Il sindacato degli specialisti ambulatoriali umbri (Sumai) interviene nel dibattito sulle liste d’attesa rivendicando un approccio lontano dalle logiche politiche. E, soprattutto, dalle polemiche che infiammano la regione nelle ultime settimane. Per il Sumai, infatti, occorrono investimenti strutturali, non discussioni politiche o risposte emergenziali.
Il tema delle liste d’attesa è tornato al centro dell’agenda sanitaria regionale (o forse non se ne è mai andato). Mentre la politica si divide su cause e soluzioni, il Sumai Umbria prende una posizione netta: restare fuori dalla contesa. La scelta è dettata dalla volontà di evitare che il diritto alla cura diventi oggetto di scontro ideologico. "Perché la salute non ha colore, e i diritti dei cittadini non possono essere oggetto di trattativa", ribadisce il sindacato, che rivendica la sua natura apartitica e la concentrazione esclusiva sugli interessi di pazienti e professionisti.
Il recente accordo siglato con Palazzo Donini rappresenta, per il Sumai, un atto di responsabilità e non un’adesione a un fronte politico. Francesca Castellani, segretaria regionale, chiarisce: "Abbiamo detto sì all’accordo perché crediamo nel valore del servizio pubblico e nella responsabilità sociale della nostra professione. Ma è importante chiarire che il Sumai non si presta a logiche politiche. Il nostro unico interesse è la salute dei cittadini e la dignità del lavoro degli specialisti ambulatoriali".
L’intesa punta a ridurre i tempi di accesso alle prestazioni e a recuperare quelle sospese, segnali che il sindacato interpreta come un primo passo e non come una soluzione definitiva.
Pur apprezzando lo sforzo istituzionale, il sindacato mette in guardia dal rischio di fermarsi a semplici interventi tampone. "Aumentare le prestazioni erogabili non può essere però considerata una risposta sistemica", sottolinea la sigla. La strada indicata guarda più lontano: investire nella telemedicina per ridurre i tempi e ampliare l’accessibilità, sostenere la formazione continua degli specialisti, rafforzare il legame con la medicina generale e valorizzare il ruolo dei professionisti ambulatoriali. Solo un mix di questi strumenti, secondo il Sumai, può incidere davvero sull’efficienza del sistema e ridare stabilità alla sanità territoriale.
La posizione del Sumai si inserisce in un panorama sindacale tutt’altro che uniforme. La Cisl Medici, ad esempio, ha firmato insieme a Sumai e Fespa l'accordo con la Regione per rendere più rapida l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali, puntando, come detto, su telemedicina, nuove agende dedicate e formazione continua.
All’opposto, la Cimo manifesta profondo scetticismo e chiede un cambio di rotta radicale: "Temiamo che manchi la determinazione per compiere scelte anche impopolari, ma necessarie", avverte il segretario regionale Marco Coccetta. Due approcci differenti, ma con un obiettivo comune: ridurre in maniera concreta le attese che gravano sui cittadini umbri.
In un contesto in cui la sanità diventa facilmente terreno di contrapposizioni, il Sumai rivendica il proprio posizionamento fuori dal dibattito partitico. Non una fuga, ma una strategia per essere credibili. Le proposte del sindacato si presentano come tecniche, ancorate all’esperienza degli operatori e non a convenienze politiche. Questo approccio vuole rafforzare la possibilità di costruire soluzioni durature, basate sul confronto con le istituzioni e non sulla ricerca di visibilità.
Il vero banco di prova sarà tradurre accordi e impegni in risultati concreti. Per i cittadini, che da tempo attendono un cambio di passo, la riduzione delle liste non è più solo un obiettivo tecnico ma una questione di fiducia nelle istituzioni. Il Sumai, mettendo al centro qualità ed equità delle prestazioni, si propone come interlocutore capace di tenere insieme due esigenze: il diritto universale alla cura e la tutela di chi lavora ogni giorno negli ambulatori.
La sfida è trasformare la neutralità in un fattore di forza, affinché la sanità regionale non sia percepita come campo di battaglia politica, ma come spazio di risposte efficaci ai bisogni delle persone.