“Esordire da regista con quest’opera per me è stata la realizzazione di un sogno durato trent’anni” ci racconta Arnaldo Casali, autore, giornalista, direttore dell’Istess (a fine mandato) e, da poco, anche regista che ha esordito a 48 anni – “ma la Cortellesi e Moni Ovadia mi battono” ironizza – con un film sulla nascita del primo presepe nella storia dell’umanità: “La Stella di Greccio“. L’occasione per approfondire con Casali alcuni aspetti dell’opera è il “ritorno a casa” del film che sabato 8 giugno alle 21, in apertura al ciclo delle proiezioni estive, torna dove tutto ebbe inizio, al Santuario di Santa Maria delle Grazie di Terni.
Con questo luogo La Stella di Greccio ha un legame strettissimo e proprio qui, esattamente un anno fa era nata l’idea da padre Angelo Gatto, rettore del Santuario, Roberta Giansanti, priora della Confraternita e Arnaldo Casali. La Stella di Greccio è il primo film della storia del cinema a narrare la nascita del Presepio e a scegliere il registro della commedia per raccontare la figura di Francesco d’Assisi. Quello che emerge dall’opera è un San Francesco in chiave totalmente nuova che recupera fortemente l’aspetto umoristico del santo mostrandolo nella sua più autentica dimensione di “Giullare di Dio”. Ambientato dal 23 al 25 dicembre 1223 e girato tutto in Umbria, riporta tre episodi della vita del Santo a ridosso di quella prima, magica notte quando “inventò” il Presepe.
“La scelta del Presepe è stata dovuta al fatto che nel 2023 ricorrevano gli 800 anni della nascita del Presepe a Greccio e volevamo organizzare un evento per quell’anniversario. All’inizio avevamo pensato a uno spettacolo teatrale, poi la situazione ci è felicemente sfuggita di mano” racconta Casali. “Grazie a padre Angelo Gatto e a Roberta Giansanti, lo spettacolo è diventato un cortometraggio e il cortometraggio è diventato un film vero e proprio. Il bello è che abbiamo mantenuto lo stesso budget dello spettacolo teatrale!“
La Stella di Greccio è il frutto di un attento lavoro di ricerca sulle fonti francescane che Casali ha condotto nell’arco di venticinque anni: molte di quelle inserite non sono mai state utilizzate prima da cinema, teatro e televisione. “Studiando storia medievale all’università ho scoperto che, nonostante San Francesco sia il santo più popolare di tutti, in realtà di lui abbiamo un’immagine stereotipata e questo perché i ricordi dei suoi compagni più intimi sono rimasti nascosti – diciamo anche censurati – per secoli. Quando pensiamo a San Francesco pensiamo subito agli uccellini, al lupo, a quello che si è spogliato, al lebbroso, e fine”. In realtà, sottolinea Casali “le cose più importanti su di lui non le conosciamo perché l’immagine di San Francesco è stata tramandata da fonti che hanno censurato volutamente tutti gli aspetti più scomodi, più irriverenti e sorprendenti. Considera che soltanto nel 1922 è stato scoperto il manoscritto con i ricordi dei suoi tre compagni più intimi: Leone, Rufino e Angelo” che sono quelli su cui si basa la pellicola. Una versione che solo nel 1980 è diventata definitiva “dal 1226, anno in cui morì, al 1980 abbiamo avuto un’immagine totalmente falsa di san Francesco“.
All’università Casali si appassiona a quella figura straordinaria “ho scoperto che Francesco d’Assisi era un vero umorista, un comico! Questo film non solo è il primo che parla della nascita del Presepe di Greccio ma è anche il primo che racconta il Francesco comico, giullare, umorista, cantante, musicista, regista attraverso i racconti dei suoi tre compagni. Nei film San Francesco è sempre mistico o al massimo un rivoluzionario politico: nessuno lo ha mai mostrato come giullare e il giullare è un artista. Questo film è rivoluzionario“.
La Stella di Greccio: l’accoglienza
Scritto e diretto da Casali e interpretato da frate Alessandro Brustenghi, il film è stato prodotto da ConfraTerni in collaborazione con Istess Cinema e realizzato anche grazie al contributo del Comune di Terni. Presentato per la prima volta a novembre 2023 al Terni Film Festival, a dicembre è stato proiettato all’interno del Santuario di Greccio e nel gennaio 2024 è approdato alla Filmoteca Vaticana e consegnato a papa Francesco. Chiediamo a Casali qualcosa in più sull’accoglienza del film da parte del Vaticano.
“Abbiamo avuto recensioni molto positive su Vatican News, L’Osservatore Romano e anche su Avvenire. Alla proiezione in Vaticano è stato visto dai vertici mondiali dei Frati francescani, da diversi dirigenti del Vaticano e da vari ambasciatori accreditati presso la Santa Sede oltre che da Liliana Cavani che ha avuto parole molto generose“.
Il cast del film
Nel cast de La Stella di Greccio ci sono Frate Alessandro, primo religioso ad aver firmato un contratto di esclusiva con una major come la Decca, al suo debutto come attore, Giordano Agrusta (Palazzina Laf) e l’assisano Mauro Cardinali (Indiana Jones e il Quadrante del Destino) mentre a vestire i panni di Chiara è Luisa Borini (Molto dolore per nulla). Fabio Bussotti torna ad interpretare frate Leone a 35 anni dal Nastro d’Argento vinto con Francesco di Liliana Cavani. In un esilarante cameo appare anche il comico Francesco Salvi (Premio San Valentino 2024 per la canzone Comete come te). Per la prima volta, poi appare sullo schermo uno dei personaggi più importanti della storia francescana: Jacopa dei Settesoli, interpretata da Cecilia Di Giuli (Un professore di Alessandro D’Alatri, Chiara di Susanna Nicchiarelli, I peggiori giorni di Leo & Bruno).
Le musiche del film sono di Paolo Paniconi, già autore di molte sigle Rai come Ballarò, mentre le canzoni originali sono di Marialuna Cipolla, candidata al David di Donatello per Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores e le animazioni di Gabriella Compagnone, la più importante sand-artist italiana.
Dopo la proiezione di sabato 8, la Stella di Greccio venerdì 14 giugno sarà alla parrocchia francescana di San Giuseppe Lavoratore, sempre a Terni nel quartiere di Cospea, dove chiude il programma di cineforum iniziato a marzo e moderato dallo stesso Casali.