Una giornata che sembrava ordinaria si è trasformata in un incubo per un corriere incaricato di consegnare pacchi nelle colline umbre. L’autista, seguendo le indicazioni di un navigatore forse impazzito, si è ritrovato intrappolato in una strada secondaria tra Ville di Vasciano e Aguzzo, nel comune di Stroncone. Il mezzo, carico di pacchi ordinati online, è finito incastrato in una zona boschiva, rendendo necessaria l’intervento dei Vigili del Fuoco di Terni per il salvataggio.
Il corriere, seguendo fedelmente le indicazioni del navigatore, si è avventurato su una strada sconnessa e poco praticabile, allontanandosi sempre più dalle principali vie di comunicazione. Alla fine, il furgone si è bloccato in una via stretta e impervia, incapace di avanzare o retrocedere. L’autista, illeso ma visibilmente sotto shock, ha lanciato l’allarme con il suo telefono. I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente, ma ci sono volute oltre tre ore per trainare il mezzo fuori dalla zona pericolosa, percorrendo cinquecento metri su un terreno particolarmente difficile.
L’incidente ha suscitato una forte reazione da parte della Uiltrasporti Umbria, che ha colto l’occasione per denunciare le condizioni di lavoro spesso precarie e rischiose che hanno provocato l’incubo per un corriere. Leonardo Celi, del dipartimento merci logistica e spedizioni della Uiltrasporti Umbria, ha espresso preoccupazione per l’aumento esponenziale delle vendite online, che sta portando a un incremento insostenibile dei carichi di lavoro per i driver.
Leonardo Celi responsabile merci logistica di Uiltrasporti interviene nella vicenda
«Purtroppo – ha dichiarato Celi – l’aumento delle vendite online sta portando a un sovraccarico di lavoro per i corrieri. I lavoratori, con dedizione e senso del dovere, cercano di rispettare le tempistiche di consegna, spesso a discapito della loro sicurezza».
Celi ha sottolineato come l’utilizzo di navigatori che non sempre sono affidabili possa portare a situazioni pericolose, come quella di Stroncone. «Per fortuna non ci sono stati feriti, ma poteva andare molto peggio. Come sindacato – ha proseguito – siamo sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, e continueremo a batterci per migliorare le loro condizioni di lavoro e renderle più sicure. È necessario però un cambio di rotta da parte delle aziende, che devono investire nella formazione dei propri driver e nella pianificazione delle consegne, tutelando la salute e la sicurezza dei lavoratori».
Questo incidente non è un caso isolato. Molti corrieri si trovano a dover fare i conti con ritmi di lavoro estenuanti e con strumenti tecnologici non sempre affidabili. La pressione per rispettare le consegne nei tempi previsti spesso porta i driver a prendere rischi non calcolati, mettendo in pericolo la loro incolumità.
«Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni – ha aggiunto Celi – di situazioni simili, dove i corrieri si sono trovati in difficoltà a causa di indicazioni sbagliate del navigatore. Questo dimostra che c’è un problema sistemico che va affrontato con urgenza.»
Per risolvere questi problemi, Uiltrasporti Umbria chiede interventi strutturali da parte delle aziende di logistica..
«Le aziende devono capire che la sicurezza dei lavoratori deve essere una priorità. Questo significa – ha aggiunto Celi – non solo fornire loro i mezzi per lavorare in sicurezza, ma anche garantire che i carichi di lavoro siano sostenibili e che ci sia un supporto adeguato per gestire le consegne in modo efficace e sicuro».
L’incubo per un corriere è solo la punta dell’iceberg del malessere nella categoria
Oltre a richiedere un impegno maggiore da parte delle aziende, Uiltrasporti Umbria fa appello anche alle istituzioni affinché prendano provvedimenti per tutelare i lavoratori del settore della logistica. La regolamentazione dei carichi di lavoro e l’introduzione di norme più rigide per l’utilizzo dei navigatori potrebbero contribuire a ridurre il rischio di incidenti.
«Le istituzioni devono intervenire per garantire che i lavoratori siano protetti. Questo significa anche fare pressione sulle aziende affinché rispettino le normative sulla sicurezza sul lavoro e che adottino misure preventive per evitare situazioni di pericolo», ha concluso Celi.
Molti corrieri hanno condiviso le loro esperienze, raccontando di turni estenuanti, pressioni costanti per rispettare le scadenze e strumenti tecnologici inaffidabili. «Lavoriamo sotto una pressione enorme – ha raccontato un corriere che ha preferito rimanere anonimo – e spesso ci troviamo in situazioni pericolose. È ora che le aziende e le istituzioni facciano qualcosa per migliorare le nostre condizioni di lavoro».