Due regioni, Umbria e Marche collegate da una strada, la Contessa che parte da Gubbio e raggiunge Pontericcioli in territorio marchigiano.
Confcommercio Marche Nord e Confcommercio e Confcommercio Gubbio hanno ideato un progetto su tre filoni principali che presto presenteranno all’Enit, Agenzia Italiana per il Turismo.
La Statale Contessa è la porta dell’Umbria verso il Mare Adriatico a dichiararlo è Federico Varroti presidente di Confcommercio Marche Nord: “Puntiamo a recuperare le perdite economiche che le imprese dell’entroterra hanno subito durante la chiusura delle Contessa. Un periodo in cui i turisti e il commerciale che venivano dall’Umbria e dal Lazio hanno preferito altre strade per raggiungere le Marche. Ora abbiamo la necessità di ripristinare la considerazione che la Statale 452 è la via più breve per raggiungere la Provincia di Pesaro e l’Adriatico dal Lazio e dall’Umbria”.
Un progetto che segue tre filoni e che coinvolge Umbria e Marche
“Per questo – continua Varroti – lanciamo un progetto che segue tre contenitori. Il primo è quello enogastronomico elemento di attrazione che fa muovere turisti e visitatori: prevede lo sviluppo di circuiti specifici per la valorizzazione per la valorizzazione delle attività ristorative e dei prodotti del territorio tra le due province. Si chiamerà il Menù della Contessa e si snoderà nei ristoranti della Flaminia, di Gubbio e Scheggia alla scoperta di ricette locali, eccellenze del territorio”.
Il secondo riguarda la valorizzazione degli aspetti archeologici “Molti viaggiatori hanno percorso la vecchia Flaminia che passa da Pontericcioli e Scheggia. Località dove ci sono importanti reperti archeologici così come Gubbio e il suo Teatro Romano. Vogliamo condurre il turista nella Consolare Flaminia che va da Cantiano (Ponte Grosso), passa per Cagli (Ponte Mallio), passa per Fossombrone (Parco archeologico di Forum Sempronii e i suoi mosaici) e arriva fino alla Fano Romana”.
Terzo tema, il Rinascimento, Federico da Montefeltro e i Della Rovere, famiglie che hanno regnato sui territori.
“Il Duca di Urbino è nato a Gubbio che era la seconda città del ducato mentre Cagli era la terza – conclude Varotti – Questo progetto legherà la comunità fino ad arrivare alla Rocca di Mondavio dell’architetto Francesco di Giorgio Martini. La Contessa contribuirà al rilancio economico del territorio anche grazie a Pesaro Capitala della Cultura”.
La strada ha origina a Gubbio e termina nella provincia di Pesaro e Urbino
La strada ha origine alle porte di Gubbio in località Madonna del Ponte, distaccandosi sulla strada statale 219 di Gubbio e Pian d’Assino. Il tracciato punta in direzione nord-est per tutta la sua lunghezza e raggiunge il confine con le Marche dopo meno di 10 km; in questa regione il tracciato è di breve lunghezza, innestandosi sulla ex strada statale 3 Via Flaminia in località Pontericcioli, nel comune di Cantiano.
Dal 2001, la gestione del tratto umbro è passata dall’ANAS alla Regione Umbria che ha poi ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Perugia mantenendone comunque la titolarità; la gestione del tratto marchigiano è passata dall’ANAS alla Regione Marche: in realtà su sollecitazione di quest’ultima, la strada è passata di proprietà alla Provincia di Pesaro e Urbino.
Nel 2018 la strada è tornata di competenza ANAS per tutta la lunghezza del percorso, nell’ambito del piano di “Rientro strade”.
La strada deve forse il nome a una enorme bombarda rinascimentale
Per quanto riguarda la denominazione della strada, un’ipotesi storica interessante è che abbia a che fare con una grande omonima bombarda quattrocentesca che nel 1447 il condottiero milanese Francesco Sforza, di lì a poco nuovo Duca di Milano, si portava dietro con l’esercito in una campagna militare che allora conduceva nell’Italia centrale.
“… A dì XII del detto (luglio) passarono per Arimino le bombarde del conte Francesco che venivano da Pesaro e condussonle cinquanta paja di buoi per fino fuori dalla Porta di San Giuliano; e lì era la bombarda chiamata ‘la Contessa’ e una bronzina, la quale andava in Lombardia.”
Questo narrano le cronache dell’epoca ma secondo lo storico Guglielmo Peirce “non conosciamo la probabilmente lunga storia di questa grande bombarda battezzata la Contessa né se fosse stata costruita a Pesaro; certo è che, come è noto, c’è una strada omonima che unisce l’Eugubino alle Marche centrali e che potrebbe forse aver preso il nome proprio da quella grossa artiglieria, nel senso che potrebbe esser stata originalmente tracciata o successivamente ampliata da guastatori militari proprio per agevolare il difficoltoso traino in campagna di detta pesante bocca da fuoco”.