Terni e Amelia, il territorio finisce sotto la lente dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, supportati dai militari del Comando Provinciale. In questi ultimi giorni, le pattuglie hanno passato al setaccio diverse attività commerciali, selezionate sulla base di precedenti controlli e profili a rischio. L’attenzione si è concentrata sul rispetto delle norme che regolano l’impiego del personale.
Al termine degli accertamenti, tre attività sono state chiuse temporaneamente: una pasticceria, una rivendita di ortofrutta e un autolavaggio. I militari hanno rilevato lavoratori senza contratto in tutte e tre le strutture. Le sanzioni amministrative, complessivamente, ammontano a circa 14.500 euro.
Come previsto dalla normativa, quando almeno un lavoratore su dieci risulta non regolarmente assunto, scatta in automatico la sospensione. È quanto accaduto nei casi registrati, dove i dipendenti in nero rappresentavano una quota consistente su organici minimi.
L’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Terni, in collaborazione con i militari del Comando Provinciale, si inserisce in un piano di ispezioni straordinarie deciso a livello nazionale e finalizzato a contrastare l’intermediazione illecita e il lavoro irregolare. I controlli hanno interessato esercizi commerciali di varia natura, selezionati in base a criteri di rischio e precedenti segnalazioni.
Oltre all’accertamento delle posizioni lavorative, i militari hanno verificato anche il rispetto delle normative in materia di sicurezza, orari, contratti e contributi. I risultati confermano la necessità di mantenere alta l’attenzione su settori più esposti, soprattutto in contesti a gestione familiare o mono-personale.
La campagna proseguirà nei prossimi mesi, anche con il coinvolgimento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e delle autorità locali.
Il primo caso emerso riguarda una pasticceria situata nel capoluogo ternano. Dalle verifiche dei Carabinieri è risultato che l’unico dipendente dell’esercizio lavorava in nero, privo di un regolare contratto di assunzione. Il titolare dell’attività – un cittadino italiano di origini straniere – è stato dunque sanzionato e l’esercizio è stato immediatamente sospeso: nei suoi confronti sono state comminate multe per circa 4.500 euro.
Un secondo controllo ha interessato una rivendita di frutta e verdura a Terni. Anche in questo negozio i militari hanno scoperto personale irregolare: al momento dell’ispezione, uno dei due lavoratori presenti è risultato sprovvisto di un contratto regolare. Di conseguenza, è scattato anche per questa attività il provvedimento di sospensione. Il titolare – un cittadino straniero – dovrà pagare sanzioni per complessivi 2.500 euro, elevate a suo carico per l’impiego del dipendente in nero.
Il terzo esercizio coinvolto è un autolavaggio situato nel comprensorio amerino, in provincia di Terni. Durante il controllo, su due addetti presenti uno è risultato impiegato senza contratto di lavoro regolare. Anche in questo caso i Carabinieri hanno applicato la misura della sospensione. L’autolavaggio – gestito da un cittadino straniero – è stato chiuso temporaneamente e al titolare sono state contestate sanzioni per circa 7.500 euro.
In Umbria, il fenomeno del lavoro irregolare continua a rappresentare una criticità significativa per l'economia regionale.Secondo i dati più recenti, nel 2024, il 64% delle aziende controllate dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro è risultato non in regola, con violazioni che spaziano dall'impiego di personale senza contratto alle carenze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro .
Il settore terziario emerge come uno dei più colpiti, con il 66,9% delle imprese ispezionate che presentano irregolarità.Anche l'agricoltura registra numeri preoccupanti: il 70,5% delle aziende agricole controllate risulta non conforme, con numerosi casi di lavoro non dichiarato e situazioni riconducibili al caporalato .