Avvolto da un’atmosfera impregnata di storia, miti e leggende, il Lago Trasimeno si erge come uno dei luoghi più emblematici e suggestivi dell’Umbria. Con i suoi 128 km², questo specchio d’acqua non solo domina il paesaggio umbro, ma è anche il quarto lago più esteso d’Italia, preceduto soltanto dal Lago di Como. Situato tra la Val di Chiana e il confine che separa la provincia di Perugia da quelle di Siena e Arezzo, il Trasimeno si è formato a seguito di movimenti tettonici legati all’orogenesi appenninica ed è privo di un emissario naturale. L’eventuale eccesso d’acqua, infatti, viene convogliato artificialmente nel fiume Nestore.
Tuttavia, il nostro approfondimento di oggi non verte sulla conformazione geologica del lago, ma ci conduce alla scoperta di un piccolo tesoro custodito nelle sue acque: le tre isole del Trasimeno – Maggiore, Minore e Polvese – ognuna con il suo fascino e la sua storia unici, che le rendono autentiche gemme di questo affascinante specchio d’acqua.
Pertanto, senza ulteriori indugi, andiamo allora alla scoperta di queste isole, esplorandone le caratteristiche distintive e tutto ciò che rende questo angolo di paradiso umbro un luogo speciale da conoscere e vivere.
L’Isola Maggiore
L’Isola Maggiore è l’unica tra le tre isole del Lago Trasimeno ad essere abitata, ospitando una piccola comunità di circa 15 residenti. Con una superficie di 24 ettari e un perimetro che si estende per circa 2 chilometri, l’isola presenta un’altitudine che varia dai 258 metri sul livello del mare lungo la costa, fino a toccare i 309 metri sulla sua sommità. Il pittoresco borgo si sviluppa sulla sua parte occidentale, partendo dal molo e snodandosi lungo la caratteristica via Guglielmi, attraversata da una rete di sentieri che percorrono uliveti, lecci, pini e cipressi.
Contrariamente a quanto suggerisce il nome, l’Isola Maggiore non è la più grande tra le isole del Trasimeno: in ordine di estensione, troviamo l’Isola Polvese, la più ampia, seguita proprio dalla Maggiore e, infine, dalla piccola Isola Minore.
Le origini storiche dell’isola si fanno risalire all’817, quando l’imperatore Ludovico il Pio la donò, insieme alla città di Perugia e al Lago Trasimeno, a Papa Pasquale I.
In passato, la pesca era l’attività predominante dell’Isola Maggiore; oggi il turismo ha preso il sopravvento, con ristoranti, attività balneari e artigianato locale che rappresentano le principali fonti di reddito. Tra le tradizioni locali, spicca la produzione del “pizzo d’Irlanda”, un raffinato merletto lavorato all’uncinetto, introdotto nel 1904 grazie alla marchesa Elena Guglielmi, che invitò una maestra dall’Irlanda per insegnare l’arte alle donne dell’isola. Per preservare questa tradizione ormai rara, è stato istituito un museo del merletto nel quattrocentesco palazzetto delle Opere Pie, lungo via Guglielmi.
Per visitarla, non vi resta che prendere uno dei battelli dedicati, in partenza da Tuoro sul Trasimeno o Passignano sul Trasimeno.
L’Isola Minore
Conosciuta sino ai primi del Novecento come “Isoletta” per le sue dimensioni contenute rispetto all’Isola Maggiore, l’Isola Minore è la più piccola delle tre isole del Lago Trasimeno. Con un’altitudine che raggiunge i 258 metri sul livello del mare, si eleva di circa 20 metri dalla superficie del lago. La sua forma, che ricorda una virgola, si sviluppa su una lunghezza di 450 metri e una larghezza di 260 metri, coprendo una superficie di circa 0,06 km². La sua distanza dall’Isola Maggiore è di appena 470 metri.
L’isola è immersa in una rigogliosa vegetazione boschiva, caratterizzata principalmente da pini e lecci. Questa folta vegetazione ospita una numerosa colonia di cormorani, le cui secrezioni rendono bianchi gli alberi e il terreno circostante.
Pur essendo disabitata da secoli, l’isola fu popolata fino al XV secolo, quando gli abitanti, per sfuggire alle incursioni di predoni e banditi, decisero di abbandonare l’isola e trasferirsi sulla terraferma. Successivamente, fino ai giorni nostri, l’isola è stata occasionalmente abitata da eremiti.
Le prime tracce storiche dell’isola risalgono al 1130, quando i suoi pochi abitanti combatterono contro quelli dell’Isola Polvese per il predominio sul lago. Secondo Matteo dall’Isola, scrittore e umanista del Cinquecento, gli abitanti dell’isola furono costretti dalla magistratura perugina a trasferirsi a Tuoro a causa delle continue liti interne. Tra le testimonianze storiche, sono ancora visibili i resti di una chiesa dedicata a Santa Mustiola, dove un anacoreta visse fino al Settecento.
Attualmente di proprietà dei Baldeschi, l’Isola Minore è difficilmente raggiungibile: non sono disponibili traghetti diretti e l’assenza di un molo adeguato rende l’accesso particolarmente impegnativo.
L’Isola Polvese
Situata nell’angolo sud-orientale del Lago Trasimeno, l’Isola Polvese, con i suoi 70 ettari di superficie, è la più estesa tra le tre isole del lago. La parte orientale e meridionale dell’isola è caratterizzata da una vasta zona umida, ricoperta da canneti che ospitano una variegata fauna di uccelli e anfibi. A nord, invece, si estende un piccolo bosco, dominato da lecci e roverelle.
Il nome Polvese potrebbe derivare dal termine “polvento”, che indica una zona riparata dai venti, un richiamo alla sua posizione privilegiata. Il territorio dell’isola è stato sicuramente abitato fin dall’epoca romana, come testimoniano i resti di opus reticulatum ancora visibili sul suo suolo.
Sebbene non sia un’isola permanentemente abitata, se non da qualche famiglia che vi soggiorna saltuariamente, l’Isola Polvese è molto frequentata e apprezzata, soprattutto per il suo valore naturalistico. La presenza di una lecceta ad alto fusto, di un esteso canneto e di un uliveto secolare, rende l’isola un luogo ideale per gli amanti della natura. Ma l’isola non è solo un angolo di paradiso naturale: custodisce anche un patrimonio storico e culturale di rilievo, tra cui la Chiesa di San Secondo e il Monastero Olivetano.
Per raggiungerla, non vi resta che prendere uno dei battelli in partenza da San Feliciano, che in circa dieci minuti vi condurranno su questa splendida isola.