La Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha quest’oggi emesso un’ordinanza contingibile e urgente volta a prevenire i rischi legati all’esposizione prolungata al sole per i lavoratori. L’obiettivo è quello di evitare il lavoro, nelle ore più calde, sotto il sole. Nel tentativo, quindi, di scampare rischi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. L’ordinanza, con effetto immediato e valida fino al 31 agosto 2024, interessa tutte le aree regionali coinvolte in attività agricole, florovivaistiche e nei cantieri edili all’aperto.

L’ordinanza emessa dalla regione Umbria riflette un impegno concreto – anche se, forse, arrivato in ritardo – verso la protezione dei lavoratori dai rischi legati all’esposizione solare. Attraverso una collaborazione efficace tra autorità locali, sindacati e datori di lavoro, l’Umbria mira a stabilire standard elevati di sicurezza e salute sul lavoro, dimostrando come la prevenzione e la pianificazione possano fare la differenza nella vita quotidiana dei lavoratori.

D’altronde ci stiamo per approcciare ad un weekend di fuoco. Dopo un alleggerimento della pressione dei venti africani, il caldo sta tornando ad abbattersi con forza su tutta l’Umbria. Sarà un weekend particolarmente afoso con alcune località umbre che vedranno il termometro alzarsi pericolosamente. In alcune città, addirittura, si arriverà a percepire 40 gradi.

Stop lavoro sotto il caldo: in Umbria arriva l’ordinanza regionale

Il provvedimento stabilisce che il lavoro all’aperto in condizioni di esposizione solare è vietato dalle ore 12:30 alle ore 16:00. Questa misura specifica si applica ai lavori agricoli, florovivaistici e ai cantieri edili solo nei giorni in cui la mappa del rischio, disponibile sul sito web worklimate.it, indica un livello di rischio “ALTO” per i lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa. La Tesei ha sottolineato l’importanza di questa decisione, dichiarando: “La sicurezza dei lavoratori è una priorità assoluta e queste misure sono fondamentali per prevenire gravi conseguenze sulla salute”.

Lavoro sotto al caldo: la normativa

Qualsiasi provvedimento sindacale che possa limitare l’ambito territoriale di applicazione dell’ordinanza rimane valido. Questo significa che le disposizioni locali prevalgono laddove esistano specifiche regolamentazioni più stringenti. Le violazioni dell’ordinanza saranno soggette a sanzioni legali, conformemente all’articolo 650 del Codice Penale, se il fatto non costituisce un reato più grave.

Per garantire un’ampia diffusione e facilitare l’implementazione delle nuove disposizioni, l’ordinanza è stata comunicata a varie autorità e organismi regionali. I destinatari includono i Prefetti delle Province di Perugia e Terni, i Presidenti delle stesse Province, il Presidente di ANCI Umbria, i Sindaci dell’Umbria, le Aziende Sanitarie Locali, i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e dei Datori di Lavoro, oltre alle Associazioni nazionali di categoria.

Soddisfazione sindacali

L’iniziativa ha suscitato diverse reazioni tra le parti coinvolte. I rappresentanti sindacali hanno accolto con favore il provvedimento, considerandolo un passo significativo per la tutela della salute dei lavoratori. D’altro canto, alcuni imprenditori hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impatto economico delle restrizioni, sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra produttività e sicurezza.

Obiettivi e Speranze Future

L’ordinanza è parte di un’iniziativa più ampia per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori in condizioni climatiche estreme. Le autorità regionali sperano che questa misura possa ridurre i rischi di malattie legate al calore e migliorare le condizioni di lavoro durante i periodi di alta esposizione solare. “Il nostro obiettivo è proteggere la salute dei lavoratori senza compromettere la produttività del settore”, ha ribadito la Presidente Tesei. L’ordinanza rappresenta quindi un passo importante verso la creazione di un ambiente lavorativo più sicuro e sostenibile.