“La paranza della bellezza” è il titolo del docufilm che si appresta a coinvolgere gli studenti del liceo scientifico Guglielmo Marconi di Foligno. Con la regia di Luca Rosini, il prodotto cinematografico di Rai 2 si colloca al centro di un’iniziativa promossa da Rai Umbria e rivolta ai liceali folignati del Marconi con l’obiettivo di stimolare un dibattito sulle “pratiche concrete di partecipazione giovanile che cambiano il mondo“.
Il docufilm, infatti, racconta la storia di un gruppo di persone che cerca di trasformare il proprio quartiere da luogo di disperazione a centro nevralgico della speranza: si tratta del Rione Sanità di Napoli. La sua visione verrà proposta mercoledì 27 marzo alle 9 al cinema Politeama di Foligno e a curarne la presentazione sarà lo stesso regista Luca Rosini insieme ad alcuni rappresentanti della cooperativa, che sono tra i protagonisti della vicenda.
La paranza della bellezza, la cooperativa
La cooperativa “La paranza” nasce nel 2006 con l’ottica di valorizzare in maniera sostenibile e inclusiva il patrimonio artistico e culturale di uno dei quartieri storicamente più problematici di Napoli: il Rione Sanità. Dapprima la cooperativa ottiene la gestione della Catacomba di San Gaudioso e poi, nel 2008, d’intesa con l’arcidiocesi di Napoli e con il sostegno di Fondazione Con il sud, avvia il recupero e l’apertura al pubblico delle Catacombe di San Gennaro.
Grazie a una costante crescita di visitatori, che ha portato nel rione fino a 220 mila turisti all’anno, la Paranza è riuscita a trovare occupazione a più di 70 giovani, allo stesso tempo recuperando e aprendo al mondo più di 13.000 metri quadrati di bellezze archeologiche locali.
“Ci capitava spesso, al ritorno dai nostri viaggi – si legge nella presentazione web della cooperativa – di sentirci avviliti di fronte all’efficienza dei paesi stranieri. Ma eravamo consapevoli delle risorse a nostra disposizione, così abbiamo deciso che era il momento di fare, e usare le nostre professionalità per cambiare la realtà, imbrattandola di sogno“.
Il regista Luca Rosini: “Sono emerse esperienze di rigenerazione sociale e urbana”
“Il Rione Sanità è oggi uno dei migliori esempi di riscossa sociale che ci sia in Italia”. E’ quanto ha dichiarato sul suo docufilm “La paranza della bellezza” il regista Luca Rosini, attraverso una nota diffusa da Rai Umbria. “Ci sono voluti un grande lavoro sul territorio – ha spiegato il regista -, gli sforzi di decine di educatori, ma alla fine sono emerse esperienze di rigenerazione sociale e urbana forti e durature che hanno portato fatti concreti“.
Il documentario televisivo del 2019 diretto da Rosini, infatti, narra, attraverso una serie di testimonianze e di documentazione, nonché di interviste aperte ai soggetti coinvolti, della riqualificazione del quartiere napoletano Rione Sanità. Tradizionalmente, in dialetto napoletano, con il termine “paranze” si tende a indicare gruppi violenti o perfino organizzazioni criminali. Nel docufilm, invece, le paranze sono persone impegnate nella riscoperta dell’arte e della cultura, nella musica e nel sociale all’interno del rione protagonista. Alcuni di loro sono educatori, altri lavorano come guide turistiche, altri ancora sono semplici utenti, perlopiù bambini e giovani: in altre parole, cittadini che desiderano il riscatto sociale.
Chi è Luca Rosini
Classe 1977, originario di Bentivoglio, Luca Rosini è un regista, giornalista Rai, conduttore televisivo e docente. Ha studiato alla Rogue film school di Werner Herzog. Ha lavorato come reporter per Annozero su Rai Due e Piazzapulita su La7 e ha condotto Uno Mattina in famiglia su Rai Uno. Due volte vincitore del premio Ilaria Alpi, il suo film “Souvenir Srebrenica” è stato finalista ai David di Donatello, mentre con “In a single breath” ha vinto l’American Documentary Festival di Palm Springs.
Attualmente, Rosini insegna teoria e tecnica del reportage e del documentario in università e istituzioni e realizza progetti di video partecipativo con giovani adolescenti. E’ spesso promotore, inoltre, di incontri didattici sui temi della legalità e della cittadinanza attiva, che frequentemente si trovano al centro dei suoi lavori artistici.