Era latitante da circa due anni il francese rintracciato in Umbria e arrestato nelle ultime ore dalle forze dell’ordine di Assisi. L’uomo, di 36 anni, era ricercato dall’autorità giudiziaria francese per associazione per delinquere e furto in banda organizzata. Nei suoi confronti, era stato infatti emesso un mandato di arresto europeo.

Latitante francese ad Assisi

Il latitante fermato oggi ad Assisi, un 36enne francese, era riuscito negli ultimi due anni a fare perdere completamente le sue tracce. Precedentemente, l’uomo si trovava già agli arresti domiciliari in Italia, a Roma, con l’accusa di aver preso parte a numerosi furti in concessionarie di autovetture e bancomat, oltre ad aver commesso vari danneggiamenti e causato incendi nella capitale nel 2020.

Nei suoi confronti, però, l’autorità giudiziaria francese aveva, nel frattempo, emesso un mandato di arresto europeo per fatti commessi nel territorio transalpino. I fatti riguardavano, nella fattispecie, il reato per associazione a delinquere e per furto in banda organizzata. Per questi motivi, l’uomo sarebbe chiamato a scontare una condanna di 18 mesi.

Il provvedimento, recepito dalla Corte di appello di Roma, si era dunque trasformato in un mandato di cattura sul suolo italiano, ma non era mai stato eseguito poiché il francese era evaso dai domiciliari facendo perdere, appunto, ogni traccia di sé. Almeno fino a oggi, giovedì 11 luglio.

Arrestato, rischia 18 mesi

L’uomo, latitante da due anni all’incirca, è stato fermato per un controllo mentre girovagava con la propria autovettura per la città di San Francesco. A bloccarlo sono stati i carabinieri di Assisi ai quali il 36enne francese ha inizialmente fornito delle false generalità.

Successivamente, tramite la banca dati in uso alle forze di polizia, i militari hanno potuto notare l’esistenza di alcune incongruenze nelle dichiarazioni dell’uomo. Così, gli agenti hanno accompagnato il 36enne in caserma, dove lo hanno sottoposto a foto segnalamento e acquisizione delle impronte digitali. Questi ulteriori accertamenti hanno reso possibile, infine, risalire alla sua vera identità.

Il 36enne è stato, pertanto, arrestato e portato nel carcere di Perugia dove ora si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha il compito di valutarne l’eventuale estradizione verso la Francia.

Latitante a Perugia, fermato a Nizza

Risale a due giorni fa, martedì 9 luglio, la notizia dell’arresto di un ulteriore latitante in Umbria. La polizia ha fermato all’aeroporto di Nizza, in Francia, l’uomo condannato dalla Corte d’appello di Perugia a quattro anni e sei mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. L’arresto è avvenuto, nel dettaglio, domenica 7 luglio.

Si tratta di un settantacinquenne originario di Lettomanopello, in provincia di Pescara, in Abruzzo, nei confronti del quale la Procura generale del capoluogo umbro aveva emesso un mandato di arresto internazionale.

La Procura aveva, per la precisione, condannato ben tre anni fa l’uomo per aver provocato, mettendo in atto una serie di operazioni dolose, il fallimento di una società nel 2010, proprio a Pescara. E lo aveva fatto non da solo, bensì in concorso con altre due persone, anch’esse condannate per bancarotta fraudolenta.

In particolare modo, i tre, in quanto amministratori e legali rappresentanti dell’impresa, erano riusciti a ottenere un finanziamento agevolato finalizzato alla costruzione di un nuovo insediamento industriale e all’acquisto di macchinari. Si erano, infatti, potuti avvalere della legge regionale per l’Abruzzo 16/2002 che prevedeva interventi a sostegno dell’economia per favorire la nascita di nuove imprese sul territorio.

Lo stanziamento ammontava a più di due milioni e trecentomila euro. Secondo l’accusa, i tre uomini erano però riusciti a distrarre, occultandola, una parte della somma stanziata, pari a circa 900 mila euro.

Tuttavia, l’uomo era riuscito a far perdere completamente le sue tracce salvo poi essere rintracciato a Nizza, dove sarebbe arrivato dopo essere partito da Etobicoke, in Canada.