine in scena. Tengo a ringraziare le figure professionali e le anime che ho incontrato in questi giorni, che ci hanno aiutato e sono divenuti fondamentali compagni e compagne di avventura. Buona visione. E grazie“.