Il Lago Trasimeno è senza ombra di dubbio uno dei luoghi più affascinanti e simbolici dell’Umbria. Un angolo di natura che vanta un inestimabile valore per il territorio, ma che è anche ricco di cultura e storia, essendo stato teatro di uno degli episodi più significativi dell’Antica Roma: la celebre e cruenta battaglia della Seconda Guerra Punica. In questo angolo di paradiso, la storia e la natura si fondono come per magia, avvolti da un’aura leggendaria che conferisce al lago un fascino senza pari.
Ma come nasce il suo nome? Qual è la storia che si cela dietro le acque di questo luogo magico? Secondo le antiche tradizioni popolari, il nome del lago affonda le sue radici in una tragica leggenda d’amore, quella di Agilla e Trasimeno, la cui triste vicenda sarebbe alla base del nome di queste acque. Volete scoprire di più su questa affascinante e misteriosa storia? Continuate a leggere per immergervi in insieme a noi nelle profondità del Lago Trasimeno.
La tragica storia che ha dato origine al nome di queste acque
L’antica leggenda, tramandata fin dal XVI secolo da Matteo dall’Isola nella Trasimenide (libro I, versi 156-166), narra di Trasimeno, uno dei figli del re etrusco Tirreno. Il giovane, noto per la sua bellezza irresistibile e desiderato da tutte, viene inviato dal padre a comandare le truppe etrusche contro il popolo degli Umbri. Dopo una vittoria trionfale, Trasimeno conquista la regione del lago e colloca il suo esercito sulle sue sponde.
Una notte, lo spirito di un uomo gli apparve in sogno, rivelandogli che un tesoro nascosto giace sull’isola più grande del lago, sepolto prima della sua morte. Il mattino seguente, Trasimeno e i suoi uomini decidono di recarsi sull’isola, oggi conosciuta come Isola Polvese. Mentre camminano attraverso la natura selvaggia, si imbattono in una radura dove una donna sta raccogliendo fiori. Non appena Trasimeno la vede, se ne innamora perdutamente. La donna, che in realtà è la ninfa Agilla, lo invita a entrare nella sua dimora.
La sua bellezza lo colpì profondamente, tanto da farlo sentire imbarazzato. Si avvicinò timidamente, fingendo di essere un semplice pescatore che aveva subito un naufragio nei pressi dell’isola. Agilla, ignara della sua vera identità, si innamorò perdutamente di lui. Dopo lunghe conversazioni e canti che la ninfa dedicò al suo amato, Trasimeno rivelò finalmente chi fosse realmente e le chiese, senza indugi, di sposarlo. Il matrimonio fu celebrato con la benedizione del padre di lui, il Dio Tirreno (seppur all’inizio estremamente contrario alle nozze).
Nei giorni che seguirono, i due amanti vissero ore felici e giorni sereni l’uno in compagnia dell’altro. Poi, un giorno, Trasimeno decise di fare un bagno e Agilla rimase sulla riva a guardarlo; ma quando lui raggiunse l’acqua più profonda, si inabissò e non tornò più in superficie. La sposa, disperata e affranta, iniziò un’estenuante ricerca del proprio amato, setacciando in lungo e in largo ogni centimetro di quel vasto lago, ispezionando barche e abitazioni, finché, esausta e priva di forze, si accasciò in una barca e morì.
Si dice che, al calar della sera, quando il vento increspa la superficie del lago e sussurra tra i rami degli alberi sull’isola, si possa udire il lamento straziante della ninfa, che continua a cercare disperatamente il suo amato.
La reale origine del nome del Lago Trasimeno
Sebbene la leggenda epica e tragica sia senza dubbio quella che più affascina e alla quale molti si sentono maggiormente legati, accanto a questa ne esiste un’altra, di carattere storico, che racconta delle conquiste del principe etrusco Tirreno nelle terre circostanti il lago.
Tuttavia, esiste un’altra teoria, meno mitica e storica, ma al contempo la più plausibile, che affonda le sue radici nella posizione geografica del lago. Secondo questa versione, il nome Trasimeno deriverebbe dall’espressione latina trans minus vide lacum, ovvero “tra i monti vedrete il lago” o, più probabilmente, “attraverso il colle piccolo vedrai il lago”, una semplice indicazione utilizzata per orientare i viaggiatori diretti verso Perugia.