Nella giornata di ieri, la comunità dei frati del Sacro Convento di San Francesco in Assisi nella persona del Padre custode, fra’ Marco Moroni, OFMConv, ha avuto il piacere di accogliere l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Santa Sede, Dr. Mohammad Hossein Mokhtari.
Dopo il pranzo in comunità, è seguita la visita alla Biblioteca del Sacro Convento e in Basilica. Una preziosa opportunità di dialogo e di accoglienza, valori di cui San Francesco, e la Basilica che ne custodisce il corpo, continuano a essere espressione ancora oggi, in linea e in comunione con il magistero di papa Francesco, in particolare nello stile della sua lettera enciclica “Fratelli tutti”, da lui promulgata il 3 ottobre 2020 proprio sulla tomba del Santo.
La Basilica di San Francesco è un luogo simbolo di pace e di dialogo tra le diverse culture e religioni, un vero e proprio ponte tra l’Oriente e l’Occidente.
L’insegnamento di San Francesco unisce uomini di diverse fedi
L’incontro tra l’ambasciatore iraniano e i frati francescani è un’ulteriore conferma di come la figura e l’insegnamento di san Francesco possano unire le persone di differenti fedi e provenienze, promuovendo la fratellanza e la solidarietà tra tutti gli esseri umani.
Il messaggio di pace e di accoglienza portato avanti da San Francesco è ancora oggi attuale e vitale, soprattutto in un periodo storico contrassegnato da conflitti e divisioni. La Santa Sede ha da sempre a cuore il dialogo interreligioso e la costruzione di un mondo più giusto e solidale, valori che san Francesco ha vissuto e tramandato attraverso i secoli.
Il recente documento papale rappresenta un invito all’unità e alla collaborazione tra le diverse religioni. In esso, il Papa sottolinea l’importanza di superare le divisioni e di costruire ponti di incontro e di dialogo, proprio come fece san Francesco con il sultano Malik al-Kamil durante la Quinta Crociata.
La visita dell’ambasciatore dell’Iran al Sacro Convento è simbolo di accoglienza e fraternità reciproca
L’incontro tra l’ambasciatore iraniano e i frati francescani si inserisce perfettamente in questo contesto di fraternità e di accoglienza reciproca. L’Iran è una terra ricca di storia e di cultura millenaria, dalla quale l’Occidente cristiano può imparare molto anche in termini di dialogo interreligioso e di convivenza pacifica tra le diverse comunità.
Durante la visita alla Biblioteca del Sacro Convento, l’ambasciatore ha potuto ammirare antichi manoscritti e codici preziosi che testimoniano la profonda eredità culturale e spirituale della tradizione francescana. La figura di San Francesco, con il suo amore per la natura e per tutte le creature, risuona ancora oggi come un messaggio di speranza e di riconciliazione per l’intera umanità.
La Basilica di San Francesco è un luogo di pellegrinaggio per milioni di fedeli di ogni parte del mondo, attratti dalla spiritualità e dalla semplicità del messaggio francescano. L’ambasciatore iraniano ha avuto modo di soffermarsi davanti alla tomba del Santo e di meditare sulla sua vita e sul suo esempio di umiltà e di carità verso i più deboli.
L’incontro, momento di reciproco arricchimento
L’incontro tra l’ambasciatore dell’Iran e i frati del Sacro Convento rappresenta quindi un momento di arricchimento reciproco e di riscoperta delle radici comuni che uniscono persone di fede diversa.
La comunità francescana di Assisi è da sempre impegnata nella promozione della pace e della giustizia sociale, seguendo l’esempio di San Francesco che scelse la via dell’amore e della non violenza come strumento per cambiare il mondo. L’incontro con l’ambasciatore iraniano è un ulteriore segno della volontà dei frati di aprire le porte del loro convento a tutti gli uomini di buna volontà.
L’incontro tra l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran e la comunità francescana di Assisi rappresenta un momento significativo e di profonda spiritualità. In un mondo segnato da divisioni e conflitti, la figura di san Francesco continua a essere un faro di luce e di speranza.