Negli ultimi anni, l’invasione dei cinghiali è diventata un problema crescente in molte regioni italiane, compresa l’Umbria. La loro presenza non è più limitata alle aree rurali e boschive, ma si estende sempre di più verso le zone urbane, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini.
Questo fenomeno ha generato preoccupazione, soprattutto per il potenziale pericolo che questi animali rappresentano, come dimostra il recente incidente avvenuto a Perugia, nel percorso verde di Pian di Massiano, dove un giovane è stato aggredito da due cinghiali mentre passeggiava con il suo cane.
Qualche giorno fa, ma si apprende solo ora, un giovane è stato vittima di un’aggressione da parte di due cinghiali adulti che erano insieme ai loro cuccioli. L’episodio è avvenuto intorno all’ora di pranzo, in una zona del percorso verde di Pian di Massiano, molto frequentata da cittadini e famiglie. Il giovane stava passeggiando con il suo pitbull quando improvvisamente si è trovato di fronte i due animali selvatici.
Il cinghiale più grande lo ha subito caricato mentre l’altro ha aggredito il cane
Il ragazzo ha raccontato: “Avevo gli auricolari e li ho visti all’ultimo momento. Il cinghiale più grande ha subito iniziato a caricarci”. Il tentativo del giovane di difendersi è stato inutile, poiché uno dei cinghiali è riuscito ad attaccare il cane, mordendolo e scaraventandolo violentemente a terra. Il pitbull, gravemente ferito, è stato subito portato in una clinica veterinaria per essere medicato.
Questo incidente è solo uno dei numerosi episodi che evidenziano la crescente pericolosità della presenza dei cinghiali nelle aree abitate. Non si tratta più solo di danni all’agricoltura o di collisioni stradali, ma di veri e propri attacchi che coinvolgono persone e animali domestici.
L’Umbria, regione caratterizzata da una ricca presenza di aree boschive e collinari, è particolarmente colpita dal fenomeno. I cinghiali, animali noti per la loro resistenza e adattabilità, si stanno riproducendo a ritmi incontrollati, spingendosi sempre più vicino ai centri abitati. Il loro comportamento aggressivo è particolarmente evidente quando si sentono minacciati o quando sono accompagnati dai cuccioli, come nell’incidente di Perugia.
Le ragioni dell’incremento della popolazione di cinghiali sono molteplici: la caccia regolamentata che non riesce a tenere sotto controllo il loro numero, la disponibilità di cibo nei campi coltivati e l’assenza di predatori naturali. Inoltre, il cambiamento climatico e l’abbandono delle campagne da parte dell’uomo hanno creato condizioni favorevoli per la loro proliferazione.
In Italia oltre 2 milioni di cinghiali. Il numero triplicato in dieci anni
Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in Italia si stima che ci siano circa 2 milioni di cinghiali, un numero triplicato negli ultimi dieci anni. In Umbria, la situazione è particolarmente critica, con segnalazioni quotidiane di avvistamenti nelle città e nei parchi pubblici.
Uno dei maggiori pericoli legati all’invasione dei cinghiali è rappresentato dagli incidenti stradali. Questi animali, spesso attivi nelle ore notturne, attraversano strade e autostrade all’improvviso, causando collisioni pericolose. I danni materiali e le lesioni fisiche agli automobilisti sono aumentati in modo significativo, rendendo urgente l’adozione di misure preventive.
Le strade dell’Umbria, caratterizzate da ampie aree rurali e boschive, sono particolarmente esposte a questo tipo di rischio. Non è raro che automobilisti si trovino di fronte a cinghiali inaspettati, soprattutto in autunno, quando gli animali si spingono in cerca di cibo. Le collisioni con questi animali possono essere devastanti, dato il loro peso che può superare i 100 kg.
Oltre ai rischi per la sicurezza umana, l’invasione dei cinghiali rappresenta un problema serio per l’agricoltura. I cinghiali distruggono coltivazioni di cereali, ortaggi, vigneti e frutteti, causando ingenti danni economici agli agricoltori locali. In particolare, l’Umbria, una regione che si basa fortemente sull’agricoltura, sta affrontando perdite considerevoli a causa di questi animali.
L’invasione dei cinghiali produce danni alle coltivazioni per oltre 200 milioni l’anno
Secondo Coldiretti, i danni provocati dai cinghiali alle coltivazioni in Italia superano i 200 milioni di euro all’anno. Questo rende evidente la necessità di interventi immediati per controllare la popolazione dei cinghiali, che rischia di compromettere la sostenibilità economica delle aziende agricole umbre.
Di fronte a un problema di tale portata, le soluzioni adottate fino ad oggi non sembrano essere sufficienti. I tentativi di controllare la popolazione di cinghiali attraverso la caccia regolamentata non hanno prodotto i risultati sperati. Alcuni esperti propongono l’utilizzo di recinzioni elettriche nelle zone agricole più esposte, mentre altri suggeriscono un incremento della caccia selettiva.
Una delle soluzioni più innovative adottate in alcune regioni italiane è l’utilizzo di droni e telecamere per monitorare gli spostamenti dei cinghiali e prevedere eventuali situazioni di pericolo. Inoltre, è stata proposta la sterilizzazione degli animali come metodo per controllare la loro riproduzione, ma questa soluzione è complessa e costosa.
Il crescente numero di attacchi e danni provocati dai cinghiali ha spinto molti sindaci umbri a richiedere l’intervento delle autorità regionali e nazionali. È necessaria una coordinazione tra enti locali, agricoltori, cacciatori e ambientalisti per trovare soluzioni che non solo proteggano la fauna selvatica, ma che garantiscano anche la sicurezza delle persone e delle loro proprietà.