“Di fronte agli spiragli di dialogo che si sono aperti in questi giorni, le forze politiche devono trovare il coraggio di rianimare il processo di riforma della legge sulla cittadinanza e di fare una scelta prioritaria che risponda ai nuovi paradigmi della nostra società”: lo dichiara Donatella Porzi, esponente del Gruppo misto a Palazzo Cesaroni.

La consigliera regionale dell’Umbria fa riferimento al dibattito politico che si è riacceso in questi giorni a Roma, sulla spinta di Forza Italia, rispetto allo ‘Ius Scholae’: la riforma che lega la concessione della cittadinanza ai figli di immigrati al compimento di uno o più cicli di studio in Italia. 

Legge sulla cittadinanza, tema delicato e divisivo

Per Donatella Porzi, la legge sulla cittadinanza rappresenta in Italia un “tema delicato e divisivo”. Ciò nonostante, la consigliera regionale del Gruppo misto ritiene checi sono già le basi sulle quali confrontarsi per fare un nuovo passo in avanti dopo un processo legislativo che si è arenato nel 2022, fino ad uscire dall’agenda politica, ma che non è secondario per riportare sui tavoli di lavoro la formalizzazione di una realtà che nei fatti già esiste”.

La realtà cui Donatella Porzi si riferisce è “quella di tanti minorenni stranieri che vivono in Italia, dove sono nati o cresciuti, parlano la nostra lingua, condividono la cultura e i valori italiani, contribuiscono alla vita sociale e culturale del nostro Paese, ma non sono italiani per legge“.

Donatella Porzi: “Bene partire dallo Ius Scholae”

“La scelta di mettere al centro la scuola, superando le connotazioni ideologiche – afferma, infatti, Donatella Porzi – è una possibilità fattiva per rispondere ai nuovi bisogni della società italiana, dove sono tantissimi gli alunni e le alunne con background migratorio che ogni giorno frequentano le nostre scuole e vivono con i nostri figli, ma si sentono stranieri in casa propria perché non hanno la cittadinanza italiana”.

“Non avere la cittadinanza – spiega – si associa al rischio di alimentare le disuguaglianze educative e un maggiore abbandono scolastico di questi bambini e ragazzi; limita il loro senso di appartenenza al territorio e alla comunità; rischia di spezzare i loro sogni e il loro futuro di adulti esponendoli alla vulnerabilità e alla discriminazione”.

“Sappiamo bene che gli immigrati rappresentano una forza ormai strutturale del nostro Paese – aggiunge – a partire dal mercato del lavoro fino alla tenuta del sistema di welfare. E nello sport. Non a caso sono state proprio le ultime Olimpiadi a riaccendere riflettori sull’argomento, in seguito agli ottimi risultati ottenuti da un’Italia che ha mostrato al mondo il volto di una nazione integrata puntando anche sulla qualità di questi atleti”. 

Porzi: “Tempi maturi per una società inclusiva”

Mi auguro che Forza Italia – fa sapere, quindi, Donatella Porzi – non faccia soltanto un’operazione di facciata per guadagnare il consenso dell’elettorato cattolico e moderato, ma che abbia la determinazione per portare avanti un provvedimento, insieme alle forze politiche che lo vorranno a livello nazionale, che affronti realmente il problema, senza trincerarsi dietro al fatto che non era nell’agenda di Governo”.

“Se è vero, come lo è, che la Presidente Meloni nel 2022 sosteneva lo Ius Scholae – fa notare – non vedo quale motivo possa impedire di mettere come presidio del diritto alla cittadinanza la scuola, luogo di confronto tra culture che quotidianamente svolge il processo di integrazione, non senza difficoltà, come ha dimostrato la pandemia”.

“Mentre sollecitiamo il Governo a trovare le misure per arrestare la fuga dei nostri ragazzi all’estero – conclude, pertanto, la consigliera regionale – facciamo altrettanto affinché tutte le forze politiche capiscano che i tempi sono maturi per prendersi l’impegno di costruire una società realmente inclusiva”. Una società, cioè, “che garantisca quell’uguaglianza delle opportunità affermata dalla Costituzione italiana e richiamata dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile”.