La III Commissione dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria ha approvato oggi, giovedì 5 settembre 2024, l’emendamento interamente sostitutivo alla proposta di legge regionale concernente “Ulteriori integrazioni e modificazioni alla l.r. 09/04/2015, n. 11 (Testo Unico in materia di Sanità e Servizi Sociali)”. La cosiddetta “legge sulla famiglia”. E l’Omphalos, che aveva già partecipato nel gennaio 2023 alle audizioni in commissione, non nasconde il proprio malcontento.
Gia all’epoca l’associazione, infatti, si era espressa sulle “evidenti e importanti criticità” legate alla definizione che nel testo viene data del concetto di famiglia. Definizione che, secondo l’Omphalos, “non tiene in nessun modo conto della realtà delle formazioni famigliari nel nostro paese e della loro evoluzione nel corso del tempo, presentando anche evidenti profili di incostituzionalità”.
Legge sulla famiglia, Omphalos contro la Regione
“Crediamo sia fondamentale modificare la proposta di legge sin dal suo primo articolo – dichiara il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni – nella direzione di un ampliamento e di una più corretta definizione di famiglia, che quanto meno rispecchi l’attuale assetto normativo dello Stato, nonché la realtà della società nella quale viviamo”.
“L’assenza di tali modifiche – spiega – renderebbe la proposta di legge un mero strumento di propaganda politica di parte e non un dispositivo al servizio della collettività tutta, esponendola, qualora approvata nella sua formulazione originaria, anche ad un probabile giudizio di incostituzionalità”.
“Le famiglie sono tante e diverse – continua il presidente di Omphalos – le famiglie formate da persone dello stesso sesso, esistono, sono sempre esiste e sempre esisteranno. Non sarà certo una legge regionale a decidere il contrario. Ma stabilire per legge che la regione si occupa solo di alcune di queste famiglie, in base alla sensibilità politica della maggioranza di turno, è una discriminazione inaccettabile. Nonché è in palese contrasto con gli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione“.
Bucaioni: “No propaganda politica sui diritti”
“Come se non bastasse, nella seduta di oggi della III Commissione, con un colpo a sorpresa – racconta, quindi, Bucaioni – la maggioranza di centrodestra ha deciso di approvare un maxiemendamento interamente sostitutivo della proposta di legge, frutto dei nuovi equilibri interni alla maggioranza. Questa forzatura, determinata dalla volontà di approvare la legge e sventolarla in campagna elettorale, preclude la possibilità alla società civile di prendere parte al percorso legislativo tramite le dovute audizioni”.
“Il comportamento della maggioranza di centrodestra è inaccettabile – aggiunge – questa legge è rimasta chiusa nel cassetto per anni e ora viene stravolta e approvata in tempi record solo per esigenze elettorali. Questo non è il modo corretto di legiferare e di fare un buon servizio alla nostra regione. Chiediamo la possibilità di nuove audizioni su quello che è sostanzialmente un nuovo testo”.
Legge sulla famiglia, i problemi per Omphalos
Omphalos, inoltre, coglie l’occasione per ricordare ulteriori aspetti problematici della proposta di “legge sulla famiglia” in Umbria. Tra questi, per esempio, c’è la creazione di un elenco regionale degli organismi di rappresentanza delle famiglie “privo di criteri prestabiliti”. Oppure l’introduzione di una “sostanziale parificazione tra consultori pubblici e altre strutture private convenzionate, senza però un’adeguata regolamentazione dei criteri di convenzione e del rispetto di quelli che dovrebbero essere spazi laici. A garanzia prima di tutto delle donne e della loro libera, completa e corretta informazione e scelta”.
“Sempre all’articolo 6 della proposta di legge – precisa, dunque, il presidente Stefano Bucaioni – viene completamente esclusa l’indispensabile attività di informazione in merito ai metodi contraccettivi“. Bucaioni si sofferma, in particolare modo, sui “metodi contraccettivi di emergenza ritenuti sicuri ed efficaci dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, quali ad esempio i contraccettivi ormonali, il preservativo o condom, il diaframma, la RU486, ecc. facendo riferimento ai soli “metodi naturali”.