L’Umbria, terra di santi, poeti e vigneti, diventa lo scenario di un curioso incontro tra cinema e spiritualità col film intitolato La leggenda dei tre compagni. Si tratta di una commedia ispirata a San Francesco d’Assisi. Girato tra lo Speco di Narni e Orvieto, la pellicola è uno dei primi esperimenti cinematografici del genere. Il cast stellare mescola il sacro e il profano, e tra questi spiccano Francesco Salvi, Fabio Bussotti, e il vulcanico Moni Ovadia. 

La Leggenda dei tre compagni, i sapori del cinema: un mix di arte e vino

La pellicola si intreccia anche con gli eventi. Nel cuore delle colline umbre, tra vigneti e antichi frantoi, si è svolta la prima tappa del festival Umbria, i sapori del cinema. L’evento ha unito proiezioni cinematografiche e degustazioni di vino. A inaugurare la giornata, il 20 settembre, è stato il concerto della pianista Lucrezia Proietti alla tenuta di Freddano. Subito dopo c’è stata la proiezione di Marcellino pane e vino, remake del classico del 1955. Con una tematica dedicata all’ardore e all’ebbrezza, la musica e il cinema si sono intrecciati per regalare agli spettatori un’esperienza sensoriale. 

Il giorno dopo, i partecipanti si sono addentrati nei sentieri di Orvieto, vivendo un’esperienza immersiva sui set cinematografici del film *La leggenda dei tre compagni*. Moni Ovadia, nei panni di Caifa, ha dato vita a una scena che ha fatto dialogare la spiritualità del luogo con l’arte. Nel pomeriggio, il maestro Ovadia ha proposto un recital sul ruolo del vino nella cultura ebraica, un percorso che ha affascinato il pubblico con la sua combinazione di parole e storia. La giornata si è conclusa con la proiezione de La leggenda del Santo bevitore, introdotta dallo stesso attore.

La giornata finale si è spostata a Terni, tra le scenografiche Cascate delle Marmore e gli studios di Papigno, dove sono stati girati capolavori come La vita è bella. L’atmosfera si è fatta ancora più suggestiva al calar del sole, quando gli spettatori si sono ritrovati a partecipare come comparse alla singolare salita al Calvario, una scena del film girata tra i sentieri della Cascata. Fabio Bussotti, nel ruolo di frate Leone, ha riportato in vita la spiritualità del personaggio che già gli valse un Nastro d’Argento anni fa.

Il festival ha regalato tre giorni di immersione totale in un’esperienza unica, che ha unito la tradizione enogastronomica alla magia del cinema. E non finisce qui: le prossime tappe promettono nuovi incontri tra vino, spiritualità e settima arte, in alcune delle più affascinanti località umbre come Spello, Assisi e Narni.

Di che cosa parla il film: la sinossi

La leggenda dei tre compagni, diretto da Arnaldo Casali, prende ispirazione dall’omonimo libro medievale, scritto da tre seguaci di San Francesco: frate Leone, frate Rufino e frate Angelo. Questo testo, fondamentale per la tradizione francescana, offre uno sguardo intimo sulla vita del santo, descrivendone la giovinezza, la conversione e la fondazione dell’ordine. Il film riprende i momenti più significativi narrati nel libro, reinterpretandoli in chiave comica, senza però rinunciare alla profondità spirituale. Attraverso la leggerezza del tono, il film rievoca fedelmente gli eventi storici, riflettendo sul rapporto tra fede, umanità e amicizia​.

Il film riprende i momenti più significativi di questa narrazione storica, ma li rielabora in una chiave comica e ironica, mantenendo però intatta la profondità spirituale del racconto originario. Il rapporto tra i tre compagni e San Francesco viene rappresentato in modo leggero, esplorando temi come l’amicizia, il sacrificio e la fede, ma sempre con uno sguardo umano e accessibile.

Con questa produzione, si intende non solo portare alla luce la figura di San Francesco, ma anche esplorare il contesto culturale e spirituale dell’epoca, offrendo una riflessione sulla sua eredità e il suo impatto attraverso il cinema​.