Valorizzare la diversità e il conflitto nella gestione delle risorse umane della pubblica amministrazione: questo è l’obiettivo del progetto InPluServ, un progetto europeo coordinato da Anci Umbria.
Si tratta di un’iniziativa finanziata dall’UE che riunisce 7 partner, incluso il coordinatore Anci Umbria, provenienti da 5 paesi europei (Italia, Spagna, Paesi Bassi, Cipro e Portogallo). I beneficiari diretti del progetto InPluServ sono 45 manager della pubblica amministrazione (PA) che parteciperanno al pilot della formazione. Ogni paese partner ha contribuito a scriverla ed inserirla in un’apposita piattaforma digitale di e-learning, composta da 5 moduli. Previsti anche 3 workshop. Quello finale è stato ospitato nella sala Falcone Borsellino del palazzo della Provincia di Perugia.
InPluServ chiuso con un workshop, una cassetta degli attrezzi relazionale per i dipendenti pubblici
L’evento era previsto nell’ambito del multiplier event italiano alla presenza di Silvio Ranieri, segretario generale di Anci Umbria, che ha portato I saluti istituzionali. Con l’associazione dei comuni anche le tre professioniste che hanno presentato il progetto e i risultati. Elena Gentilini, progettista di Progetto Arcadia, Valentina Nardi, consulente del lavoro, psicologa e referente scientifico del progetto, Valentina Fenza, referente del progetto per Anci Umbria.
Durante la mattinata è intervenuta anche la collega cipriota Eleni Ploutarchou, Center for Social Innovation, che ha parlato di “diversity charter”.
“InPluServ – ha spiegato il segretario Silvio Ranieri – è una continuazione in scala europea del progetto ‘Io e gli altri’, realizzato con Inail e Inca-Cgil, che aveva l’obiettivo di migliorare le capacità relazionali dei dipendenti. La particolarità è che è un progetto europeo diretto essenzialmente al management, quindi alla parte apicale della pubblica amministrazione. È incentrato sulle diversità come valore all’interno della pubblica amministrazione ma, soprattutto, ha la finalità di creare una nuova figura, già presente nel mondo anglosassone, e delineare delle linee guida per dare omogeneità al sistema europeo di questa nuova figura”.
“Questo progetto – ha detto Valentina Nardi – vede la realizzazione per le pubbliche amministrazioni, in particolare per i loro manager, di una formazione rivolta alla valorizzazione della diversità per la gestione dei conflitti per generare ambienti e, soprattutto, servizi pubblici più inclusivi”.
“InPluServ – ha rimarcato Elena Gentilini – ha acquisito valore aggiunto dopo la pandemia quando è stato evidente a tutti quanto sia importante che i servizi pubblici e le amministrazioni pubbliche abbiano la capacità di leggere la diversità, di valorizzarla e di adattarsi alle differenze ma anche alle variabilità che ci possono essere sia interne che esterne”.
Tutti gli obiettivi del progetto che si è concluso con la produzione di un report di Anci Umbria
Tra coloro che hanno beneficiato direttamente delle attività progettuali figurano anche i partner di progetto che parteciperanno alla training activity prevista per divenire essi stessi formatori e che aumenteranno la loro capacità di lavorare sulla formazione relativa al DM a livello europeo e transnazionale. Tra i beneficiari indiretti ci sono, ad esempio, le categorie svantaggiate (disoccupati, migranti e richiedenti asilo, marginalità economica/sociale, disabilità fisiche e cognitive) consultati in fase di co-progettazione in qualità di utenti finali di servizi pubblici.
Gli obiettivi del progetto sono il miglioramento delle soft skills dei manager della PA, promuovendone l’introduzione nella formazione mainstream delle figure apicali della PA, e la produzione di un “Report e Policy Guidance” – che sarà curato da Anci Umbria – per l’integrazione della formazione professionale e la sensibilizzazione nei settori della pubblica amministrazione e della formazione professionale sull’importanza del curriculum per i servizi pubblici e i dirigenti della pubblica amministrazione.