Venerdì 30 maggio 2025 si è chiuso un capitolo importante della vita politica e istituzionale di Alessia Tasso. Con un gesto tanto sobrio quanto significativo, l’ex candidata sindaca del centrosinistra alle elezioni comunali del 2024 ha protocollato ufficialmente le proprie dimissioni da consigliera comunale di minoranza, lasciando un ruolo che aveva ricoperto con impegno e passione fin dagli anni giovanili.
La decisione è maturata dopo un lungo percorso di riflessione personale, segnato da profondi cambiamenti nella sfera familiare e privata, ma anche dal peso di una sconfitta elettorale che ha avuto radici non solo esterne, ma anche interne al campo progressista.
“Per come intendo la politica, non è sufficiente garantire la presenza ai consigli comunali e sentirsi così in pace con la propria coscienza”, ha scritto Tasso nella sua lunga lettera di congedo. “Non essendo in grado di svolgere con la dovuta attenzione l’importante ruolo che mi è stato affidato dai cittadini, rassegno le mie dimissioni”.
Il passo indietro di Alessia Tasso arriva a quasi un anno esatto dalla competizione elettorale che, nel giugno 2024, ha segnato la storica sconfitta del centrosinistra a Gubbio dopo 78 anni di governo ininterrotto, consegnando il Comune alla coalizione di centrodestra guidata da Vittorio Fiorucci.
Candidata sindaca sostenuta da una parte del centrosinistra e da una frangia civica, Tasso ha dovuto fare i conti con una coalizione divisa, segnata da un duello interno, aspro e lacerante, con Leonardo Nafissi, espressione di un’altra anima progressista. Una spaccatura che ha finito per indebolire gravemente la proposta politica complessiva.
“Alessia Tasso ha pagato a caro prezzo non solo le divisioni a sinistra, ma anche l’eredità problematica lasciata da Filippo Mario Stirati”, commentano oggi alcuni osservatori. “Un’eredità che lei si è ritrovata a dover difendere, mentre l’ex sindaco non ha mostrato alcuna autocritica e, anzi, l’ha scaricata addossandole ogni responsabilità”.
Alessia Tasso lascia il Consiglio comunale dopo oltre dieci anni di presenza attiva nelle istituzioni locali. Prima come consigliera comunale, poi come assessora nella giunta Stirati, infine come vicesindaca nel mandato 2019-2024, ha rappresentato una delle figure femminili più solide e preparate del centrosinistra eugubino.
Una lunga militanza amministrativa che l’ha vista impegnata in settori strategici, con un profilo sempre misurato, istituzionale, pragmatico, ma mai privo di passione e visione politica.
“Un ringraziamento a tutti coloro che hanno riposto in me e nel progetto politico che ho rappresentato a giugno 2024 la loro fiducia. Non li abbandonerò e non abbandonerò la politica, che è parte di me”, scrive nella sua lettera.
Le dimissioni segnano un passaggio, non una rinuncia. Tasso ha infatti ribadito con chiarezza che il suo impegno continuerà all’interno del Partito Democratico, formazione nella quale è rientrata ufficialmente a fine marzo, dopo una lunga esperienza nei Liberi e Democratici (LeD).
“Non più in prima linea come è stato in questi ultimi anni, ma mettendomi al servizio della comunità politica del centrosinistra che è necessario rifondare”, ha sottolineato. “Con il grande bagaglio di esperienze e competenze che fino ad oggi ho maturato”.
La riflessione è anche un monito, una richiesta implicita di rinnovamento e ricostruzione, in un momento in cui il campo progressista locale appare frammentato, disorientato, privo di una direzione condivisa.
Con l’uscita di Tasso, si apre ora la questione della sostituzione all’interno del Consiglio comunale. Secondo quanto previsto dalla normativa elettorale per i Comuni sopra i 15.000 abitanti, il posto lasciato vacante spetta alla lista dei Liberi e Democratici, nella quale Tasso era candidata al momento del voto.
Dietro la già eletta Simona Minelli (208 voti), due candidate hanno ottenuto lo stesso numero di preferenze: Erika Fiorucci e Marta Pierucci, entrambe con 172 voti. Tuttavia, a fare la differenza sarà l’ordine di presentazione nella lista, come stabilito dall’articolo 73 comma 12 del Testo Unico degli Enti Locali:
“In caso di parità di cifra individuale, sono proclamati eletti i candidati che precedono nell’ordine di lista”.
Dal momento che la lista dei LeD era ordinata alfabeticamente, la prossima a subentrare sarà Erika Fiorucci, che precede Pierucci. Una decisione tecnica, ma non priva di implicazioni politiche, poiché conferma l’ulteriore decentramento dell’ex lista civica LeD verso un ruolo di retroguardia rispetto alla scena politica cittadina.
Il congedo di Alessia Tasso porta con sé il peso di una stagione politica che si è chiusa senza vincitori, ma con molte ferite aperte. La sconfitta del centrosinistra nel 2024, maturata in un contesto di litigiosità interna, mancato rinnovamento e distanza crescente dal tessuto civico, continua a produrre strascichi.
La stessa Tasso, nel suo scritto, lascia intendere quanto sia difficile per chi ha vissuto da protagonista l’amministrazione cittadina accettare il mutato scenario e le nuove condizioni personali:
“La mia vita, soprattutto in termini di disponibilità di tempo, non è oggi la stessa di un anno fa. Tutto questo mi impone una doverosa riflessione”, scrive.
E ancora: “Il ruolo fondamentale che un consigliere comunale di opposizione deve svolgere in questo momento merita il massimo dell’attenzione. E io oggi non posso garantirlo”.
Nel tempo dell’“occupazione delle poltrone” a ogni costo, le dimissioni di Alessia Tasso si stagliano come un gesto raro di responsabilità, lucidità e onestà intellettuale. Ha scelto di non restare a tutti i costi, di non occupare uno spazio che non sentiva più di poter vivere pienamente, di non trasformare il ruolo in una formalità.
Ma ha anche confermato il suo attaccamento alla politica, intesa come servizio, come impegno continuo, come spazio da rinnovare.
“Buon lavoro al sindaco e al Consiglio Comunale”, scrive in chiusura, con il tono di chi sa che ogni stagione si chiude, ma nulla va perso se lasciato in eredità con dignità e spirito costruttivo.
Gubbio, oggi, perde una voce d’opposizione in Consiglio. Ma forse guadagna una testimone più libera, capace di contribuire alla ricostruzione futura di un centrosinistra più unito, maturo e credibile.