L’amministrazione comunale di Gubbio ha avviato una serie di lavori di restauro e di valorizzazione delle mura e delle porte urbiche. L’assessore ai Lavori Pubblici, Spartaco Capannelli, ha annunciato l’avvio interventi mirati al restauro di un tratto delle mura situato all’interno del parcheggio dell’ex seminario. Questi interventi prevedono il rinzaffo delle murature e l’integrazione delle parti mancanti con pietra calcarea, nel rispetto delle tecniche costruttive originali. L’importo dei lavori è pari a 100.000 euro, con termine previsto per il mese di aprile. Questo progetto si inserisce in un piano più ampio che interesserà il restauro di altri tratti delle mura trecentesche della città.
Parallelamente, è in fase di definizione un progetto per il restauro delle porte urbiche di proprietà comunale. L’obiettivo è quello di restituire a queste strutture la loro originaria bellezza e funzionalità, preservando al contempo il patrimonio storico e culturale di Gubbio. Questi interventi non solo mirano a conservare le testimonianze del passato, ma rappresentano anche un investimento per il futuro, potenziando l’attrattività turistica della città e valorizzando il suo patrimonio architettonico.
Le maestose mura urbiche trecentesche di Gubbio rappresentano una testimonianza tangibile della ricca storia medievale della città. Queste imponenti fortificazioni non solo delineano il perimetro del centro storico, ma raccontano anche secoli di vicende politiche, militari e sociali che hanno plasmato l’identità eugubina.
I lavori di restauro valorizzano un percorso storico di grande fascino
Edificate alla fine del XIII secolo, le mura urbiche di Gubbio si estendono per circa due chilometri, abbracciando la città e offrendo una panoramica suggestiva del suo passato. Il circuito murario consente di compiere un giro completo attorno alla città, permettendo ai visitatori di immergersi in un percorso storico di grande fascino. Di particolare interesse è la coincidenza, verso monte, del tracciato delle mura trecentesche con quello delle più antiche mura umbre, a testimonianza della continuità storica e dell’importanza strategica del sito sin dall’epoca preromana.
Originariamente, la cinta muraria comprendeva dodici porte d’accesso, delle quali sei sono giunte intatte fino ai giorni nostri. Queste porte non erano semplici varchi, ma autentiche opere d’arte e ingegneria, ciascuna con una propria storia e funzione. Tra le più note si annoverano la Porta di Sant’Ubaldo, la Porta degli Ortacci, la Porta San Pietro e la Porta di Santa Croce. Ognuna di esse serviva non solo come punto di accesso, ma anche come baluardo difensivo e simbolo del potere cittadino.
Nel corso dei secoli, le mura hanno subito diverse modifiche e restauri, volti a preservarne l’integrità e a rispondere alle mutate esigenze difensive. Ad esempio, nell’ultimo restauro, alcune sezioni delle mura sono state completate con una merlatura guelfa, ispirata a quella presente sui palazzi dei Priori e del Bargello, conferendo un aspetto ancora più imponente e caratteristico alle fortificazioni.
Oltre alla loro funzione difensiva, le mura urbiche offrono oggi ai visitatori la possibilità di compiere una passeggiata panoramica di circa due chilometri sull’antico acquedotto medievale. Questo percorso si snoda lungo le pendici occidentali del Monte Ingino, attraversando la suggestiva Gola del Bottaccione, un luogo di grande valore storico e paesaggistico.
La storia delle mura di Gubbio affonda le radici nell’epoca preromana
La passeggiata non solo permette di ammirare scorci mozzafiato sulla città e sulla vallata sottostante, ma offre anche l’opportunità di immergersi in un ambiente naturale di rara bellezza, arricchito da testimonianze geologiche di rilevanza internazionale.
La storia delle mura di Gubbio affonda le sue radici nell’epoca preromana. Secondo studi recenti, la città umbra si sviluppava nell’area corrispondente alla parte più alta dell’attuale centro storico ed era delimitata da una cinta muraria con diverse porte urbiche, tra cui la Tessenaca e la Veia. Queste strutture testimoniano l’importanza strategica e religiosa di Gubbio sin dalle sue origini, fungendo da confine sacro entro il quale si svolgevano le principali funzioni civili e religiose.
Nel corso del Medioevo, con l’espansione della città e l’aumento della popolazione, si rese necessaria la costruzione di una nuova cinta muraria più ampia, quella trecentesca, che inglobò le precedenti fortificazioni e definì l’attuale perimetro del centro storico. Questa nuova struttura non solo offriva una maggiore protezione contro le incursioni nemiche, ma rappresentava anche un simbolo del prestigio e della potenza raggiunti da Gubbio in quel periodo.
Oggi, le mura urbiche di Gubbio non sono solo un monumento storico, ma anche un elemento vivo del tessuto urbano. Passeggiando lungo il loro percorso, è possibile apprezzare la maestria costruttiva degli antichi maestri d’opera, osservare le diverse tecniche edilizie utilizzate nel corso dei secoli e godere di panorami unici sulla città e sul paesaggio circostante. Le mura offrono anche l’opportunità di comprendere l’evoluzione urbanistica di Gubbio, testimoniando i cambiamenti storici, sociali ed economici che hanno interessato la città nel corso dei secoli. Oltre a rappresentare una preziosa eredità del passato, queste imponenti strutture continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella valorizzazione del patrimonio culturale locale, attirando studiosi, turisti e appassionati di storia da tutto il mondo.