12 May, 2025 - 10:30

Laghi dell'Umbria: le destinazioni perfette per un maggio all'insegna della natura

Laghi dell'Umbria: le destinazioni perfette per un maggio all'insegna della natura

Maggio è il mese in cui la primavera raggiunge il suo apice: i colori si accendono, l’aria si fa più leggera, e il desiderio di riconnettersi con la natura è più vivo che mai. In questo momento dell’anno, l’Umbria si mostra nel suo volto più autentico e rigoglioso, regalando scenari di rara bellezza, sospesi tra acque placide, borghi incantati e colline in fiore.

I laghi umbri – scrigni di silenzio, riflessi e armonie – diventano mete ideali per chi cerca pace, relax e panorami mozzafiato. Che si tratti del celebre Lago Trasimeno, con i suoi tramonti struggenti e le isole punteggiate di storia, o di piccoli specchi d’acqua incastonati tra le valli, come il Lago di Piediluco o quello di Corbara, ogni angolo d’acqua è un invito alla lentezza, alla contemplazione e alla scoperta.

Questo breve viaggio tra i laghi dell’Umbria non è solo un itinerario geografico, ma un’immersione sensoriale nella natura più intima del Cuore Verde d’Italia. Un’occasione per vivere il mese di maggio nel segno della bellezza, del silenzio e della meraviglia che solo l’acqua sa raccontare.

Lago di Recentino: un’oasi artificiale tra natura, silenzio e avifauna migratoria

A pochi chilometri da Narni, immerso in un contesto paesaggistico di rara bellezza, si trova il Lago di Recentino – noto anche come Lago di Narni – uno specchio d’acqua artificiale nato dallo sbarramento del torrente L’Aia e alimentato da una derivazione del fiume Nera.

Pur non essendo di origine naturale, il lago ha saputo trasformarsi nel tempo in un habitat sorprendentemente ricco di biodiversità, divenendo un vero e proprio rifugio per numerose specie animali. La presenza costante di acque tranquille e l’ambiente umido che le circonda hanno favorito l’arrivo di una folta avifauna, in particolare durante i mesi invernali, quando stormi di uccelli migratori scelgono questo angolo appartato dell’Umbria per sostare o svernare.

Cormorani dalle ali spalancate al sole, gabbiani in volo radente, folaghe tra i canneti e anatre di superficie sono solo alcune delle presenze più comuni che si possono osservare lungo le sponde del lago. Un luogo che diventa, nei mesi più freddi, una meta prediletta per appassionati di birdwatching, fotografi naturalisti e per chiunque desideri immergersi in un paesaggio di silenzi, riflessi e atmosfere uniche.

Lago di Aiso: tra leggenda e mistero, il cuore oscuro dell’Umbria

Immerso tra le dolci colline umbre, nella frazione di Capro, nel comune di Bevagna, si cela un luogo intriso di mistero e suggestione: il Lago di Aiso, conosciuto anche come “Abisso di Bevagna” o, con tinte ancor più cupe, “Lago dell’Inferno”. Questo piccolo bacino, di forma pressoché perfettamente circolare, misura circa 25 metri di diametro e raggiunge una profondità di 13 metri. Le sue acque, alimentate da una sorgente artesiana, celano sotto la superficie non solo particolarità geologiche, ma anche antiche leggende tramandate nei secoli.

Tra i racconti popolari più noti e inquietanti figura quello del contadino Chiarò, figura simbolo dell’avidità e dell’empietà. Si narra che, nel giorno di Sant’Anna, l’uomo ignorò la sacralità della ricorrenza e, sordo alle suppliche della pia moglie, decise di trebbiare il grano. Un angelo apparve allora alla donna, annunciando un imminente castigo divino: le ordinò di fuggire con il figlio, poiché un abisso avrebbe inghiottito casa e campi. Poco dopo, la terra si aprì sotto i piedi di Chiarò, inghiottendolo insieme a ogni sua ricchezza: in quel punto nacque il Lago di Aiso.

Ma la leggenda non finisce qui. Mentre la donna cercava una via di fuga, l’acqua sembrava inseguirla. L’angelo le apparve nuovamente e la esortò a compiere un gesto doloroso ma necessario: abbandonare il figlio più piccolo, che sarebbe cresciuto con la stessa avidità del padre. Nel luogo dove la madre lo lasciò, sorse un secondo piccolo specchio d’acqua, chiamato Aisillo.

Le acque scure del Lago di Aiso sono ancora oggi avvolte da un alone di inquietudine. Si narra di creature misteriose che vi dimorano, come pesci con un solo occhio, mai confermati ma sempre evocati nei racconti del folklore locale. Eppure, proprio questo velo di mistero, unito alla bellezza silenziosa del paesaggio, rende il lago una meta affascinante e magnetica, dove natura e mito si fondono in un’atmosfera senza tempo.

Lago Trasimeno: tra storia millenaria, antiche leggende e meraviglie naturalistiche

Nel cuore dell'Umbria, incastonato tra dolci colline e borghi dal fascino antico, si trova il Lago Trasimeno. Con i suoi 128 km² di superficie, è il lago più vasto dell’Italia centrale e il quarto per estensione a livello nazionale, superato solo dai laghi di Garda, Maggiore e Como. Nonostante la sua ampiezza, la profondità limitata lo classifica come lago laminare, caratterizzato da acque calme e poco profonde.

Ma il Trasimeno è molto più di un semplice specchio d'acqua: è un crocevia di storia, mito e natura. Celebre per essere stato teatro della sanguinosa Battaglia del Trasimeno durante la Seconda Guerra Punica, è anche il custode di antiche leggende, come quella struggente di Agilla e Trasimeno — una storia d’amore tragica che contribuisce a infondere nel luogo un’aura romantica e senza tempo.

Il fascino del Trasimeno si riflette anche nella ricchezza del suo ecosistema. La flora, particolarmente rigogliosa, è dominata da vaste distese di canneti (fragmiteti) che disegnano le sponde con pennellate di verde. La fauna è altrettanto straordinaria, caratterizzata da un'ampia varietà di mammiferi che trovano rifugio nei pressi del lago e una biodiversità ittica di rilievo: ben diciotto specie di pesci popolano le sue acque, rendendolo un habitat vitale e un luogo ideale per attività come la pesca sportiva e il birdwatching.

Il Lago Trasimeno non è solo una destinazione da ammirare: è un luogo da vivere e da ascoltare, dove la natura incontra la leggenda, e dove ogni sponda racconta una storia.

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Francesco Mastrodicasa
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