“Con una crescita del 2,5% del numero delle imprese e uno straordinario +15,9% di occupati, il settore delle costruzioni si conferma un pilastro dell’economia dell’Umbria nel periodo 2019/2023”. 
Ad avvalorare l’affermazione di Emanuele Bertini, presidente regionale di CNA Costruzioni, è la nuova indagine realizzata per conto dell’associazione dal centro studi Sintesi.

Costruzioni in crescita per imprese e occupati: un pilastro del Pil dell’Umbria

Le imprese di costruzioni hanno svolto un ruolo trainante per tutta l’economia regionale nell’ultimo quadriennio – ha aggiunto Bertini -. Il settore dopo la pandemia ha potuto risollevare la testa e dare un contributo fondamentale alla produzione di ricchezza”.
Secondo il report, illustrato da Pasquale Trottolini, responsabile regionale di CNA Costruzioni, “il comparto ha fatto registrare un aumento del numero delle imprese, ma soprattutto degli addetti, contribuendo al rilancio dell’occupazione regionale nella fase post pandemica. Anche se abbiamo scontato una grande difficoltà di reperimento di personale. Il numero delle imprese è passato dalle 10.755 unità del 2019 alle 11.022 nel 2023. Ma la dinamica più sorprendente è quella del numero degli addetti, passati da 24.534 a 28.445, con un + 15,9%, superiore a quello di tutti gli altri settori”.
La crescita ha cambiato anche il peso delle costruzioni all’interno dell’economia regionale. Che adesso rappresentano il 13,4% delle imprese, il 10 % degli occupati del privato e apportano un contributo al valore aggiunto pari al 5,2%.

Le imprese edilizie e delle costruzioni dell’Umbria in crescita anche a livello dimensionale

Il fenomeno della crescita dimensionale delle imprese umbre registrato dalla nostra recente indagine sul sistema economico regionale – prosegue Trottolini – si conferma anche per le imprese di costruzioni“.

A crescere sono state sia le piccole e medie imprese che quelle di micro dimensioni (95% del totale di 10.515). Gli occupati sono 18.000 (63,3% del totale nel settore). Prevalgono i lavori specializzati all’interno del macro comparto delle costruzioni, che comprende anche le imprese di impiantistica, infissi, finitura edifici, coperture. A testimonianza di una forte crescita dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare.

Il settore trainato dagli incentivi per la rigenerazione immobiliare deve guardare al futuro

Il settore è tornato a crescere negli ultimi anni soprattutto grazie agli incentivi fiscali per il sistema casa. In particolar modo, grazie alla possibilità di accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Si tratta di interventi policy driven che sono stati il vero motore della riqualificazione del patrimonio immobiliare, generando in Umbria oltre 4 miliardi di investimenti. Poi c’è stata la svolta significativa della ricostruzione post-sisma e la nuova stagione delle opere pubbliche, evidente soprattutto dal 2022. 

Ma ora bisogna guardare al futuro, creando le condizioni per rilanciare il settore e proteggerlo dalle minacce del mercato, perché la riduzione degli incentivi e il blocco della cessione dei crediti potranno creare già dal 2024 una brusca inversione di tendenza e una contrazione del mercato della ristrutturazione, soprattutto residenziale, che attualmente rappresenta il principale sbocco delle costruzioni in Umbria.

La direttiva europea sulle case green prevede importanti obiettivi di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare

Verso il riordino degli incentivi: chiesto un tavolo tecnico al Governo e ai parlamentari umbri

“Per farlo vanno riordinati e stabilizzati i bonus casa in un’ottica che guardi ai prossimi 25 anni – sostiene il direttore regionale CNA, Roberto Giannangeli – per arrivare nel 2050 con un parco residenziale ad emissioni zero. Ma soprattutto vanno ripristinati la cessione del credito e lo sconto in fattura. Misure per consentire a chi non ha risorse economiche di effettuare miglioramenti delle proprie abitazioni. Lo stiamo chiedendo da tempo al governo, al quale abbiamo chiesto la convocazione di un tavolo tecnico, ma anche ai parlamentari eletti in Umbria.”
Ma le sfide non finiscono qui.

Con i circa 4 miliardi di euro che, si stima, arriveranno in Umbria attraverso il Pnrr, e con quelle della ricostruzione post-sisma, l’obiettivo comune deve essere quello di riuscire a trasformare queste risorse in opere cantierabili in tempi rapidi, individuando procedure per l’assegnazione dei lavori diverse dal massimo ribasso, che è una delle cause maggiori del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. Se non si parte da qui, tutto quello che viene dopo, come la patente a punti, sarà superfluo”.