Largo alla musica al Festival dei Due Mondi. E che musica. Giovedì 11 luglio arriva la straordinaria Lizz Wright che a Spoleto presenta il suo ultimo album “Shadow“. Dopo Dianne Reeves e Rhiannon Giddens, con Lizz Wright il Festival completa l’ideale triade femminile rappresentativa delle migliori artiste del jazz contemporaneo.
La voce è l’eccezionale strumento di Lizz Wright. Quella voce che il New York Times ha definito “un contralto morbido e scuro, dotato di qualità che si potrebbero associare al bourbon invecchiato in botte o alla pelle morbida come il burro“. Wright sa spaziare con profondità dal jazz al gospel, muovendosi senza soluzione di continuità dalla tradizione afro-americana per attraversare una vasta serie di influenze che toccano il country, il soul, il gospel arrivando al rock.
“Shadow”: l’album della rinascita
“Shadow“, ombra, è l’album della rinascita per Lizz Wright. Giunto sette anni dopo “Grace” del 2017, è stato pubblicato ad aprile di quest’anno per Blues & Greens Records, la casa discografica fondata dalla stessa Wright nel 2022. Una duplice dimostrazione del fatto che l’artista ha rivendicato per sé il tempo e lo spazio necessari e fisiologici per dare vita a qualcosa di assolutamente personale, mettendo da parte le pressioni esterne. Nel mezzo c’era stato l’album live “Holding Space“, il cui lancio è coinciso con il progetto da produttrice.
“Shadow” è il condensato di esperienze introspettive che vanno dalla pandemia e riflettono sugli attuali scenari sociali e politici americani. Un viaggio in quell’ombra del titolo che espone un catalogo intimo dove emergono temi come la perdita (quella della nonna Martha), il dolore e l’amore. Alla base di tutto una profonda onestà intellettuale, un’umanità rara e un talento che si colloca in continuità con le mitiche interpreti storiche del jazz. Una su tutte Ella Fitzgerald, tra le principali fonti d’ispirazione di Wright.
Chi è Lizz Wright: a 23 anni già in cima alle classifiche jazz
Nata in un piccolo centro della Georgia, figlia di un ministro di culto, Wright si avvicina alla musica come direttrice del coro nella sua città. A 22 anni arriva la notorietà a livello nazionale, con un indimenticabile concerto tributo alla cantante Billie Holiday.
La origini familiari costituiscono il substrato della sua musica. “La mia era una famiglia molto spirituale – ha detto in un’intervista – e fortemente legata alla terra avendo da generazioni una tradizione contadina. Ciò che senti nella mia musica non è solo il mio retaggio afro-americano ma anche quello di una persona che vive connessa alla terra. Cerco di distaccarmi dagli stereotipi e di cantare la mia personalità di donna e di essere umano su questa Terra“.
A 23 anni Wright raggiunge la vetta delle classifiche jazz di Billboard con il suo primo album “Salt”. Seguono “Dreaming Wide Awake“, “The Orchard” e “Fellowship“. Con l’etichetta Concord pubblica “Freedom & Surrender” e “Grace”, acclamato dalla critica mondiale come testimonianza del profondo legame tra Wright, il Sud e la sua musica.
Nel 2022 fonda la già citata “Blues & Greens“, espressione di una visione della musica libera e scevra dalle catene del commercio. L’obiettivo della “Blues & Greens” è ritrovare l’umanità di base nel mondo della musica, ponendo in primo piano il benessere e le pratiche commerciali sane e sostenibili. Gli artisti della casa discografica di Wright sono infatti anche i proprietari dei loro master, delle opere creative e delle immagini.
Il concerto di Spoleto è realizzato in collaborazione con Umbria Jazz. Sul palco insieme a Lizz Wright ci saranno i musicisti Kenny Banks (pianoforte e organo), Ben Zwerin (basso), Adam Levy (chitarra) e Ivan Edwards (batteria). L’appuntamento è per le 21:30 al Teatro Romano. I biglietti sono ancora disponibili con prezzi che vanno da 48 a 60 euro.