Il 24 settembre la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica ospiterà un convegno di estrema rilevanza sul tema dell’intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione. L’evento rientra nel ciclo “Formare per Innovare” e punta a esplorare le dinamiche giuridiche, amministrative e tecnologiche legate all’introduzione dell’IA nella gestione dei servizi pubblici, con uno sguardo ottimista e orientato al futuro.

Un’occasione importante per riflettere su uno dei temi più dibattuti degli ultimi mesi. Soprattutto per una regione, come l’Umbria, che secondo i dati di Confartigianato risulta essere molto indietro sull’adozione dell’IA.

Una sfida etica e tecnica per la Pubblica Amministrazione

L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione non è solo una questione di innovazione tecnologica. Come sottolineato dall’amministratore unico della Scuola Umbra, Marco Magarini Montenero, “la Scuola si fa antenna e ripetitore del futuro creando cultura e conoscenza nel presente. In questi anni abbiamo saputo dimostrare che non dobbiamo e non possiamo avere il timore delle nuove tecnologie. Piuttosto una maggiore consapevolezza per coglierne i benefici a vantaggio dei cittadini“.

Le implicazioni di questa trasformazione sono infatti profonde e toccano vari aspetti della governance, dalla regolamentazione dei dati alla sicurezza, senza dimenticare l’impatto sociale sui cittadini. “Per questo motivo“, afferma ancora Montenero, “continuiamo a credere e investire nella formazione come leva di innovazione“.

Il convegno dal titolo “IA nella PA: sfide e opportunità dell’intelligenza artificiale per la Pubblica Amministrazione di domani”, si propone di mettere in luce le possibilità offerte da questa tecnologia per migliorare i processi amministrativi. Ma anche di riflettere sulle criticità che ne derivano. Una sfida complessa che non riguarda solo il funzionamento delle macchine, ma anche il loro rapporto con l’essere umano e le istituzioni.

Intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione: tra etica, sicurezza e regolamentazione

L’evento vedrà la partecipazione di alcuni dei più grandi esperti italiani e internazionali nel campo dell’intelligenza artificiale e della pubblica amministrazione, per un confronto aperto su più livelli. Il convegno si articolerà in due panel, il primo dei quali affronterà il tema strategico dell’IA nella PA, con interventi di esponenti di rilievo come Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), e Stefania Stefanelli, professoressa di diritto privato all’Università degli Studi di Perugia.

Al centro del dibattito ci saranno le questioni legate alla sicurezza e alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale nel contesto pubblico. Un aspetto a dir poco fondamentale in un momento storico in cui il trattamento dei dati e la protezione della privacy sono temi caldi a livello globale. Eugenio Albamonte, pubblico ministero specializzato in crimini informatici e cyberterrorismo, offrirà una panoramica delle minacce informatiche emergenti, mentre il magistrato Anna Corrado del TAR Lombardia, esplorerà i risvolti giuridici di questa nuova rivoluzione tecnologica.

Le prime applicazioni dell’IA nella gestione dei servizi pubblici

Il pomeriggio sarà dedicato agli aspetti tecnologici, etici e giuridici dell’IA applicata alla PA, con contributi di esperti come il fondatore di Rialto Ventures Stefano Quintarelli e Giuseppe Corasaniti, professore ordinario di informatica giuridica. A conclusione della giornata verranno infine presentati alcuni esempi di applicazioni già operative dell’intelligenza artificiale nella gestione dei servizi pubblici. Gianni Dominici, amministratore delegato del Forum PA, offrirà una panoramica delle prime esperienze sul campo dimostrando come l’IA possa già oggi migliorare l’efficienza dei servizi, ridurre i tempi di risposta e ottimizzare le risorse.

L’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione non riguarda quindi solo l’adozione di nuovi strumenti, ma richiede una trasformazione culturale e organizzativa. E proprio su questa linea, il convegno mira a sensibilizzare non solo gli addetti ai lavori, ma anche i cittadini, sul ruolo che l’IA potrà svolgere nella vita quotidiana.

Il futuro dell’intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione

L’adozione dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione rappresenta una delle evoluzioni più significative nel percorso di digitalizzazione del settore pubblico italiano. Secondo i relatori del convegno, questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il modo in cui le amministrazioni interagiscono con i cittadini, migliorando l’accessibilità e la qualità dei servizi. Ma allo stesso tempo richiede anche una riflessione profonda sulle implicazioni etiche e sociali.

Gli esperti si fanno promotori di una visione che guarda al futuro con ottimismo e invitano a superare le resistenze e i timori legati alle nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale, infatti, non deve essere vista come una minaccia, ma come un’opportunità per rendere la pubblica amministrazione più efficiente, trasparente e vicina ai cittadini.

In un momento storico in cui le aspettative dei cittadini nei confronti del settore pubblico sono in costante crescita, l’intelligenza artificiale potrebbe pertanto rappresentare una risorsa preziosa per rispondere alle nuove sfide. Per cogliere appieno queste opportunità, però, sarà fondamentale investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze. Solo così sarà possibile assicurare che l’innovazione tecnologica vada di pari passo con la tutela dei diritti e dei valori democratici.