Gubbio, con il suo fascino medievale e il ricco patrimonio storico, artistico e culturale, dovrebbe essere una meta turistica tra le più ambite d’Italia. Tuttavia, ciò che dovrebbe essere un viaggio nel tempo alla scoperta di una delle città più suggestive d’Italia si trasforma, per molti visitatori, in un vero e proprio percorso a ostacoli. Le strade del centro storico, in particolare via XX Settembre e via Nelli, sono la punta dell’iceberg di una situazione che rende la città difficilmente praticabile e pericolosa per i turisti, minando l’immagine e l’attrattività di Gubbio.
Camminare per le vie di Gubbio dovrebbe essere un’esperienza piacevole, un’occasione per immergersi nella storia e nell’architettura medievale. Tuttavia, la realtà è ben diversa. Molte delle strade del centro storico sono caratterizzate da un manto stradale dissestato, dove la pavimentazione originaria è stata sostituita da un mosaico disordinato di toppe di asfalto. Questa situazione, oltre ad essere esteticamente sgradevole, compromette la sicurezza dei pedoni, soprattutto dei turisti, costretti a camminare su terreni irregolari e sconnessi.
Via XX Settembre, una delle principali arterie del centro, che conduce a Piazza Grande, ne è un esempio evidente. Oggi si presenta come un patchwork di interventi di manutenzione superficiale, con tratti di asfalto che si alternano a pezzi di pavimentazione originaria mal conservata. Questa situazione non solo danneggia l’immagine della città, ma rappresenta anche un rischio concreto per i pedoni, che possono facilmente inciampare e cadere procurandosi ferite o fratture.
Gubbio, meta turistica disertata. Le strade del centro storico dissestate
La situazione è ancora più critica in via Nelli, una strada che, nonostante il nome suggestivo, è per la sua inagibilità più adatta ai veicoli fuoristrada, preferibilmente militari. Qui, la pavimentazione è quasi del tutto assente, e il fondo stradale è così dissestato che solo i mezzi più robusti possono attraversarla senza rischi per sospensioni e ammortizzatori. Per i turisti che osano avventurarsi a piedi, il percorso si trasforma in un’impresa ardua, che richiede una buona dose di equilibrio e coraggio.
Via Nelli conduce alla Chiesa di Santa Maria Nuova dove si potrebbe – usiamo a ragione il condizionale – ammirare l’affresco della Madonna del Belvedere (1403), opera dell’artista rinascimentale Ottaviano Nelli ma che giace all’interno della chiesa eternamente chiusa, dimenticato e non fruibile ai visitatori. Perciò rendiamo di certo percorribile la strada ma apriamo anche al pubblico la chiesa e che l’affresco sia fruibile a tutti.
Mentre le strade del centro storico versano in condizioni disastrose, l’amministrazione comunale si sta concentrando su interventi che, seppur importanti, appaiono come mere operazioni di ordinaria manutenzione oltre che di propaganda. L’assessore Spartaco Capannelli (ex PD) ha recentemente annunciato l’avvio del restauro delle Porte Urbiche, tra cui Porta di Sant’Ubaldo, Porta degli Ortacci, Porta San Pietro e Porta di Santa Croce.
Questi interventi, sebbene necessari, non risolvono il problema più urgente della città: la sistemazione delle strade. Restaurare le porte e le mura è certamente un passo positivo per la conservazione del patrimonio storico, ma non deve distogliere l’attenzione dalle condizioni delle vie del centro storico. Le strade, infatti, sono il biglietto da visita di una città, il primo contatto che un visitatore ha con il suo ambiente urbano. Se queste sono malridotte, anche il resto della città ne risente in termini di percezione e di attrattività.
Il restauro delle Porte Urbiche rientra nell’ordinaria manutenzione
Investire nel restauro delle Mura e delle Porte Urbiche è certamente un’azione lodevole, anche se rientra nell’ordinaria manutenzione, ma senza un piano di intervento serio e strutturato per le strade, questi sforzi sono vanificati. Un turista che debba affrontare strade dissestate e pericolose difficilmente apprezzerà la bellezza delle porte restaurate o delle mura ripulite.
È fondamentale che l’amministrazione comprenda l’urgenza di intervenire sulle strade del centro storico, adottando soluzioni che vadano oltre le semplici toppe di asfalto. È necessario un piano di riqualificazione che preveda il ripristino della pavimentazione storica, l’eliminazione delle irregolarità e la messa in sicurezza dei percorsi pedonali.
Le pessime condizioni delle strade non hanno solo un impatto sulla sicurezza dei visitatori, ma anche sull’economia locale. Un centro storico ben conservato e facilmente praticabile è una delle principali attrazioni per i turisti, che sono più propensi a fermarsi, a fare acquisti nei negozi e a frequentare i ristoranti e i locali della zona.
Inoltre, la cattiva manutenzione delle strade mina l’immagine culturale di Gubbio. La città, che dovrebbe essere un esempio di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, rischia di essere percepita come trascurata e poco attenta al suo passato. Questo è un danno non solo per l’immagine, ma anche per l’identità culturale della città, che si basa sulla valorizzazione della storia e delle tradizioni e che la fa essere una meta turistica.