Nonostante i progressi degli ultimi anni, il mercato del lavoro in Umbria continua a presentare un marcato squilibrio di genere. L'occupazione femminile rimane significativamente inferiore rispetto a quella maschile, con una distribuzione settoriale fortemente sbilanciata e una maggiore incidenza di contratti precari. A confermare questa situazione è il report della Camera di Commercio, pubblicato in occasione della Giornata Internazionale della Donna, che evidenzia numerose criticità nelle opportunità lavorative per le donne.
I dati del Rapporto Excelsior 2024, curato dal Sistema Informativo Excelsior e dal Ministero del Lavoro, evidenziano come il divario di genere sia ancora marcato. Delle 64.540 assunzioni previste in Umbria nel 2024, solo il 19% riguarda esplicitamente le donne, mentre il 34% è destinato agli uomini. Il restante 47% è aperto a entrambi i generi. Questo sbilanciamento dimostra che il mercato del lavoro regionale continua a favorire maggiormente gli uomini, lasciando le donne in una posizione di svantaggio competitivo.
Le donne umbre trovano maggiori opportunità nei settori dei servizi, del commercio e del turismo. I comparti con la maggiore presenza femminile sono:
Al contrario, l'occupazione femminile resta marginale in settori chiave come l'industria, le costruzioni e le professioni tecniche, dove la percentuale di assunzioni scende sotto il 10%. Questo evidenzia una forte segregazione occupazionale, che limita le opportunità di carriera delle donne in ambiti ad alto potenziale di crescita economica.
Un altro elemento di criticità riguarda la tipologia contrattuale. In Umbria, oltre il 51,3% delle donne viene assunto con contratti a tempo determinato, una percentuale inferiore alla media nazionale ma comunque più alta rispetto agli uomini. Solo il 16,6% delle donne ottiene un contratto a tempo indeterminato, mentre per gli uomini questa percentuale è sensibilmente più elevata. Inoltre, il 13,4% delle donne lavora con contratti di somministrazione, aumentando così il rischio di precarietà.
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda il rapporto tra istruzione e possibilità di impiego. Il 31% delle assunzioni in Umbria interessa laureati o diplomati ITS Academy, ma le differenze di genere sono evidenti. Le lauree più richieste includono:
Le donne sono più presenti in questi ambiti di studio, ma la difficoltà di reperire laureati per le imprese umbre (55%) suggerisce un disallineamento tra l'offerta formativa e la domanda di lavoro.
Il 33% delle assunzioni previste in Umbria riguarda giovani sotto i 29 anni, ma le donne incontrano maggiori difficoltà di accesso rispetto ai coetanei maschi. I ruoli tecnici e operai, che rappresentano una parte significativa della domanda di lavoro giovanile, restano poco accessibili per le donne. Anche le professioni non qualificate, dove la presenza femminile è più alta, registrano difficoltà di reperimento, segnalando un problema strutturale nel mercato del lavoro regionale.
Nonostante le difficoltà, l'Umbria si distingue per una forte presenza di imprese femminili. Con oltre 23.000 aziende a guida femminile, la regione si colloca al quarto posto in Italia per incidenza di imprese rosa (24,8% del totale). Tra il 2014 e il 2023, il numero di queste imprese è calato del 2,8%, mentre a livello nazionale si è registrata una lieve crescita.
La provincia di Terni si distingue per un'incidenza di imprese femminili superiore alla media regionale e nazionale. Inoltre, il 28% delle imprese a guida femminile in Umbria ha avviato iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, con un picco del 35% proprio nella provincia ternana.
Il quadro delineato dalla Camera di Commercio mostra come il mercato del lavoro umbro offra ancora poche opportunità alle donne, con un divario evidente nelle assunzioni, nella stabilità contrattuale e nella distribuzione settoriale. La forte presenza di imprese femminili rappresenta un segnale positivo, ma il calo del loro numero suggerisce la necessità di politiche di sostegno più efficaci. Investire in formazione, parità di accesso alle professioni tecniche e stabilità contrattuale può contribuire a ridurre le disuguaglianze e favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro umbro.