16 May, 2025 - 14:30

Juanito Gomez si ritira: fu trascinatore del Gubbio nella storica cavalcata verso la Serie B

 Juanito Gomez si ritira: fu trascinatore del Gubbio nella storica cavalcata verso la Serie B

Ci sono calciatori che, più che per i titoli conquistati o per i milioni guadagnati, si ricordano per il legame profondo che sanno creare con una città, con una tifoseria, con una maglia. Juan Ignacio Gomez Taleb, per tutti semplicemente Juanito, è uno di questi. Con il suo ritiro dal calcio giocato, si chiude una carriera luminosa, ma soprattutto umana, fatta di gol pesanti, promozioni storiche e un rapporto speciale con Gubbio, la città che lo ha adottato e che lui ha fatto sognare.

Il protagonista della favola rossoblù

Nato a Reconquista, in Argentina, il 20 maggio 1985, Juanito Gomez è diventato una leggenda del Gubbio grazie a due stagioni indimenticabili: 2009-2010 e 2010-2011, in cui fu uno degli artefici della doppia promozione dalla Serie C2 alla Serie B. Un salto di categoria in due anni, frutto di un gruppo affiatato, della guida tecnica di Vincenzo Torrente, ma anche delle giocate e dei gol decisivi di Juanito, che nella seconda stagione mise a segno 18 reti, risultando il miglior marcatore della squadra.

L’8 maggio 2011, nella storica partita contro la Paganese, fu proprio l’attaccante argentino a firmare una doppietta memorabile, in un match finito 3-1 e che proiettò il Gubbio in Serie B. Quel giorno lo stadio Barbetti si trasformò in un teatro di sogni, con Juanito a recitare il ruolo del protagonista assoluto. E non fu solo un eroe sportivo: in quegli anni, l'argentino si avvicinò anche alla spiritualità del luogo, sviluppando un legame profondo con la figura di Sant’Ubaldo, patrono della città, entrando ancor di più nel cuore della comunità eugubina.

Dopo quella stagione da sogno, l’Hellas Verona, club che deteneva il suo cartellino, decise di riportarlo in Veneto. E fu un'altra svolta. Juanito diventò protagonista anche in gialloblù, conquistando prima la Serie B e poi la Serie A, dove esordì nel 2013 nella vittoria per 2-1 contro il Milan. Con i veronesi ha segnato 46 reti in 225 presenze, diventando uno dei giocatori più rappresentativi del club scaligero nel nuovo millennio. Indimenticabili le sue due reti di testa nei minuti di recupero contro la Juventus, due pareggi per 2-2 che fecero impazzire il Bentegodi.

Ma il legame con Gubbio non si è mai spezzato. E infatti, nel 2019, Juanito tornò a vestire la maglia rossoblù, contribuendo con 16 gol in due stagioni, a dimostrazione di come il talento non invecchi, soprattutto se alimentato da motivazioni profonde. Ancora una volta, Gubbio e Juanito, insieme.

La nota ufficiale del club rossoblù:

"Un fuoriclasse assoluto, grande calciatore e uomo straordinario, carisma, personalità, qualità tecnica sopra la media.
Ci hai fatto gioire, entusiasmare con le tue doti uniche.
Lascia il calcio giocato a 40 anni Juanito Gomez, 97 gare in rossoblù condite da 40 reti e 3 assist.
Grazie di tutto Juani".

Una carriera che insegna

Juanito Gomez non è stato solo un calciatore dotato tecnicamente e prolifico sotto porta. È stato un esempio di dedizione, umiltà e spirito di sacrificio. Arrivato in Italia giovanissimo, iniziò tra i dilettanti con il Ferentino, per poi compiere il salto nei professionisti con la Triestina, in Serie B. Dopo un'esperienza biennale in C2 al Bellaria, approdò all’Hellas Verona e successivamente al Gubbio, dove riscrisse la storia del club.

Negli anni successivi ha indossato anche le maglie di Cremonese, Sicula Leonzio, Legnago e infine della Virtus Verona, con cui ha disputato le ultime due stagioni da protagonista, giocando 90 partite e realizzando 14 gol, a conferma della sua longevità sportiva. Nel complesso, Juanito ha totalizzato oltre 500 presenze tra i professionisti, un traguardo che testimonia non solo il talento, ma anche la tenacia e la continuità.

L’annuncio del ritiro

Juanito Gomez, attraverso un video postato sui social della Virtus Verona, ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. Un momento che segna la fine di un capitolo straordinario, ma che non chiude il libro. Perché giocatori come lui restano per sempre nella memoria collettiva dei tifosi che li hanno visti esultare, lottare e difendere la maglia con orgoglio.

Il Gubbio, oggi in Serie C, ma sempre legato alla propria storia, non dimenticherà mai il suo numero 10, l'uomo che accese i riflettori su una piccola città umbra grazie al calcio. E non è da escludere che, in futuro, Juanito possa tornare in rossoblù in una veste diversa: da allenatore, dirigente o ambasciatore del club. Perché certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.

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Lorenzo Farneti
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