Ha incontrato tutte le categorie dell’agricoltura umbra di qualità, delle imprese del terziario agroalimentare e del mondo rurale, il ministro Francesco Lollobrigida. Una visita-lampo, la sua, alla Comunità Incontro di Amelia per partecipare all’evento organizzato da Fratelli d’Italia su “Coltivare il futuro, incontro con il mondo agricolo e della cultura rurale“.
Ma il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha anche incontrato i vertici della Comunità e i ragazzi del centro di recupero. A fare gli onori di casa il presidente della Comunità Incontro, avvocato Giuseppe Lorefice, il responsabile di struttura, Giampaolo Nicolasi, e la responsabile dell’equipe multidisciplinare, psicoterapeuta Tania Fontanella. E in un incontro riservato davanti al caminetto che don Pierino Gelmini utilizzava per i suoi colloqui, i giovani della Comunità hanno illustrato l’attività svolta sui campi, nelle vigne e nelle coltivazioni della struttura.
Ad aprire l’evento il sottosegretario al ministero dell’Interno e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco. Che ha introdotto la tavola rotonda, che ha coinvolto i vertici regionali delle associazioni dell’agricoltura, del commercio e dell’industria agroalimentare, e infine quelli del mondo venatorio e della cinofilia. Settori ai quali il ministro ha garantito pieno appoggio e condivisione delle priorità.
“L’Umbria è centrale nell’agricoltura di qualità – ha detto Lollobrigida -. E per il governo Meloni questo comparto è centrale e la situazione sta oggettivamente migliorando. In Europa ci sono ancora troppe regole imposte ai nostri produttori. Che hanno diminuito il valore dei prodotti italiani e questo deve cambiare“.
Il ministro Lollobrigida: “Umbria piccola-grande regione, è top nella qualità e deve credere in sé stessa”
Davanti a una platea gremita di ospiti, collaboratori, amici della Comunità Incontro, il ministro Lollobrigida non si è sottratto alle domande e alle istanze delle categorie produttive. Complice il clima familiare e accogliente creato da Nicolasi e dai ragazzi di Amelia, che hanno portato le proprie testimonianze, la discussione è servita per fissare anche una piattaforma condivisa tra politica e mondo imprenditoriale su un settore strategico per la regione. Ad ascoltare il ministro, oltre a Tommaso Agabiti, consigliere comunale di Amelia che ha introdotto l’incontro, anche i vertici delle istituzioni. La presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Eleonora Pace, l’assessore regionale Paola Agabiti Urbani, il coordinatore comunale di Terni Marco Cecconi. Tutti candidati alle prossime regionali. E con loro tanti militanti e dirigenti di partito, dall’ex assessore ternano Ceccotti al componente dell’esecutivo nazionale di FDI, Alfredo De Sio, fino alla presidente di Sviluppumbria Michela Sciurpa.
“In Umbria deve essere premiato il buon governo – ha detto rivolto proprio a loro Lollobrigida – . E riteniamo che la regione abbia assunto una centralità particolare in questi anni. Abbia posto fine ad un periodo nel quale la politica, forse abituata per una parte a vincere le elezioni senza faticare, aveva perso il rapporto i cittadini. In questi cinque anni la giunta di centrodestra è stata sempre presente, vicina. E la percezione che abbiamo dal mondo delle categorie è che questo lavoro viene apprezzato“.
Una piccola-grande regione, ha definito l’Umbria il ministro. Piccola per estensione geografica e numero di abitanti, questioni però di secondaria importanza se si guarda agli aspetti di grandezza che il territorio ha saputo esprimere.
“È una terra di produzioni alimentari e di un comparto, come l’agricoltura, di qualità senza pari – ha detto Lollobrigida -. Ha esportato, con San Benedetto patrono d’Europa e i suoi monasteri, la cultura del lavoro e la conoscenza in agricoltura. E con San Francesco ha introdotto al mondo il tema della sostenibilità e della cura del creato. Questa è una regione che deve credere in sé stessa e nella sua creatività e capacità. Perché ne sosterremo ogni sforzo“.
L’incontro con le categorie: dalla difesa dei borghi ai prezzi dei prodotti, fino alla creatività. Una piattaforma condivisa
Sul palco si sono alternati i rappresentanti del mondo agricolo (Albano Agabiti per Coldiretti, Roberto di Filippo per la CIA, Fabio Rossi di Confagricoltura e Roberto Giangrande degli Agronomi umbri). Che hanno portato istanze molto sentite della categoria. Dai danni procurati dagli ungulati, soprattutto in collina, alla scarsa valorizzazione dei prezzi delle produzioni agricole nelle filiere di distribuzione. Passando per il rischio idrogeologico, la difesa delle tipicità, la lotta all’italian sounding. Così come non sono mancati riferimenti delle imprese al tema del ricambio generazionale, alla necessità di avvicinare i giovani all’agricoltura, all’innalzamento della qualità attraverso un corretto concetto di sovranità alimentare.
Sevondo panel dedicato alle imprese, con Carlo Ghista di Confesercenti, Fabrizio Fucile di Confcommercio, Giuliano Martinelli di CNA e Francesco Lanzi di Confindustria. E anche in questo caso sono arrivati segnali rilevanti per il ministro Lollobrigida. Soprattutto sul versante dello spopolamento dei borghi, sul processo di desertificazione dei centri storici, spesso in Umbria associati alle produzioni artigianali e tipiche, sulla creatività delle imprese. Con gli esempi di vino, olio e tartufo che hanno saputo darsi una dimensione internazionale puntando anche su marketing e riconoscibilità. Oltre che su prodotti innovativi e di nicchia.
Infine l’incontro col mondo venatorio e della cinofilia, con Sauro Zara di Liberacaccia, Massimo Buconi di Federcaccia, Giuseppe Favarelli di Enalcaccia e Vitaliano Gaggi dell’ENCI. Per loro la richiesta di pari dignità rispetto a tutti gli interlocutori istituzionali per il mondo venatorio e quello cinofilo. Con la promessa di organizzare in futuro, proprio alla Comunità Incontro, una giornata nazionale del cane alla quale invitare anche il ministro Lollobrigida.