29 Sep, 2025 - 19:58

Intelligenza artificiale in cantina: la novità della vendemmia 2025

Intelligenza artificiale in cantina: la novità della vendemmia 2025

L'autunno 2025 porta una ventata di innovazione tra i vigneti umbri e toscani. Nel cuore della Fattoria del Cerro, a Montepulciano, il gruppo Tenute del Cerro ha introdotto una macchina dotata di intelligenza artificiale capace di selezionare gli acini con una precisione che supera quella dell’occhio umano. Non si tratta di un semplice macchinario, ma di un selettore ottico di ultima generazione, progettato per analizzare ogni chicco e decidere in tempo reale quali utilizzare e quali scartare.

Secondo l’enologo Emanuele Nardi, che ha seguito da vicino la sperimentazione, l’accuratezza raggiunge il 90%, aprendo scenari inediti per la qualità dei vini. “Abbiamo iniziato a utilizzare questa macchina nella cantina di Fattoria del Cerro, a Montepulciano (Siena) – ha spiegato – e la tecnologia ci permette di selezionare l’uva con una precisione superiore all’occhio umano, raggiungendo livelli di accuratezza che arrivano al 90%”. Un risultato che segna un salto in avanti per tutta la filiera.

Come cambia la raccolta dell’uva in Umbria con le nuove tecnologie

Il funzionamento del selettore ottico si basa su un sistema di auto-apprendimento. L’intelligenza artificiale riconosce gli acini sulla base dei parametri impostati dai tecnici, creando una sorta di ricetta personalizzata per ciascuna varietà coltivata. Questo significa che il processo non è statico, ma evolve di vendemmia in vendemmia, adattandosi alle caratteristiche delle uve raccolte.

“L’intelligenza artificiale non sostituisce l’intelligenza umana, la amplifica”, ha sottolineato Nardi, evidenziando come la tecnologia rappresenti un supporto e non un rimpiazzo del lavoro dell’uomo. La differenza è notevole: l’operatore continua a guidare il processo, ma la macchina riduce gli errori e assicura standard elevati di qualità.

Tenute del Cerro, tradizione e innovazione nei vigneti tra Toscana e Umbria

Le Tenute del Cerro hanno costruito negli anni un ponte tra la tradizione vitivinicola e la ricerca costante di innovazione. Con cinque proprietà distribuite tra Umbria e Toscana, il gruppo è un punto di riferimento per etichette come il Vino Nobile di Montepulciano e il Sagrantino di Montefalco. L’azienda, controllata dal gruppo Unipol, conta circa 65 dipendenti e un giro d’affari annuo intorno ai 12 milioni di euro.

Secondo il direttore generale Antonio Donato, l’adozione dell’intelligenza artificiale non è un’operazione isolata ma parte di una strategia più ampia. “L’innovazione – ha affermato – è parte integrante della nostra visione. La nuova cantina è stata progettata per integrare le migliori tecnologie disponibili, e l’introduzione del selettore ottico con intelligenza artificiale è un passo decisivo verso il futuro”.

I numeri della vendemmia 2025: produzione in crescita in Umbria

L’Umbria guarda al raccolto 2025 con un cauto ottimismo. Secondo i dati diffusi da Ansa, la produzione regionale è stimata intorno ai 430 mila ettolitri, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Dopo un 2024 difficile, segnato da condizioni climatiche altalenanti, la stagione in corso ha offerto stabilità: un’estate regolare e piogge ben distribuite hanno favorito la maturazione delle uve.

Le cantine umbre, piccole e grandi, si preparano a un’annata promettente che potrebbe rafforzare la competitività dei vini regionali sui mercati nazionali e internazionali. Le previsioni parlano di un livello qualitativo medio-alto, condizione che potrà incidere positivamente anche sui prezzi di vendita.

Vino e turismo, il giro d’affari milionario del settore enologico umbro

Il vino in Umbria non è soltanto produzione agricola, ma un vero motore economico. Gli eventi dedicati al settore, come UmbriaWine 2025, confermano la centralità di questo comparto. La rassegna ha richiamato 70.000 visitatori, con un indotto che ha coinvolto alberghi, ristoranti e produttori locali. Numeri che testimoniano come l’enoturismo sia diventato una risorsa capace di generare ricchezza diffusa, collegando il mondo della viticoltura a quello dell’accoglienza.

Il giro d’affari legato al vino umbro si muove su cifre milionarie, grazie a un intreccio tra produzione, export e turismo esperienziale. L’enogastronomia si conferma uno dei biglietti da visita più forti del territorio, capace di attrarre visitatori da tutta Europa e non solo. Le prospettive per i prossimi mesi, con una vendemmia positiva e una domanda in crescita, lasciano intravedere ulteriori margini di espansione per il comparto.

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Francesca Secci
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