Il quarantanovenne spoletino, Mirko Gori, nel match svoltosi al PalaTerni valevole per il titolo mondiale di kickboxing, batte il brasiliano Marcelo Silva e conserva la cintura di campione mondiale. Per l’umbro questo è stato l’ultimo match disputato in carriera, d’ora in poi si dedicherà alla sua attività di istruttore nelle tre palestre di Spoleto, Cascia e Norcia dove segue un centinaio di allievi.
Mirko Gori batte Marcelo Silva e resta campione del mondo di kickboxing
Nel match del PalaTerni andato in scena alle ore 18:00, Mirko Gori chiude la sua carriera mantenendo il titolo di campione del mondo di K1 (tipologia di kickboxing) sconfiggendo il brasiliano Marcelo Silva.
Alla seconda delle cinque riprese, Gori ha messo al tappeto Silva, difendendo così il titolo mondiale dall’assalto del brasiliano. Lo spoletino a fine incontro ha ricevuto applausi scroscianti da parte di tutto il pubblico. Chiude con una bella vittoria la sua grande carriera.
La carriera
La carriera sportiva del campione spoletino è tutta nei numeri: 42 incontri disputati e 42 vittorie.
Campione imbattuto, conquista il primo titolo italiano a soli 19 anni. Il 16 dicembre 2004 vince il primo titolo internazionale diventando campione europeo. Il 18 febbraio 2006 conquista la corona iridata con una strepitosa vittoria ottenuta per K.O. alla terza ripresa, diventando così campione del mondo di K1 Style.
Da lì in poi i successi di Gori sono stati un rapido susseguirsi: nel 2007 titolo mondiale in Sicilia, nel 2012 titolo mondiale a Perugia e a Montefalco. Nel 2016 diventa campione intercontinentale. Il 7 Dicembre 2020 Mirko Gori è di nuovo protagonista a Zadar, ottenendo il titolo europeo di K1 per la per prestigiosa XFC (Xtreme Fighter Champion). Nel 2022 si laurea nuovamente campione del mondo di K1 (sempre per la XFC), battendo l’uzbeko Zokirbkou Yan, presso il palazzetto dello sport “Roman Sport City” di Pomezia.
Le sue dichiarazioni poco prima del match contro Marcelo Silva:
”La kickboxing per me rappresenta la vita, compresi sacrifici e soddisfazioni. Lottare per un mondiale e chiudere la carriera a Terni, nella mia regione, è un sogno. Dopo mi dedicherò totalmente all’attività di istruttore. E’ uno sport dove conta il talento, ma soprattutto il lavoro, la continuità e l’impegno. Da piccolo ero un ragazzino piuttosto irrequieto.
Per questo motivo mi portarono in palestra ed è così che ho scoperto karate e pugilato. Già a quei tempi vedevo i film di Bruce Lee e Van Damme, ma in Umbria la kickboxing non era molto praticata. Solo quando mi sono arruolato nella polizia penitenziaria a 19 anni ho iniziato a praticarla.
E’ uno sport che possono fare tutti, le donne ne trovano giovamento come autodifesa, i bambini irrequieti un modo per canalizzare la loro energia. Ho avuto diversi ragazzi che avevano subito episodi di bullismo e che conoscendo questa disciplina sono cresciuti e si sono formati.
Il ringraziamento di Mirko Gori alla sua regione
Un doveroso ringraziamento va alla Fondazione Carit e alla Regione che hanno reso possibile questo evento. Un grazie speciale anche ad Andrea De Melis, Samuele Di Giuli e Simone Bibi per il loro fondamentale contributo organizzativo”.
Che cos’è la kickboxing
La kickboxing ha le sue radici in varie arti marziali tradizionali, tra cui il karate, il taekwondo e il muay thai. Si ritiene che abbia avuto origine negli anni ’60 e ’70 in Giappone e negli Stati Uniti, dove i praticanti di diverse discipline marziali cominciarono a sperimentare e ad integrare le loro tecniche in nuove forme di combattimento.
Negli anni ’70, la kickboxing divenne uno sport organizzato e regolamentato, con l’istituzione di federazioni e organizzazioni che stabilirono regole e standard per i combattimenti. Negli anni successivi, la kickboxing si diffuse in tutto il mondo, diventando uno degli sport da combattimento più popolari.