“L’intesa è nazionale, non è locale. Non cominciamo con le fughe in avanti. Non riguarda solo l’Umbria ma tre regioni dove Alternativa Popolare vuole essere decisiva“. Stefano Bandecchi ha vestito gli insoliti panni del diplomatico smussatore di angoli. Prima di salire a Palazzo Spada ha incontrato i cronisti. E ha stoppato sul nascere ogni velleità di portare dal macro della competizione elettorale in tre regioni al micro della sfera locale il significato dell’accordo politico AP-centrodestra.
Poi, però, dopo l’avvio del consiglio comunale, ha fatto la mossa del cavallo. Ha chiesto cinque minuti di interruzione e ha chiamato in sala di gabinetto il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Cecconi, quello di Forza Italia Francesco Maria Ferranti e quello della lista Masselli Sindaco, Valdimiro Orsini. Lontano da occhi e orecchie indiscrete Bandecchi ha ribadito le ragioni dell’accordo nazionale. Ma ha anche spiegato ai consiglieri della minoranza di centrodestra che da parte sua c’è la volontà di triturare le scorie del passato. Non ha chiesto – da quanto è dato sapere – un sostegno al suo governo monocolore di Alternativa Popolare. Ma un atteggiamento più costruttivo. Facendo anche leva sul comune avversario da battere in Regione. Il campo largo di centrosinistra.
E le reazioni dei partiti di centrodestra sono state conseguenti. Tag24 Umbria le ha raccolte ed è in grado di anticiparle.
La Lega della governatrice Tesei: “Ok passo indietro di Bandecchi e sostegno al centrodestra. Non è intesa locale”
La Lega non è presente in consiglio comunale, dopo i risultati delle ultime elezioni. Ma è il partito di Donatella Tesei e ha avuto un peso determinante nell’accordo nazionale. Per il Carroccio a parlare è Devid Maggiora, segretario comunale. In passato entrato pesantemente in polemica con Bandecchi.
“L’ingresso di AP con l’accordo nazionale – spiega – dimostra che il centrodestra è evidentemente attrattivo e vincente. E che è aperto a chi sia disposto a collaborare con serietà al progetto che vogliamo continuare a costruire anche in Umbria. Bandecchi ha scelto di fare un passo indietro rispetto al suo progetto politico, chiedendo di entrare nella coalizione di centrodestra a sostegno della nostra candidata della Lega, Donatella Tesei. Questo, ovviamente, ci fa piacere. Come ci fa piacere che si sia ricreduto dopo averne valutato l’operato di questi 5 anni“.
Maggiora frena sulla declinazione dell’intesa nazionale a livello locale. “Dipenderà – dice – dalle singole situazioni e dai territori. Al momento su Terni le posizioni per noi non cambiano. Per quanto riguarda l’azione amministrativa di Bandecchi sindaco, noi valuteremo il suo atteggiamento nei confronti della città e del nostro partito e agiremo di conseguenza. Come abbiamo fatto fino ad oggi, continueremo a fare opposizione costruttiva per il bene della comunità, a segnalare ciò che non viene fatto e gli errori commessi“.
Forza Italia trova convergenza su AST e nuovo ospedale. E sullo sfondo dell’intesa locale c’è la Provincia
Francesco Ferranti, capogruppo e vicecoordinatore regionale forzista, esce dalla stanza del sindaco mantenendo la consegna del silenzio. “Bandecchi ha detto a me quello che vi ha già detto nel piazzale – racconta -. Cioè che ha scelto di appoggiare la coalizione di centrodestra in Italia non solo in Umbria“.
Poi se gli si chiede di entrare nel merito della futura convivenza con l’alleato-avversario, qualche scenario lo delinea. “Ritengo personalmente indispensabili due cose in ottica regionale – sostiene -. E su questo ho trovato la condivisione del sindaco Bandecchi. La prima è l’obiettivo di operare a Terni nell’interesse della città nel modo più partecipato possibile, da parte di tutte le forze politiche. In un clima consono alle istituzioni. Abbiamo due priorità che interessano tutti: la realizzazione di un nuovo ospedale e l’Accordo di programma AST, da definire e sottoscrivere. La seconda è impedire che in Umbria torni al potere l’accozzaglia informe del campo largo dei “comunisti”. Che in 50 anni di governo ha portato la sanità pubblica nelle aule di Tribunale e ridotto Terni al dissesto finanziario. Con le aliquote delle tasse imposte a famiglie e imprese al loro massimo coefficiente“.
Ferranti non lo dice. Anzi si schermisce. Ma sullo sfondo c’è anche il possibile accordo per la Provincia di Terni. Dove la presidente di Forza Italia, Laura Pernazza, si troverà con le elezioni nella condizione di “anatra zoppa”. All’incontro in Regione su AST, il clima con la delegazione ternana guidata da Riccardo Corridore era molto più disteso. Se son rose fioriranno. Non ci sarà bisogno di un’intesa formale, basterà un appoggio esterno sul bilancio e tutto filerà liscio.
Fratelli d’Italia il partito più colpito. Masselli annuncia di lasciare il gruppo, ma Orsini della sua lista invoca la pax elettorale
Una lunghissima riunione pomeridiana per Fratelli dItalia. Il partito del centrodestra che più di ogni altro deve digerire il cambio di equilibri portago dall’accordo nazionale con Alternativa Popolare. Orlando Masselli, il candidato sindaco sconfitto proprio da Bandecchi, abbandonerà il partito e il gruppo con una conferenza stampa convocata per domani. Potrebbe seguirlo, come avevamo anticipato, Cinzia Fabrizi.
Per il resto bocche cucite e una sfilza di “no comment” alle richieste di dichiarazioni ufficiali. Anche se i consiglieri di FdI si sono concessi alle tv locali per ribadire che nulla cambia a livello comunale e che l’opposizione continuerà sulle cose.
Chi invece non si tira indietro è Valdimiro Orsini, eletto nella lista civica di sostegno proprio a Masselli. E da settimane molto dialogante nei confronti dell’amministrazione Bandecchi.
“Alla luce dell’accordo politico raggiunto a livello nazionale – afferma Orsini, tra i primi a intravedere l’ipotesi dell’allargamento della coalizione – l’augurio è quello che a livello comunale e cittadino si possa instaurare un clima di fattivo confronto sui problemi della città. Dalla sanità all’Accordo di programma AST. Dall’isolamento infrastrutturale di Terni allo sviluppo economico nell’interesse della comunità ternana. Alla base di tutto ciò deve esserci rispetto e riconoscimento del ruolo. Mettendo da parte atteggiamenti non consoni che hanno caratterizzato, fino ad oggi, la vita politica e amministrativa cittadina“.