Nella giornata di ieri, mercoledì 24 luglio 2024, si è svolto un incontro tra i sindacati Cgil e Uil e la direzione aziendale dell’USL Umbria 2 per un aggiornamento in riferimento allo stato delle liste di attesa sul territorio Umbria sud.

Rispetto ai tanti temi emersi e sollevati dalle organizzazioni sindacali alla direzione aziendale, si è convenuto di programmare un ulteriore aggiornamento nel mese di settembre prossimo, al fine di monitorare costantemente l’andamento delle liste d’attesa, entrare nei dettagli delle criticità e tentare di compiere le scelte necessarie per poter rispondere al meglio ai problemi ancora esistenti.

Liste d’attesa Usl Umbria 2, parlano i sindacati

“La direzione aziendale – si legge in una nota delle due organizzazioni sindacali, Cgil e Uilci ha ribadito che rispetto all’ultimo decreto della Giunta Regionale relativo alle liste di attesa sta producendo un sforzo per efficientare il sistema e ampliare le prestazioni in convenzione, sia con l’azienda ospedaliera di Terni sia con strutture private, che hanno effettuato circa il 50% delle attività complessive”.

“Dai dati forniti relativi al primo semestre, richieste nuove e già evase – dicono i sindacati – risultano 23.000 le prestazioni ancora in attesa”. Ciò nonostante la direzione dell’Usl Umbria 2, pur riconoscendo che il problema delle liste d’attesa continui a esistere, ha evidenziato un miglioramento della situazione nell’arco degli ultimi mesi.

La persistenza del problema “sarebbe causata secondo la direzione – scrivono ancora Cgil e Uil – da un lato dall’appropriatezza delle richieste da parte dei medici di Medicina Generale, e dall’altro da un elevato tasso di assenza all’appuntamento dei pazienti interessati”.

Cgil e Uil: “Non condividiamo le scelte della Regione”

“Come organizzazioni sindacali presenti all’incontro – continuano Cgil e Uil nella nota – abbiamo ribadito di non condividere le scelte politiche regionali, caratterizzate da interventi di natura emergenziale (investendo tra l’altro sul privato), che alleggeriscono temporaneamente il problema senza soluzioni definitive, possibili solamente attraverso una programmazione di interventi strutturali”.

“Abbiamo altresì evidenziato – rendono noto, inoltre, le due sigle sindacali – le criticità del territorio legate all’aumento di richiesta delle prestazioni, e la necessità di prevedere investimenti nel pubblico, non in convenzione, in grado di poter rispondere alle richieste delle cittadine e cittadini”.

In particolare, durante l’incontro con la direzione aziendale dell’Usl Umbria 2, Cgil e Uil hanno ribadito l’urgenza di destinare risorse al potenziamento degli organici, che permetterebbe di aumentare il numero di prestazioni erogabili intervenendo anche su dotazioni tecnologiche adeguate e rispondenti alle necessità.

“Occorre una pianificazione generale e territoriale capace di rispondere complessivamente ai bisogni sanitari – hanno tenuto, infine, a precisare Cgil e Uil – che tenga insieme territorio, prevenzione, ruolo e attività dei Medici di Base, investimenti in Case della Salute e piena integrazione tra Usl e Azienda Ospedaliera, dentro una logica di reale presa in carico delle persone”.

Presidente Tesei sulle liste d’attesa

A proposito delle liste d’attesa in Umbria, pochi giorni fa, il 16 luglio, si è tenuta una riunione a Palazzo Donini per monitorare l’andamento del Piano di abbattimento indetto dalla Giunta regionale. Dall’incontro è emerso che “dal mese di gennaio 2024 a oggi sono state erogate quasi un milione e mezzo di prestazioni in tutta la regione, con una capacità produttiva del sistema pubblico in giugno inferiore di solo il 5% rispetto al periodo pre Covid”.

A fronte di questo numero di prestazioni sanitarie fornite ai cittadini umbri in meno di 7 mesi oggi in lista di attesa rimangono circa 46 mila prestazioni (di cui 13 mila tra endoscopia e oculistica), con un calo, come detto, di 17mila in prestazioni rispetto all’inizio del Piano (-27%)” ha dichiarato in una nota la Regione Umbria. Di queste, solo l’11% risale a prima dell’inizio del 2024.

Quanto alle tempistiche, la Regione ha rimarcato che nel 2024 nell’83% dei casi si rispettano i tempi previsti per prestazioni urgenti (cosiddette a 3 giorni), mentre, con un trend in miglioramento rispetto al mese precedente, si rispettano i tempi delle prestazioni dovute a 10 giorni nel 76% dei casi, di quelle a 30 giorni nel 61% e di quelle a 60 giorni nel 86% delle richieste”.