Ancora polemiche sulle liste d’attesa nella sanità, uno dei temi caldi della prossima tornata elettorale, con il segretario regionale del PD Tommaso Bori e il pentastellato Thomas De Luca che ormai marciano allo stesso passo e accusano la Regione di “preparare nuovi regali ai privati“.
Le due Usl dell’Umbria stanno, infatti, emettendo i bandi per avviare collaborazioni con strutture private convenzionate. L’iniziativa delle azienda sanitarie rientra tra quelle previste dal programma di emergenza varato dalla giunta regionale lo scorso 7 agosto. E i consiglieri regionali dei due maggiori partiti del Patto Avanti per l’Umbria vanno all’attacco, sostenendo che l’operazione il piano operativo strutturale di recupero delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie, nasconda in realtà una mancia erogata con soldi pubblici agli operatori privati. In prossimità dell’appuntamento elettorale.
Prestazioni erogate dai privati per abbattere le liste d’attesa, per la sinistra è un regalo elettorale
“Dopo l’estate, e con l’approssimarsi della campagna elettorale, si preparano nuovi regali ai privati per l’abbattimento delle liste d’attesa. Il tutto in una vera corsa contro il tempo della presidente Tesei e dell’assessore alla Sanità Luca Coletto per sanare le mancate risposte ai disastri che sono stati prodotti in sanità negli ultimi cinque anni. E per farlo, le aziende sanitarie continuano a ricorrere al privato convenzionato come jolly salvatutto”.
Il fabbisogno nei sei distretti aziendali della Usl 1 prevede l’aspettativa di di erogazione di 1.467 risonanze magnetiche, 1.000 Tac, 4.000 ecografie ed altre prestazioni
A dichiararlo sono i consiglieri regionali Tommaso Bori (Pd) e Thomas De Luca (M5S). In relazione agli ultimi bandi pubblicati dalla Usl 1 e sugli analoghi che sarebbero in preparazione in Usl 2. Nei quali si cerca di far fronte a mancanze e disservizi, difficilmente risolvibili a due mesi dalle elezioni”
“I cittadini umbri non hanno l’anello al naso e non è di certo passata inosservata l’ennesima iniziativa in favore dei privati convenzionati – spiegano Bori e De Luca –. L’obiettivo dichiarato è quello di smaltire le quasi 18 mila prestazioni sanitarie arretrate. Il fabbisogno di cui si parla, nei sei distretti aziendali, vede, per esempio, 1.467 risonanze magnetiche, mille Tac, 4mila ecografie e tante altre prestazioni.
Secondo i due consiglieri regionali di opposizione, “l’ultima manovra della Usl Umbria 1 costituisce uno schiaffo, l’ennesimo, alla sanità pubblica che la destra in questi anni ha calpestato”. L’obiettivo dell’intervento è quello di acquistare, attraverso specifici accordi contrattuali, prestazioni di specialistica ambulatoriale in percorso di tutela ricomprese nei Lea nei sei distretti aziendali.
Per i consiglieri regionali del centrosinistra, i bandi delle due Usl so no spot elettorali pagati con soldi pubblici
Da Bori e De Luca viene ribadita la necessità di smaltire le liste d’attesa, aprire agende e tornare ad una situazione accettabile in quanto a servizi sanitari gratuiti e accessibili a tutti,prestazioni di specialistica. Ma la critica arriva sul versante delle modalità operative scelte dalla Regione.
“Si tratta di un ulteriore regalo di decine di migliaia di euro – concludono i due consiglieri regionali – per uno spot elettorale pagato con i soldi pubblici. Uno spot che, stando alla manifestazione di interesse pubblicata, si chiude stasera e le cui prestazioni dovranno essere espletate entro il 31 dicembre 2024, essendo correlato al piano delle liste d’attesa della giunta regionale. Condanniamo dunque tutto quello che sembra essere un’accelerazione elettorale e un regalo ai privati, proprio in concomitanza della scadenza elettorale, dopo mesi passati a denunciare, inascoltati, il disagio e il malessere dei cittadini”.