L’incubatore BIC di Sabbione, a Terni, sarà gestito per altri sei mesi da Sviluppumbria. E il tempo da qui a fine dicembre sarà utilizzato dal Comune di Terni per cercare di acquisire l’area e gli immobili e per trovare una soluzione per il rilancio.
È quanto ha deciso il consiglio comunale nella seduta di oggi votando all’unanimità l’affidamento in house, in via temporanea fino al 31 dicembre 2024, della gestione dell’Incubatore di imprese a Sviluppumbria e la relativa convenzione.
La road map stilata mesi fa dall’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali si arricchisce così di una ulteriore tappa intermedia. Sulla strada dell’acquisizione e della definizione di un nuovo progetto destinato a startup e PMI innovative. E nonostante il voto unanime del consiglio non è mancato un passaggio polemico destinato al ruolo della Regione e della stessa Sviluppumbria.
Incubatore BIC, Cardinali: “Da Sviluppumbria notizia del disimpegno della Regione. Ma hanno acquisito quello di Foligno”
Cardinali ha spiegato che – in passato – solo la Regione dell’Umbria aveva risposto alla sollecitazione di Sviluppumbria. Che era intenzionata a lasciare la gestione dell’incubatore perchè Invitalia (oggi proprietaria) voleva venderlo.
“Erano già tre o quattro anni che Sviluppumbria rappresentava questa situazione a Comune e Provincia di Terni – ha affermato l’assessore allo sviluppo economico -. Ma nessuno ha risposto. Solo la Regione lo ha fatto, per confermare una metodologia che purtroppo a Terni conosciamo benissimo. Infatti è stato acquisito l’incubatore gemello in provincia di Perugia, quello di Foligno. Mentre quello ternano di via delle Campore è stato lasciato morire in maniera tutt’altro che dignitosa. Tanto che oggi startup e imprese localizzate a Terni, vanno a Foligno a fare formazione e ad acquisire servizi di consulenza“.
Nell’incubatore, ha ricordato l’assessore, operano una decina di imprese che generano fatturato nel territorio ternano. Cinque delle quali altamente innovative.
“Aver scelto l’immobilismo che è stato usato in passato – ha chiarito Cardinali – avrebbe significato mettere in mezzo a una strada le imprese, che sono venute in Comune a chiedere conto di quanto era accaduto. Senza il nostro intervento, il 30 giugno se ne sarebbero dovute andare, smontando i macchinari“.
Gestione transitoria a Sviluppumbria, prorogabile di altri sei mesi con sostenibilità economica
Sviluppumbria ha comunicato la volontà di continuare la gestione transitoria dell’immobile di proprietà comunale almeno sino al 31 dicembre 2024. Chiedendo, però, la definizione di un accordo per la gestione temporanea della struttura e della prosecuzione dei servizi di incubazione a favore delle imprese. La gestione è pertanto divenuta oggetto di una convezione approvata dal consiglio comunale. Nel frattempo si lavorerà alla riconfigurazione dell’Incubatore di Imprese, con un gruppo di lavoro istituito ad aprile.
La convenzione specifica la natura e la tipologia dei servizi erogati per la prosecuzione delle attività gestionali necessarie alle imprese incubate. Inoltre il compendio di proprietà comunale verrà mantenuto in sicurezza, secondo una proposta inviata da Sviluppumbria. Il documento include un’analisi costi-ricavi che dimostra l’equilibrio del quadro economico. La convenzione potrà essere prorogata alle medesime condizioni per altri 6 mesi, dopo il 31 dicembre. Purchè sia garantito l’equilibrio economico e vi sia il nulla osta della Provincia.
Il Comune ha offerto a Invitalia un massimo di 500 mila euro per l’acquisto del BIC
Nell’area dell’incubatore sono presenti strutture immobiliari di proprietà della Provincia, del Comune di Terni e altre unità immobiliari in carico a Invitalia Partecipazioni. Il Comune di Terni, a seguito delle interlocuzioni avviate dal sindaco Stefano Bandecchi con Invitalia, Sviluppumbria, le imprese e l’assessorato regionale allo Sviluppo Economico, ha proposto l’acquisto del compendio per un massimo di 500 mila euro. Dell’interesse all’acquisizione delle proprietà Invitalia da parte del Comune sono stati informati tutti gli enti coinvolti. Ed è stato richiesto alla Regione l’interessamento per garantire la prosecuzione delle attività di Sviluppumbria nel sito.