Linea Verde a Gubbio inizia la scoperta dell’Alta Umbria, Domenica 10 marzo alle 12.20 su Rai 1. Sarà, secondo Peppone Calabrese, una ricerca dell’”umbrietà”.
Si partirà da Gubbio, la città di pietra, che sorge alle falde del Monte Ingino per raccontare una delle feste di popolo più sentite, la Festa dei Ceri.
Insieme alla fede, con la storia di San Francesco e il lupo, verranno svelati per quanto possibile i segreti di un territorio che affonda le proprie radici in una storia che porta lontano. Le telecamere di Rai 1 arriveranno anche nella Gola del Bottaccione.
Linea Verde a Gubbio comincia il viaggio in Umbria
La carovana di Linea Verde approderà domani nell’Alta Umbria e partirà da Gubbio. Peppone Calabrese, Margherita Granbassi e Livio Beshir faranno tappa nel Cuore Verde dell’Italia per conoscerne l’anima più intima.
Nella Città di Pietra racconteranno la sua festa di popolo unica e straordinaria, la Festa dei Ceri, che si celebra a Gubbio tutti gli anni il 15 maggio, vigilia della ricorrenza di Sant’Ubaldo, patrono della città nella quale se ne ricorda il transito avvenuto appunto il 16 maggio 1160.
Peppone, Margerita e Livio diventeranno per una volta agenti speciali sulle tracce dell’anima dell’Umbria. Linea Verde ha scelto ancora una volta di raccontare il Cuore Verde d’Italia, in una puntata realizzata in convenzione con la Regione Umbria lo stemma della quale è ispirato proprio ai Tre Ceri di Gubbio
Le Sette Tavole di Gubbio
A Gubbio parleranno anche delle Tavole Eugubine, la più remota testimonianza dell’identità umbra e italica. Sette tavole di bronzo risalenti al II – I secolo avanti Cristo, in lingua umbra antica in parte scritte in caratteri etruschi e in parte latini, nelle quali si narrano le cerimonie della Confraternita dei Fratelli Atiedii.
Peppone andrà alla scoperta dei gioielli agricoli: dal maiale nero ai grani antichi, dall’arte del pane alla produzione di formaggi, fino all’allevamento tutto naturale dei bovini, tra Gubbio e Sigillo.
Linea Verde a Gubbio, la scomparsa dei dinosauri e l’iridio
Si troverà anche la chiave della scomparsa dei dinosauri: l’iridio, un minerale rarissimo sul nostro pianeta ma abbondante negli asteroidi.
Livio andrà invece alla ricerca dell’anima umbra tra arte, segreti della terra e viticoltura. Passeggiando poi tra i verdi sentieri, giungiamo alla Gola del Bottaccione, profonda valle fluviale tra il monte Ingino e il monte Foce, libro aperto sulla geologia. Lì si cela anche la chiave della scomparsa dei dinosauri con tracce di iridio sulle rocce, minerale rarissimo sul pianeta ma abbondante nell’asteroide che più di sessanta milioni di anni fa cadde nello Yucatán (Cratere di Chicxulub).
La sua caduta devastò una vasta area del pianeta oscurando il sole con le ceneri sollevate, fatto che portò, secondo gli scienziati, all’estinzione dei dinosauri. Interruppe infatti lo catena alimentare. La Gola del Bottaccione è l’unico posto al mondo nel quale si trova, nelle stratificazioni geologiche, un abbondante strato di iridio.
I maestri della Maiolica di Gualdo Tadino
Le trasmissione busserà anche alla porta della bottega dell’ultimo erede dei maestri della maiolica di Gualdo Tadino. Questi artisti praticavano una tecnica antichissima: la maiolica a lustro detta anche a Terzo Fuoco. Interprete sublime fu Mastro Giorgio Andreoli da Gubbio e il cui segreto non è stato ancora violato, nonostante nei secoli si siano prodotte opere egregie.
La Grotta Carsica del Monte Cucco
Il cammino di Linea Verde, con Margherita, toccherà poi il Monte Cucco, per raccontare un progetto sperimentale di viticoltura. Si soffermerà poi sulla lunga storia dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro. Qui narrano che i contadini acquistarono la montagna sette secoli e l’hanno tutelata, custodendo gioielli della natura come le grotta carsica tra le più grandi d’Europa. La Grotta di Monte Cucco si apre all’interno dell’omonima montagna, nel parco del Monte Cucco, massiccio localizzato nell’Appennino Umbro-Marchigiano.
Il complesso carsico è uno dei più estesi d’Italia. Ha uno sviluppo di circa 35 km, una profondità verticale di -920 m e conta ben quattro ingressi. Si sviluppa interamente nella proprietà dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro. Dal 2009 parte della grotta è aperta al pubblico lungo un percorso turistico-escursionistico.
L’ultima tappa sarà a Città di Castello, un vero viaggio nel tempo. Qui Linea Verde verrà accolta dalla tradizione, dall’amore per la cucina e per la terra. L’anima dell’Umbria simboleggia infatti il rispetto della natura, la coltivazione del buono e la propensione al bello.