La recente discussione sull’installazione degli autovelox lungo la statale 219 Pian d’Assino e sulle quattro corsie, sollevata durante il Consiglio comunale del 31 luglio, ha messo in luce una questione centrale per la sicurezza stradale. A sollevare la questione, tramite un’interrogazione, sono state Alessia Tasso, ex vice sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza del gruppo Liberi e Democratici (LED), e Simona Minelli, ex assessore e anch’essa consigliere di minoranza del gruppo LED.
L’interrogazione riguarda la recente apparizione di cartelli stradali che segnalano la presenza di controlli elettronici della velocità lungo la SS 219, segnale inequivocabile della futura installazione di autovelox lungo il tratto di strada in questione. Questo fatto ha sollevato diversi interrogativi, soprattutto perché, durante la seduta di Consiglio comunale dedicata all’assestamento e agli equilibri di bilancio, l’Assessore Filippo Farneti aveva comunicato la cancellazione dal bilancio delle entrate derivanti dalle sanzioni per violazione dei limiti di velocità sulla SS 219. Tale decisione suggeriva un cambio di rotta rispetto all’iniziativa della precedente amministrazione, che aveva avviato l’installazione degli autovelox.
Alcuni consiglieri comunali di maggioranza, inoltre, avrebbero sottolineato la volontà di abbandonare il progetto degli autovelox a favore del sistema Tutor, un approccio diverso al controllo della velocità che mira a monitorare i comportamenti degli automobilisti su tratti più estesi della strada.
L’installazione degli autovelox potrebbe migliorare la sicurezza stradale
La coalizione di governo guidata dal sindaco Fiorucci ha espresso nel suo programma elettorale la volontà di migliorare la sicurezza stradale attraverso vari interventi, fra cui l’introduzione di pattugliamenti costanti, anche con veicoli civetta, e la successiva installazione di sistemi elettronici per il rilevamento della velocità e del sorpasso in tratti non consentiti.
Nel programma elettorale, si fa anche riferimento all’eventualità di elevare il limite di velocità a 90 km/h nei tratti in cui ciò sia consentito, collegando questa misura a un controllo più stringente della strada attraverso un sistema di sorveglianza elettronica e l’implementazione di aree di sosta d’emergenza per la contestazione immediata delle infrazioni.
La questione posta dalle consigliere di minoranza non riguarda solo il merito delle scelte tecniche, ma anche la coerenza e la trasparenza dell’azione amministrativa. Infatti, le domande poste a conclusione dell’interrogazione mettono in luce il timore che l’installazione degli autovelox possa rappresentare l’abbandono di una delle promesse elettorali principali della coalizione Fiorucci: il raddoppio della SS 219 nel tratto tra Gubbio e Branca. La richiesta di chiarimenti verte sullo stato di avanzamento del progetto di raddoppio e sulla tempistica prevista per la sua realizzazione.
Se da un lato l’amministrazione attuale sembra orientata verso l’adozione del Tutor, dall’altro la presenza di segnali che indicano l’imminente attivazione degli autovelox appare come una mossa contraddittoria. Per questo motivo, Tasso e Minelli chiedono una risposta chiara, sia orale sia scritta, sulle intenzioni dell’amministrazione rispetto all’installazione di questi dispositivi.
L’introduzione del Tutor potrebbe costituire un controllo più equo e continuo
La questione centrale rimane quella della sicurezza stradale. Le statistiche sugli incidenti lungo la SS 219, spesso gravi o mortali, rappresentano l’elemento centrale del dibattito. L’installazione di autovelox potrebbe essere vista come una misura efficace per ridurre la velocità e, di conseguenza, gli incidenti. Tuttavia, la proposta alternativa del Tutor, che monitora la velocità media su un tratto di strada più lungo, potrebbe offrire un controllo più equo e continuo del comportamento degli automobilisti.
Dal punto di vista della politica locale, la scelta tra autovelox e Tutor non riguarda solo la sicurezza, ma anche la percezione pubblica . Gli autovelox sono spesso percepiti come strumenti per fare cassa, in quanto generano entrate attraverso le multe per eccesso di velocità. Il Tutor, invece, viene visto come un sistema più volto alla prevenzione e meno orientato alla punizione. Questa differenza di percezione potrebbe giocare un ruolo nelle scelte amministrative.
Un altro elemento fondamentale dell’interrogazione riguarda il raddoppio della SS 219 nel tratto Gubbio-Branca, una questione che tocca direttamente lo sviluppo infrastrutturale della regione e il miglioramento delle condizioni di mobilità per residenti e turisti. La realizzazione di questo progetto rappresenterebbe un passo avanti significativo per la viabilità locale, alleggerendo il traffico su una delle arterie più importanti della zona e migliorando la sicurezza complessiva.
Eviterebbe soprattutto il ripetersi di gravi incidenti anche mortali su quel tratto di strada.