Lunedì prossimo a Gubbio si celebrerà l’antica tradizione dei “focaroni” o fuochi di San Giuseppe, patrono dei Falegnami, vigilia della festa del Santo. Nell’antica tradizione medievale, infatti, la vigilia era più importante della festa stessa e in quel giorno si tenevano i riti più importanti. Si tratta di una storica manifestazione popolare che ha fuso, come spesso è accaduto, aspetti del paganesimo con la religiosità cristiana e che vede Gubbio tramandare questo antico rito propiziatorio del buon raccolto.
Fuochi di San Giuseppe a Gubbio, l’accensione nei vari quartieri
L’accensione dei fuochi nei quartieri cittadini, ricade in una notte di inizio primavera ed è connessa con i riti di purificazione pagani, come indica la radice stessa della parola “pyr” che significa fuoco. Quindi l’accensione costituisce un gesto purificatore e rituale per salutare l’inverno freddo e improduttivo ma che lascia maturare sotto la terra gelida il seme che sboccerà in primavera, stagione di vita e rinascita.
Per far conoscere meglio questa antichissima tradizione popolare e coinvolgere anche le giovani generazioni, l’Università dei Falegnami in collaborazione con i quartieri di Sant’Andrea, San Giuliano, San Martino e San Pietro, e l’associazione Maggio Eugubino con il patrocinio del Comune, promuove il 18 e 19 marzo prossimi la manifestazione I Focaroni di San Giuseppe a Gubbio e il concorso grafico I Focaroni di San Giuseppe.
Concorso grafico “I Focaroni di San Giuseppe”. L’accensione dei fuochi
Lunedì 18 marzo presso la chiesa di San Giuseppe in via Savelli della Porta alle ore 18 verranno premiati i vincitori del quarto concorso grafico I Focaroni di S. Giuseppe. La manifestazione ha visto impegnati i bambini delle scuole primarie dei tre Circoli Didattici eugubini nella realizzazione di disegni, poesie e fiabe inerenti alla tradizione dei Focaroni. L’iniziativa ha già riscosso successo negli anni precedenti e anche quest’anno vi è stata grande partecipazione da parte di bambini e insegnanti.
Dopo la premiazione, alle 19, all’esterno della chiesa, i bambini accenderanno due piccoli fuochi simbolici che daranno il via alla manifestazione vera e propria dei Focaroni con i quattro quartieri per protagonisti. Alle 19:15 inizierà il percorso. I rappresentanti dei bambini dei quattro quartieri e alcuni vincitori del concorso grafico porteranno a turno una torcia accesa. Questa simboleggerà l’accensione dei Focaroni all’arrivo in ogni quartiere. La manifestazione inizierà alle 19:30 con l’accensione del Focarone di Sant’Andrea, quindi a seguire alle 20 San Pietro, alle 20:30 San Giuliano e alle 21 San Martino. Questo per poter godere e vivere da vicino il momento dell’accensione il più significativo della tradizione.
La festa dei Falegnami e la Storia della Confraternita
Martedì 19 marzo si celebrerà una storica ricorrenza per i soci dell’Università dei Falegnami e i loro dipendenti. Si festeggerà, come da tradizione, il Santo Patrono dei falegnami San Giuseppe con una messa celebrata presso la chiesa omonima alle 11:30 e con il consueto raduno conviviale. Seguirà un pomeriggio di festa presso i locali dell’Università dei Falegnami in via Savelli della Porta.
Alcune note storiche sull’antica Arte dei Falegnami già nominata nello statuto del libero comune di Gubbio del 1338.
L’attività di questa corporazione medievale era regolata da uno statuto del 22 gennaio 1334, ma già otto anni prima (1326) esisteva un suo capitano. La riforma dello statuto dell’arte risale al 1365. Da allora l’elezione dei suoi capitani è avvenuta costantemente fino al 1680. Ma ancora nel 1803 si ha traccia della loro elezione. Ricordiamo che nel 1801 il Papa Pio VII pubblicò un editto con il quale ordinava la soppressione delle Antiche Corporazioni Medievali. Tutte le antiche corporazioni (“università”) eugubine furono colpite, ma i “Falegnami”, insieme ai “Calzolari” seppero resistere e sopravvivere meglio delle altre. Dovettero però aggiungere alle vecchie funzioni economiche e sociali, prevalenti scopi di assistenza, beneficenza e culto. Ovviamente ciò faceva assumere all’associazione un sostanziale aspetto religioso.
Dal 1334 lo statuto dell’arte fu riformato nel 1365 e in varie altre occasioni, fino a quello attuale, datato 27 maggio 1999. Con questo l’associazione assume la caratteristica di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale.