Il Parco Ranghiasci di Gubbio, posizionato nella parte sud-occidentale del Monte Ingino, collega l’area agricola e naturale esterna alle mura con il centro abitato. Situato nel cuore della città, funge da importante collegamento tra le montagne circostanti, il centro storico e il verde della città.
La vastissima area verde è un’opera realizzata dalla famiglia Ranghiasci nella prima metà dell’800. Il giardino fu ispirato da Matilde Hobhouse, nobildonna inglese, moglie di Francesco. La Hobhouse era originaria della contea di Bath, figlia di Sir Benjamin e sorella di Lord Broughton. Fu amica e forse amante di Ugo Foscolo che le dedicò le Rime di Petrarca con le parole: “Alla Gentile Giovine Matilde Hobhouse fanciulla”.
Matilde Hobhouse, la nobildonna inglese che ideò il Parco
La nobildonna inglese sposò a Roma nel 1827 l’allora ventisettenne Francesco e presumibilmente quell’anno si recò per la prima volta a Gubbio per la festa dei Ceri. L’evento è ricordato dal Lucarelli, attendibile storico eugubino. La Hobhouse si sarebbe trattenuta nella città solamente due giorni per poi ripartire con altre signore al seguito. L’arrivo dell’inglese a Gubbio destò una viva curiosità per l’ingente dote che si vociferava arrivasse a 60.000 scudi.
Le tracce della giovane donna si perdono infine nel 1853. Probabilmente divorziò dal Marchese che si unì con una nuova moglie. Sappiamo che ebbe tre figli: Edoardo-Latino e Federico-Latino, a lei premorti, e Amelia-Latina che si stabili in Inghilterra dove la madre l’aveva condotta sin da bambina. Il Moroni le attribuisce l’ispirazione del grande parco, sul quale si affaccia la parte posteriore del palazzo.
Grazie a lei, Gubbio subì una spinta verso l’innovazione a livello architettonico anche con la costruzione, insieme al Parco Ranghiasci, del Palazzo in stile neo-rinascimentale che si affaccia su Piazza Grande.
Dopo lunghi anni di abbandono, l’acquisto da parte del Comune di Gubbio
Abbandonato per diversi anni, il parco fu infine acquistato dal Comune di Gubbio che provvide al restauro del patrimonio architettonico ivi esistente e alla sistemazione del patrimonio arboreo.
Il parco presenta percorsi nel verde e dopo una serie di tornanti segnati da piante diverse per creare un effetto sempre nuovo nel verde e che in autunno si colorano di rossi e di gialli contrastanti. La villetta a due piani, che fu costruita in questo ambito, è moderna e confortevole, residenza estiva dei signori, fu restaurata al tempo della riapertura del grande e ameno spazio verde.
Al tempietto che sorge in una zona sopraelevata si accede attraverso dei gradini definiti da due blocchi di pietra locale, mentre ai lati si notano delle curve di contenimento sempre in pietra.
Nel centro del timpano del tempio è posto lo stemma dei Ranghiasci, inquadrato con quello dei Brancaleoni, circoscritto dal motto: “Virtus omnia vincit”.
Lo splendido parco possiede implicazioni di tipo esoterico nella disposizione delle specie arboree e nella creazione di boschi sacri propri della tradizione mitica nord europea.
Parco Ranghiasci ancora una volta nel completo abbandono.
Le condizioni di conservazione parco Ranghiasci sono diventate negli ultimi tempi sempre più preoccupanti con un degrado ormai irrefrenabile. L’area non dispone più della ordinaria manutenzione e va degradandosi progressivamente come tutto ciò che non riceve più la cura dell’uomo. Nella villa ormai in disuso vi sono porte rotte e le finestre con i vetri andati in frantumi e non più ripristinate, anche in seguito alle devastazioni per opera dei cinghiali. Tutto giace nell’abbandono più totale senza che vi sia stato alcun intervento da parte della Amministrazione pubblica. Eppure la villa non ha nulla da invidiare alla Casina Valadier nel centro di Villa Borghese a Roma. Potrebbe trasformarsi in una elegante location per convegni e banchetti anche di alto livello dato il valore storico e architettonico del sito e la prestigiosa cornice.
Ma la situazione sembra non evolversi ormai da molto tempo nonostante le segnalazioni alla Giunta Stirati che pare interessata a tutti altri problemi di maggior visibilità in vista dell’appuntamento elettorale di giugno.