19 Feb, 2025 - 11:44

Donna muore dopo aver mangiato un insaccato infetto: produttore nei guai

Donna muore dopo aver mangiato un insaccato infetto: produttore nei guai

 Queste sono storie che non vorremmo mai sentire. La Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo del titolare di un'azienda della provincia di Arezzo, accusato di aver prodotto un insaccato a base di suino contaminato dal batterio Listeria monocytogenes in quantità superiore ai limiti di legge. Il prodotto, consumato da una donna sessantenne già affetta da altre patologie, avrebbe provocato un'infezione letale. La donna è morta dopo un mese di ricovero all'ospedale di Città di Castello. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Perugia, si è basata su una consulenza tecnica che ha evidenziato come la causa del decesso sia da ricondurre a uno stato settico provocato dall'infezione.

 

Il caso: le indagini, e la richiesta di rinvio a giudizio


Secondo quanto riportato da "La Nazione", i fatti risalgono a marzo 2024. La donna, residente in Umbria, si era presentata al pronto soccorso di Città di Castello con forti dolori addominali e vomito. Le sue condizioni si sono aggravate nel giro di poche ore, rendendo necessario il ricovero d'urgenza. Nonostante le cure, è deceduta dopo un mese a causa di gravi complicazioni.

Dalle analisi effettuate successivamente dall'Asl Umbria 1 è emersa la presenza di Listeria monocytogenes in quantità superiore ai limiti consentiti in un insaccato di suino consumato dalla donna prima del ricovero. Il prodotto era stato acquistato in un negozio di Umbertide.

Ulteriori accertamenti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Perugia hanno confermato che la presenza del batterio nell'insaccato era tale da poter aver scatenato la grave infezione settica che ha portato al decesso della paziente.

A seguito delle indagini, la Procura di Perugia, guidata dal procuratore Raffaele Cantone, ha chiuso il fascicolo e ha chiesto il rinvio a giudizio per il titolare dell'azienda di Arezzo responsabile della produzione dell'insaccato. 

 

Che cos'è il batterio Listeria monocytogenes?

Listeria monocytogenes è un batterio patogeno responsabile della listeriosi, un'infezione alimentare potenzialmente grave. Questo microrganismo si trova comunemente nel suolo, nell'acqua e in alcuni alimenti di origine animale, come carni lavorate, formaggi a pasta molle e insaccati.

La caratteristica principale della Listeria è la sua capacità di sopravvivere e proliferare anche a temperature molto basse, come quelle dei frigoriferi domestici. Per questo motivo, gli alimenti contaminati possono costituire un serio pericolo per la salute, specialmente per soggetti fragili come anziani, donne in gravidanza e persone con un sistema immunitario compromesso.

Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, la listeriosi è una patologia rara ma con un alto tasso di mortalità nei casi più gravi. L'Unione Europea impone limiti severi sulla presenza del batterio negli alimenti, ma quando i controlli falliscono, le conseguenze possono essere fatali.

 

I sintomi della listeriosi e i rischi per la salute

L'infezione da Listeria monocytogenes può manifestarsi in forme diverse, a seconda delle condizioni di salute del paziente e della quantità di batteri ingeriti. Nei soggetti sani, l'infezione può causare sintomi lievi o moderati, come:

  • Febbre
  • Nausea e vomito
  • Diarrea
  • Dolori muscolari

Nelle persone più vulnerabili, come anziani o immunodepressi, la listeriosi può evolversi in forme più gravi, portando a:

  • Meningite o encefalite
  • Sepsi (infezione generalizzata del sangue)
  • Aborto spontaneo o infezione neonatale nelle donne in gravidanza

Nel caso della donna deceduta a Città di Castello, la presenza pregressa di altre patologie ha probabilmente aggravato il quadro clinico, rendendo l'infezione letale.

Il caso riporta al centro dell'attenzione il tema della sicurezza alimentare e dell'importanza di rigorosi controlli nella produzione e commercializzazione degli alimenti. La normativa europea e italiana impone standard stringenti per la produzione di prodotti a base di carne, inclusi test microbiologici su lotti di produzione per rilevare la presenza di batteri pericolosi.

L'indagine della Procura di Perugia mira a chiarire se il produttore abbia rispettato tali norme o se ci siano state negligenze nel processo di verifica della sicurezza dell'insaccato finito sul mercato.

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Lorenzo Farneti
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