Si declinano, in tutta Italia, le celebrazioni e le commemorazioni legate al 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione. È in questo ambito che il partigiano Walter del Carpio, originario di Serravalle del Chienti, continua a essere una fonte di ispirazione per la comunità di Foligno. Durante una recente iniziativa scolastica, la commovente lettera che scrisse ai suoi genitori la sera prima della sua esecuzione è stata condivisa con gli studenti della scuola elementare di Scafali.

La lettera di Walter Del Carpio: il progetto

Scritta il 26 gennaio 1945, mentre era prigioniero a Pieve di Teco dopo essere stato catturato insieme ad altri sette partigiani durante un rastrellamento nazifascista, la lettera riflette la sua resilienza e umanità: “In queste ultime ore che mi rimangono tutto il mio pensiero è per voi, quando vi giungeranno queste mie righe io riposerò per sempre in questo piccolo cimitero e vi prego di non piangere”.

La riscoperta della lettera di Del Carpio è stata possibile grazie a Bernardo Baldoni, presidente del centro sociale di Corvia, che l’ha trovata per caso dopo oltre vent’anni, evidenziando l’importanza di mantenere viva la memoria storica. “L’ho ritrovata per caso dopo oltre 20 anni”, ha detto Baldoni all’ANSA. Poi ha aggiunto: “La memoria deve restare viva anche alla luce di ciò che sta accadendo nel mondo con tutte queste guerre”.

La maestra: “La memoria deve restare viva”

Il progetto è stato portato avanti dalla scuola elementare in collaborazione al Centro Sociale di Corvia. La maestra Maria Cristina Rosi ha commentato: “Abbiamo realizzato un progetto per ricordare il 25 aprile, assieme ai nonni del Centro sociale di Corvia. Si è trattato di un momento molto intenso, con i bambini che sono rimasti molto colpiti dalla lettera”.

Poi ha aggiunto: “Siamo arrivati a questo appuntamento dopo un percorso in cui li abbiamo preparati, un progetto fortemente voluto dalla dirigente scolastica Maria Grazia di Marco. Siamo stati felici di partecipare a questa iniziativa. I bambini sono a conoscenza dei conflitti in atto in Medio Oriente o in Ucraina e anche per questo sono stati particolarmente colpiti dalla lettera del partigiano, parole che potrebbero essere scritte oggi dai tanti giovani che stanno combattendo per la libera”.

Una iniziativa importante, la lettera di Walter Del Carpio

L’impegno della comunità educativa di Foligno, fortemente sostenuto dalla dirigente scolastica Maria Grazia di Marco, dimostra come la memoria della Resistenza continui a essere un pilastro fondamentale per l’educazione civica e storica nelle scuole. La lettera di Del Carpio non solo evoca la storia passata, ma serve anche come potente strumento didattico e promemoria delle sfide continue alla libertà, alla pace e ai diritti umani, trasmettendo messaggi di coraggio e umanità che sono più rilevanti che mai.

Una storia di lotta, resistenza, libertà

La storia di Del Carpio si inserisce nel contesto più ampio della resistenza partigiana in Umbria, una regione che, nonostante la sua posizione geografica centrale e meno montuosa rispetto alle aree tipicamente associate alla guerriglia, ha visto un’intensa attività partigiana. La resistenza in Umbria è stata caratterizzata da una forte presenza di gruppi organizzati che operavano principalmente nella zona montuosa di Monteleone di Spoleto, nel nord dell’Umbria, e lungo l’Appennino, aree ideali per la guerriglia.

Questi partigiani, spesso giovani uomini e donne del posto o sfollati che si erano rifugiati nella regione, combatterono con coraggio contro le forze di occupazione tedesche e i fascisti italiani. Collaborarono strettamente con le forze alleate, fornendo intelligence preziosa e partecipando a operazioni di sabotaggio che furono cruciali per minare gli sforzi bellici nemici e per preparare il terreno all’avanzata alleata dalla Sicilia verso il nord Italia.