Non si placano le polemiche dopo la mancata firma dell’Accordo di programma AST e ora entrano in campo anche Confartigianato e il vicesindaco di Terni Riccardo Corridore, sul tema dell’indotto. Insomma, il clima resta caldo dopo il rinvio, dovuto alla decisione dell’azienda di approfondire la proposta-ponte del MIMIT sui costi dell’energia. Un posticipo che sembra rinviare la chiusura della vertenza a dopo le elezioni regionali. Tenendo fermo quasi un miliardo di euro di investimenti.
“Non sappiamo se sono giustificate le parole del sindaco Bandecchi che accusa Arvedi-AST di intenti strumentali a scapito del territorio nella trattativa – scrive Confartigianato Terni -. Ma di sicuro confermiamo che è il territorio, e in particolare l’indotto, che sta pagando il prezzo più alto di questa situazione di sostanziale stallo che si protrae dal 2022“.
E subito dopo la nota dell’associazione, Riccardo Corridore (capolista di Alternativa Popolare alle Regionali) ci mette il carico. “Arvedi rispetti la città di Terni – attacca il vicesindaco in scia a Bandecchi -. Rispetti gli operai dell’acciaieria e le ditte locali dell’indotto. Prese impegni per salvaguardare i livelli occupazionali, per ripristinare i rapporti con il terziario locale e per affrontare seriamente il problema ambientale. Venga subito a firmare l’Accordo di programma. Il tempo sta finendo“.
Indotto AST: Confartigianato chiede attenzione alle ditte terze, il Comune rilancia anche il tema ambientale
“L’indotto AST ha una grande rilevanza, anche occupazionale – afferma nella sua nota l’associazione presieduta da Mauro Franceschini -. E quindi va tutelato e promosso affinché l’intero polo siderurgico possa essere competitivo. Questo prolungato stallo ha prodotto rapporti tra imprese e AST eccessivamente orientati alla riduzione dei cost. Anche correndo consapevolmente il rischio di ridurre o addirittura espellere imprese locali dal polo siderurgico. Dissolvendo così un patrimonio di competenze, prassi operative sicure e omogenee e attenzione alla qualità del prodotto finale che non sarà facile recuperare“.
Corridore, raccolto l’appello dell’associazione artigiana, allarga il discorso anche alla questione ambientale. “Oggi che l’Accordo di programma è pronto per la firma, AST ha introdotto il tema dell’energia per allungare i tempi – afferma il vicesindaco -. Noi, come Comune abbiamo fatto la nostra parte da mesi. La delibera di giunta autorizzativa della discarica, con prescrizioni tali da garantire la salvaguardia ambientale, è stata fatta da tempo. Prima si usava questa scusa per rinviare il motivo della firma. Ora si “ricatta” la città, il territorio e il Governo con il costo dell’energia. Quando ha acquistato AST, il gruppo Arvedi conosceva bene i maggior costi energetici rispetto a Francia e Germania e al contesto europeo. Abbiamo dialogato anche sull’emergenza ambientale di Prisciano e di Terni EST. Concorrendo a cercare soluzioni. Ma i problemi di Tapojarvi, nonostante le costanti rassicurazioni, sono rimasti tali. A questo si aggiugono due questioni poste dal Comune con forza in questi anni. La tutela delle professionalità e delle competenze dell’indotto locale e l’incremento occupazionale. Vengano a firmare e mantengano gli impegni“.
Rebus energia, da Confartigianato anche la richiesta di una soluzione strutturale per i costi elettrici
L’allarme di Confartigianato Imprese di Terni riguarda anche il tema dell’energia, che sembrerebbe l’ultimo scoglio rimasto da affrontere prima della firma dell’Accordo di programma.
“Temi cruciali come quello dell’energia e della competitività – dice l’associazione di via Luigi Casale – sono ancora oggi approcciati con canoni emergenziali e soluzioni di continuo ripiego. Gli alti costi dell’energia che deprimono la competitività delle imprese sono un problema nazionale e serve una soluzione di sistema per tutte le imprese. Si invoca ora una soluzione strutturale locale per sostenere la competitività dei poli produttivi energivori e strategici come AST. Non essendo possibile una soluzione locale strutturale in tempi brevi si punta su una soluzione ponte L’interesse pubblico a sostenere la competitività dei poli strategici come AST – continua la Confartigianato – si dovrebbe estendere anche all’intero indotto. Perché AST e indotto costituiscono nel loro insieme un polo energivoro che deve stare sul mercato internazionale“.
Insomma, secondo l’associazione presieduta da Franceschini, è tutto rimesso all’impegno assunto dal Ministro Urso a trovare una soluzione ponte. Per la quale però – dice la Confartigianato – non ci sono né anticipazioni, né certezze.
“Se era chiaro al Governo, che occorreva una soluzione ponte – conclude la nota – essa poteva certamente essere cercata prima. Senza far passare inutilmente mesi e anni a danno degli umbri“.