Prosegue il nostro viaggio tra le storie, le curiosità e le tradizioni che rendono il Carnevale umbro una celebrazione unica nel suo genere. Nell’approfondimento di oggi, ci soffermiamo su una delle maschere più caratteristiche, eccentriche e controverse di questa tradizione: Nasoacciaccato. Burlone incallito, rissoso per natura e ingannatore per vocazione, Nasoacciaccato è il compagno inseparabile di Chicchirichella, con cui condivide avventure rocambolesche e astuti imbrogli.

Esploreremo insieme le origini di questa figura emblematica, il suo profilo personale e psicologico, e i tratti distintivi che definiscono il suo stile inconfondibile. Un viaggio alla scoperta di un personaggio atipico, simbolo di un’astuzia senza freni, che incarna lo spirito più vivace e irriverente del Carnevale.

Nasoacciaccato: il volto irriverente del Carnevale umbro

Definire il profilo psicologico di Nasoacciaccato non è affatto un compito semplice. Questo personaggio incarna un mix di tratti che lo rendono al contempo irresistibile e imprevedibile, una figura che sfida ogni convenzione e stereotipo.

Nasoacciaccato è un uomo scaltro e imprevedibile, un autentico spirito libero che rifugge vincoli e costrizioni di qualsiasi tipo. La sua esistenza è un continuo vagabondare, con il caratteristico fagotto appeso al bastone, sempre alla ricerca della prossima vittima da raggirare. La sua intelligenza è affilata e arguta, ma viene spesso messa al servizio di intenzioni non propriamente nobili: è un bugiardo incallito, un manipolatore esperto, e spesso incline alla rissa, incapace di gestire le proprie emozioni.

Le sue giornate si consumano tra locande e osterie, ambienti in cui la sua personalità spicca in modo particolare, quasi sempre al fianco di Chicchirichella, compagno di avventure e di imbrogli. Tra i suoi sentimenti più evidenti c’è l’amore per Rosalinda, un sentimento però contaminato dall’interesse per l’eredità della ragazza, che rende ambigui i suoi gesti e le sue intenzioni.

Nonostante il carattere complicato, Nasoacciaccato riesce a suscitare un’inaspettata simpatia e persino ammirazione in chi lo circonda. C’è qualcosa nella sua natura ribelle e nel suo ingegno che colpisce e affascina, rendendolo una figura iconica e indimenticabile, perfetta incarnazione dell’anima irriverente del Carnevale umbro.

Origini e legami familiari

Nato nel pittoresco rione di Sant’Egidio, ad Avigliano Umbro, Nasoacciaccato è una figura che cattura l’attenzione fin dal primo incontro grazie al suo carattere vivace e alla personalità sopra le righe. La sua presenza è inconfondibile: immancabile il bastone su cui porta un fagottello annodato con il tipico fazzoletto contadino a quadri scuri, un dettaglio che incarna perfettamente il suo spirito errante e la sua natura imprevedibile.

Le sue origini affondano in un intreccio di storie familiari che spaziano tra diversi borghi umbri, a testimonianza di un legame profondo con la terra che lo ha plasmato. Il padre proviene da Massa Martana, la madre da Sismano, mentre i nonni paterni hanno radici a Villa San Faustino, Acquasparta e Bastardo. Da parte materna, invece, i suoi legami affondano nei paesi di Pesciano e Farnetta, creando un mosaico di tradizioni e storie che definiscono l’identità unica di questa maschera del Carnevale umbro.

Le caratteristiche distintive e le peculiarità stilistiche della figura di Nasoacciaccato

Il costume di Nasoacciaccato è un intricato intreccio di tradizione e simbolismo, che rispecchia perfettamente il suo carattere vivace e la sua personalità imprevedibile. I colori predominanti, il bianco e l’azzurro, evocano una semplicità apparente, ma sono anche il segno di un’umanità genuina e un po’ scomposta. Il personaggio veste una camicia bianca di cotone pesante, dalla forma comoda con maniche larghe che ne accentuano la naturale inclinazione alla libertà e al movimento. Sotto, porta pantaloni a metà polpaccio, sempre in cotone, a sottili righe bianche e azzurre, trattenuti da una cintola di cuoio che segnano il contrasto tra la disinvoltura della camicia e l’improvvisata solidità della cintura.

Le calze, nere, e le scarpe in cuoio chiaro, dalla fattura modesta e consumata, contribuiscono a delineare l’immagine di un uomo che vive fuori dai rigidi schemi della società. Il cappello blu notte, ornato da due piume di fagiano, aggiunge un tocco di stravaganza, conferendo al personaggio una parvenza di nobiltà che non si sposa però con la sua condizione materiale. Il mantello, simbolo di protezione e di rifugio, è realizzato con grossi quadri di lana cuciti insieme, materiale che richiama le tradizioni delle famiglie contadine umbre.

Nel complesso, il suo abbigliamento riflette un periodo che affonda le radici verso la fine del XVII secolo, quando l’abbigliamento popolare rivelava più che mai le contraddizioni sociali. Con un abito che si adatta alla semplicità dei contadini, Nasoacciaccato sa come farsi notare e lasciare il segno con il suo stile peculiare, ricco di contrasti e fortemente simbolico.