Sono un centinaio le firme dei lavoratori AST Arvedi sotto la petizione sull’incrocio di viale Brin che, al termine dei lavori della Prima commissione, il presidente Andrea Sterlini di Alternativa Popolare, ha letto ai consiglieri comunale. La petizione non era all’ordine del giorno ma Sterlini ne ha dato lettura nell’aula di Palazzo Spada, per concordare coi commissari le prossime mosse da fare.

I lavoratori di AST chiedono la modifica del funzionamento del semaforo posizionato all’incrocio tra viale Brin, via Centurini e via Breda. Una richiesta che sarà valutata dalla Prima commissione con una seduta dedicata e un sopralluogo. Ma intanto qualcosa si è già mosso a Palazzo Spada. Perché l’assessore alla mobilità e al traffico Marco Iapadre, in aula per un altro punto all’ordine del giorno riguardante un abuso edilizio, ha fatto sapere – a margine dei lavori – che gli uffici stavano già lavorando a una soluzione.

In ballo, infatti, c’è la trasformazione dell’impianto semaforico tradizionale in uno “smart” di ultima generazione. Con la sostituzione delle “spire” posizionate sotto l’asfalto. Per regolare i sensori temporizzatori che regolano l’accensione.

Incrocio viale Brin-via Centurini-via Breda, lunghe code e disagi per i cittadini e i lavoratori AST che hanno scritto al sindaco

Le lunghissime code in via Centurini, arrivano fino alla Coop

Il problema è annoso. Lo ricordano gli stessi estensori della petizione.
Lunghe code si formano quotidianamente in tutte le direzioni – spiegano -. Con relative ripercussioni sull’inquinamento. Si tratta di un nodo strategico di passaggio della città e di accesso allo stabilimento di viale Brin ed alla Valnerina“.

La situazione, però, è peggiorata dopo la realizzazione delle piste ciclabili. Che hanno ridotto le carreggiate e allungato le code. Una situazione che si presenta analoga in altre incroci cittadini, interessati dalle “piste” per la mobilità dolce realizzate con i contributi dell’Agenda Urbana dalla passata aamministrazione.
La situazione diventa insostenibile in particolare negli orari di ingresso e usciti dal lavoro e dalle scuole – continua la petizione dei lavoratori AST -. Al mattino dalle 7,45-8,15, poi dalle 13 alle 14,30 e la sera dalle 16,45 alle 18. Abbiamo accolto positivamente la notizia della realizzazione della bretella San Carlo-Valnerina prevista per il 2029 e che potrebbe migliorare la situazione. Ma chiediamo una verifica urgente in merito alla soluzione migliore possibile per diminuire le code, i relativi disagi e l’inquinamento dovuto alle emissioni degli scarichi inquinanti in seguito alla sosta dei mezzi automobilistici durante il rosso dei semafori“.

I firmatari della petizione, nella loro missiva avanzano anche alcune proposte. Quella, per esempio, di ridurre di 50 metri la ciclabile su viale Brin per permettere il posizionamento delle auto su due file in prossimità del semaforo. E poi quella di modificare il funzionamento dell’impianto semaforico, consentendo svolte e contemporanee in sicurezza sulle stesse corsie. Infine, una diversa modulazione oraria dei tempi di accensione del verde. Per favorire un migliore scorrimento del traffico.

Nuovi sensori per regolare il funzionamento dell’impianto semaforico in relazione al traffico: la soluzione smart del Comune

L’assessore Iapadre, presente in consiglio alla lettura della petizione da parte del presidente Sterlini, ha dato il via libera all’audizione dei firmatari. E la disponibilità ad illustrare ai commissari le possibili soluzioni al vaglio degli uffici comunali.

Abbiamo ben presente questa criticità – conferma a margine dei lavori della commissione -. E stiamo ragionando su possibili soluzioni. Prima tra tutte quella di ritornare all’antico, quando quel semaforo era regolato con “spire” posizionate sotto l’asfalto. Che segnalavano la mole di traffico e regolavano la circolazione in base ai flussi veicolari. Quegli impianti intelligenti, che risalgono a parecchi anni fa, nel corso del tempo sono andati fuori servizio. In alcuni casi a causa di lavori che hanno interessato la sede stradale. Stiamo pensando di installare sensori più moderni e di regolare diversamente il traffico nei vari sensi di marcia. Per ridurre i tempi di sosta e far defluire in maniera più efficiente la circolazione. Anche con una modifica delle possibilità di svolta, come indicato dai firmatari“.

Più difficile, da valutare in termini di opportunità, la rimozione anche parziale delle piste ciclabili. Che hanno previsto l’impiego di finanziamenti dedicati nell’ambito di progettualità comunali.

Ragioneremo con i cittadini – spiega Iapadre -. Anche se una valutazione preventiva dell’impatto della realizzazione delle piste ciclabili sul traffico veicolare poteva essere fatta. Il tema è che sono stati spesi soldi della collettività e va valutata l’opportunità di interventi a posteriori. Se l’emergenza si potesse risolvere diversamente, sarebbe auspicabile“.

La problematica sarà sviscerata in una prossima commissione consiliare. Che – a seguito della richiesta della consigliera di AP Agnese Passoni – porterà anche a un sopralluogo nelle vie interessate, con l’assessore e i tecnici. Altra questione emersa, infatti, è quella relativa all’uscita dal parcheggio degli uffici AST lungo viale Brin. Il passaggio di biciclette a pedala assistita, monopattini e mezzi alternativi, rende infatti, pericolosa per l’incolumità dei conducenti la fase di disimpegno delle auto dei dipendenti dall’area di sosta. Con rischi di investimenti e incidenti.