Il giorno dopo la presentazione della lista di AP, con la sigla che sta per Alternativa Popolare, il partito di Stefano Bandecchi, è il momento giusto per le curiosità e i dietro le quinte. Per passare in rassegna i venti candidati. Per le curiosità di una lista che, al di là dei risultati elettorali che riuscirà a conseguire, ha comunque alzato il livello di attenzione mediatica della campagna elettorale.

Già, perché con l’ingresso di Bandecchi e dei suoi nel centrodestra, il landscape della politica umbra è cambiato. Non solo perché lui governa da solo Palazzo Spada e la città di Terni. Ma anche perché nei prossimi giorni comincerà a garantire la tenuta della maggioranza di Laura Pernazza (Forza Italia) in consiglio provinciale. E poi perché l’adesione alla coalizione che guida la Regione ha provocato smottamenti politici nei partiti alleati. Col gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che si è frantumato. E con la Lega del segretario Marchetti che lo ha voluto con tutte le forze nel centrodestra.
E ancora, perché il riverbero del passaggio del sindaco di Terni e di AP a sostegno di Donatella Tesei ha scompaginato i tentativi di un dialogo tattico da parte del centrosinistra. Dialogo abbozzato in passato. Quasi sottinteso. Ma mai effettivamente decollato. Chissà se per calcolo (“Meglio che Bandecchi vada da solo e faccia perdere le destre“, dicevano in tanti a microfoni spenti) o per convinzione (“Mai con Bandecchi“, ha scandito al parco di Cardeto Elly Schlein).

Ma il motivo maggiore di curiosità della discesa “a sinistra della destra“, come ama dire l’imprenditore livornese, è nella rinnovata vervé che il nerboruto Bandecchi è riuscito a infondere nella mite e dialogante Donatella Tesei. Che ora, dal palco, non solo rintuzza e demistifica le polemiche che le vengono rivolte dagli avversari. Ma ha preso il “vizio” di attaccare per difendersi. Dando persino dello “sceriffo” al padrone di casa che l’ospitava e che le aveva consigliato di “candidarti con Alternativa Popolare se vuoi essere rieletta“.

Alla presentazione della lista di AP nasce il “partito dei costruttori”: tutti gli aneddoti di una serata particolare

Abbiamo raccontato ieri dei cori da stadio. Delle bandiere al Michelangelo. Dei giovani e di tanti curiosi che hanno affolato la sala conferenze dell’Hotel ternano per la presentazione della lista di Alternativa Popolare. Ma ci sono tanti piccoli segreti che Tag24 Umbria è riuscita a carpire dietro le quinte e che vale la pena di raccontare. Per spiegare il fenomeno Bandecchi e il suo impatto sulla politica locale.

Come ad esempio il sorriso a 32 denti del capo di gabinetto della presidente Tesei, Federico Ricci, in prima fila nella sala gremita. Ex presidente delle farmacie comunali a Terni, che aveva risanato per poi lasciare l’incarico, è stato lui stesso a confermare al gruppo dirigente di AP che l’accoglienza di Bastia e poi quella di Terni, entrambe guidate dalla folla bandecchiana, avevano galvanizzato “la Donatella“.
E poi l’endorsement di Bandecchi per il suo vicesindaco Riccardo Corridore, il capolista dei venti candidati alla Regione. Al quale ha riconosciuto una solida capacità organizzativa.
Quando l’ho chiamato per chiedergli se sarebbe riuscito a fare 4 liste per le amministrative a Terni – ha raccontato Bandecchiero a cena con amici. Lui mi ha risposto: certo che sì! Ho messo giù, ho guardato i commensali e ho detto: questo nemmeno quattro persone mette insieme, figuriamoci quatro liste. Ebbene, dopo tre mesi ero sindaco di Terni e Alternativa Popolare aveva la maggioranza assoluta in consiglio comunale“.

Per le sue ragazze della Ternana Women ha fatto aspettare tutti 40 minuti, Bandecchi. Anche la Tesei arrivata sulla porta dell’Hotel che ospitava la convention direttamente da un tour umbro di quelli spaccaschiena, da Perugia a San Gemini. Per finire col dietro le quinte, come non ricordare il manifestone a 4 ruote di Aldo Traccheggiani (ex consigliere regionale di AN e medico conosciutissimo) spostato all’ultimo tuffo da davanti al portone dell’Hotel. Oppure la consumata presenza scenica della coordinatrice della campagna elettorale, Sara Francescangeli. In una versione femminile, riveduta e corretta, dello storico speaker dello stadio Olimpico Carlo Zampa. Un tuffo al cuore per chi è abituato a vederla, rigorosa e severa, alla guida del consiglio comunale

Ecco la lista di AP, con new entry e società civile, nomi noti della politica e tante sorprese

Il dietro le quinte si chiude con l’ennesima trovata del Bandecchi esperto di marketing. Il paragone col Silvio B. dei tempi migliori è così scontato che la carenza di originalità consiglia di scartarlo. Ma la capacità di annusare l’aria e di inventare soluzioni efficaci sul momento è la stessa. All’ennesimo ingegnere esperto di costruzioni che si presenta, si inventa una nuova definizione dei suoi candidati.
Questa lista di AP è il partito dei costruttori. Siamo quelli che porteranno a Perugia l’esperienza di Terni. Dove comanda la politica del fare“.
Due minuti a testa per raccontarsi per i venti della lista. La prima a salire è la sua assessora Viviana Altamura, dirigente scolastico. “È stata capace di portare a Terni per 6 volte il rettore dell’Università di Perugia – scandisce il sindaco -. Un’impresa rara“.
Poi tocca a Stefano Balducci, il primo ad essere definito da Bandecchi un costruttore. Viene da Perugia, rappresenta un’associazione ed è impegnato nella società civile.
A scaldare la platea ci pensa Giorgio Bastianini, tra i fondatori di Radio Subasio. “Porto un messaggio da Assisi – afferma -. Ma non della Proietti, un messaggio francescano vero. Tra Terni e Perugia deve finire il campanilismo“. Per adesso ok, ma ce ne riparleremo dopo le elezioni, gli promette il segretario nazionale di AP.
Gianluca Filiberti, ex PD e vicesindaco di Lugnano in Teverina, entusiasma la platea raccontando la sua esperienza da sindaco per dieci anni. “Quando ho amministrato – esclama – sui problemi della sanità non ho trovato nessuno. Erano spariti tutti, con quale faccia oggi attaccano Tesei?“.
Ex parlamentare del Movimento 5 Stelle per due legislature, Filippo Gallinella spiega un’evoluzione politica derivante dal progressivo estremizzarsi dei pentastellati. “Ho esperienza nel settore dell’agricoltura. E nella lista di AP, nel partito dei costruttori, ho trovato una nuova casa politica inclusiva. E lo spirito che animava il mio impegno per la collettività“.
Elvira Guerrieri, ex dipendente della Provincia di Perugia, ha scelto la strada dell’impegno politico attivo dopo la sua esperienza nella pubblica amministrazione.
E dopo di lei lo spoletino Maurizio Hanke esalta la platea. Anche lui impegnato per anni in politica da una posizione liberale e molto conosciuto nella città del Festival. Lancia il tema del riequilibrio territoriale delle due province. E scalda la sala che lo applaude con uno scrosciante battimani.

Tanti candidati provenienti dalla sinistra e persone pescate dalle professioni per invadere il Centro della politica umbra

Il discorso di Donatella Tesei tra i due blocchi di candidati lo abbiamo raccontato. E anche quello di Riccardo Corridore, che in completo scuro e cravatta bianconera, ha tirato fuori la seconda galanteria politica in quindici giorni. Dopo il baciamano di Bandecchi a Tesei, è stato lui – il capolista – a omaggiare la governatrice con uno sgargiante mazzo di fiori. Un bouquet che lei ha preso al volo, anche se il matrimonio con Alternativa Popolare era già stato consumato.

E via con gli altri dieci del partito dei costruttori, i componenti della lista di AP. Come l’orvietano Angelo Lombardozzi, ex Margherita e assessore provinciale del centrosinistra alla provincia di Terni. Altro nome pesante e con molto seguito in area cattolica.
O come Alfonc Makaj, punto di riferimento della comunità albanese in Umbria. Che fa alzare i decibel della sala del Michelangelo ricordando che ha “scelto Terni e l’Umbria come mia seconda patria. Qui mi sento a casa mia e farò di tutto per dare il mio contributo“.
Quando Barbara Margheriti, dirigente scolastica della Leonardo da Vinci e Orazio Nucula a Terni, aveva annunciato di voler lasciare l’impegno politico, molti avevano approfittato per dire che Bandecchi perdeva i pezzi. E invece quando è salita sul leggio per confermare la sua candidatura, la preside conosciutissima in città ha fatto sobbalzare parecchi sulla sedia.
L’avvocato folignate Fabia Mariani, col suo impegno “contro i poteri forti e i soprusi contro i risparmiatori”, aveva rinunciato alla politica. “Ma ci sono ricascata con AP, di cui condivido tutto“.
Maria Cristina Morbello è un altro volto noto. Già candidata con la lista civica messa in piedi 5 anni fa da Paola Agabiti (ora in FdI) era stata consiliera comunale a Perugia con la lista “Tesei per l’Umbria”. Ora ritrova la governatrice e punta portare consensi importanti nel capoluogo.
La sindacalista Nadia Pellegrini, formiana di nascita ma ternana di adozione, è la coordinatrice delle politiche del lavoro di AP. E ha parlato di giovani e precarietà. Di speranze e occupazione e sviluppo.

Altri volti noti della politica in provincia e nei piccoli centri, quelli di Riccardo Ratini, consigliere comunale di AP a Ferentillo, e di Simone Rellini, già candidato a sindaco di San Venanzo. Anche Daniele Rossi Bondi, professionista, ci aveva provato a Perugia. Candidandosi con la lista dell’ex mediano juventino e dei grifoni Baiocco. Informatico dell’Università di Siena, ha preceduto proprio Aldo Traccheggiani. Su di lui quelli di AP, la lista dei costruttori, ripongono grandi speranze per Spoleto e la sua valle. Per intercettare consensi nell’area moderata e tra chi ha a cuore il tema della sanità.
Infine ultima, ma solo per ragioni alfabetiche, l’avvocato internazionalista di Perugia Cristina Vescovi. La sua candidatura era stata ufficializzata da Corridore alla festa di AP. Esperta di partnership internazionali, porterà competenze economiche alla lista gialloblu.
Una lista, quella del partito dei costruttori, che – conferma anche Bandecchi nel video che pubblichiamo sotto -, adesso deve correre velocemente. Come si conviene a tutti gli outsider. I cavalli forse meno quotati, ma che spesso di “corto muso” (come dice un altro illustre livornese) bruciano sul traguardo anche gli avversari più quotati.