27 Feb, 2025 - 13:14

Tutela dei rider, i consiglieri regionali del PD Proietti e Filipponi propongono legge regionale

Tutela dei rider, i consiglieri regionali del PD Proietti e Filipponi propongono legge regionale

Un tempo erano fattorini, oggi con l'avvento delle nuove piattaforme digitali si chiamano rider anche se c'è chi usa il termine 'ciclofattorini'. Lavoratori che rispondono tramite un'app e che, in sella a bici o a monopattini, consegnano a casa piatti pronti di ogni tipo nel giro di pochi minuti.

I rider oggi stanno diventando un piccolo esercito di lavoratori - in Italia sono circa 15mila - che in più occasioni si è ritorvato al centro di aspri dibattiti dovuti al riscontro di condizioni di lavoro spesso vessatorie. Quando il fenomeno del delivery è esploso, complice anche la pandemia, l'inquadramento lavorativo dei rider, soprattutto in merito alla sicurezza sul lavoro, si è fatto pressante.

Perchè mancano o comunque sono lacunose, delle necessarie tutele. Fin da principio i rider infatti sono stati assimilati ai lavoratori autonomi o occasionali pagati a singole consegne e non ad ore. Qualcosa è cambiato con la Legge 128/2019, principale riferimento normativo in materia, che per la prima volta ha introdotto delle "tutele differenziate" ma la situazione rimane comunque di estrema precarietà. 

Rider, i consiglieri Filipponi e Proietti chiedono maggiori tutele

Con l'obiettivo di garantire a queste figure maggiori sicurezze e diritti, i consiglieri regionali del PD Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti hanno annunciato la volontà di presentare una legge, "con l'impegno specifico di affrontare temi come la promozione della salute, della tutela e della sicurezza del lavoro".

"Ad oggi - si legge nella nota congiunta dei due consiglieri dem - questi lavoratori sono inquadrati come autonomi che riescono spesso a garantire anche consegne 24 ore su 24 ed il cui datore di lavoro non è l'esercizio commerciale, ma una piattaforma online. Il cambio di passo in termini legislativi di garanzie è arrivato a livello nazionale, quando è stata apprestata una prima forma di tutela e di riconoscimento dei diritti dei riders con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del 2 novembre 2019 della legge '128/2019', con cui si è tentato di integrare alcune previsioni previste dal decreto legislativo '81/2015'".

Un significativo passo avanti perché "c significa che saranno applicabili ai riders ed in generale ai lavoratori digitali gli istituti tipici del lavoro subordinato. Come, a titolo esemplificativo, la retribuzione minima fissata dal contratto collettivo di riferimento, le tutele previdenziali, la malattia, le ferie, l'indennità di disoccupazione e il Tfr".

In cosa consiste la proposta di legge regionale

Filipponi e Proietti hanno spiegato nel dettaglio come hanno strutturato la proposta di legge regionale che si compone di dieci articoli. "All'articolo 3 - specificano - il 'dovere da parte della Giunta di predisporre e mettere in atto tutte le misure necessarie finalizzate a promuovere la tutela della salute e della sicurezza del lavoratore digitale'".

L'altra novità sostanziale è il portale del lavoro digitale della Regione previsto nell'articolo 6 e individuato "come principale strumento atto a tutelare il lavoratore digitale. L’articolo 7 istituisce, presso l’Assemblea legislativa, la consulta regionale del lavoro digitale quale organo permanente di consultazione sulle politiche in materia di lavoro digitale".

"Prevista inoltre l’istituzione della Carta dei diritti dei lavoratori digitali. Per il 2025 si quantifica un onere finanziario di 30mila euro per l’attuazione della legge. Per gli esercizi finanziari successivi la spesa viene quantificata annualmente nella legge di bilancio” concludono.

A Terni nascerà la 'Casa dei rider'

Sul fronte rider il Comune di Terni si è mosso già da tempo. Proposta a dicembre 2023 dall'assessora al Commercio Stefania Renzi, in collaborazione con l'assessorato allo Sviluppo economico guidato da Sergio Cardinali, la giunta Bandecchi sta lavorando a una 'Casa dei rider'. In attesa di una normativa nazionale (o regionale), che possa garantire migliori condizioni di lavoro ai rider, sul territorio sorgerà luogo a loro disposizione dove poter sostare e riposare.

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Sara Costanzi
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