Nel 2023, l’Umbria ha registrato 2.280 incidenti stradali, con un bilancio di 45 vittime e 3.136 feriti, secondo i dati diffusi dall’Istat. Rispetto al 2022, si evidenzia un incremento degli incidenti (+1,2%) e dei feriti (+2%), mentre le vittime calano dell’8,2%, una riduzione significativa rispetto al trend nazionale. Tuttavia, il costo sociale ed economico degli incidenti rimane elevato: oltre 251 milioni di euro, pari a 294 euro per ogni cittadino umbro. Tale cifra rappresenta l’1,4% del totale nazionale, stimato in 17,7 miliardi di euro. Questi numeri rivelano un quadro complesso: da un lato, il calo delle vittime suggerisce miglioramenti nelle politiche di sicurezza stradale; dall’altro, l’aumento degli incidenti e dei feriti sottolinea la necessità di ulteriori interventi per ridurre i rischi sulle strade umbre.

Incidenti stradali in Umbria: zone critiche e contesto regionale

La distribuzione geografica degli incidenti offre spunti di riflessione. Le aree più urbanizzate e i principali assi stradali regionali, come l’A1, il raccordo Bettolle-Perugia e le statali 3, 75 e 675, concentrano il maggior numero di sinistri. I dati mostrano che gli incidenti più gravi avvengono nei comuni minori, con meno di 15.000 abitanti. In queste zone, l’indice di mortalità raggiunge i 3,6 decessi ogni 100 incidenti, un dato sensibilmente superiore all’1,5 rilevato nei centri più grandi.

Nei capoluoghi di provincia, il quadro appare meno critico: Perugia registra un indice di mortalità dello 0,9 e Terni dello 0,8. Questi numeri confermano che le aree urbane maggiori offrono maggiore sicurezza, probabilmente grazie a infrastrutture più moderne e a un controllo del traffico più rigoroso.

Per quanto riguarda l’indice di lesività, che misura i feriti ogni 100 incidenti, si rileva un lieve peggioramento, passando da 136,6 a 137,5. Al contrario, l’indice di gravità, che rappresenta il rapporto tra decessi e il totale di decessi e feriti, è sceso da 1,6 a 1,4. Anche l’indice di mortalità mostra un miglioramento, calando da 2,2 a 2,0 decessi ogni 100 incidenti rispetto all’anno precedente.

Nonostante i progressi registrati sul fronte della mortalità, il numero complessivo di incidenti e feriti rimane una sfida aperta per l’Umbria. L’obiettivo per il futuro deve essere chiaro: ridurre drasticamente questi numeri attraverso un mix di investimenti infrastrutturali, campagne educative e controlli più efficaci.

L’Umbria ha dimostrato di poter invertire il trend sulle vittime, ma per trasformare questi progressi in risultati duraturi sarà necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini. Solo così sarà possibile garantire strade più sicure e ridurre l’impatto sociale ed economico degli incidenti.

L’obiettivo per il futuro: migliorare la sicurezza stradale

Il report mette in evidenza la necessità di proseguire con interventi mirati per migliorare la sicurezza stradale, soprattutto nelle aree meno urbanizzate e lungo le direttrici chiave. Le zone rurali, infatti, sono spesso caratterizzate da infrastrutture stradali obsolete, una manutenzione carente e una scarsa illuminazione, fattori che aumentano il rischio di incidenti gravi.

La prevenzione resta la chiave per ridurre l’incidenza degli incidenti. Interventi strutturali, come il miglioramento della segnaletica e l’installazione di dissuasori di velocità, possono giocare un ruolo determinante. Inoltre, un maggiore utilizzo delle tecnologie, come i sistemi di monitoraggio del traffico e le telecamere di sicurezza, potrebbe contribuire a ridurre comportamenti pericolosi, come l’eccesso di velocità o la guida in stato di ebbrezza.

Non meno importante è il ruolo della sensibilizzazione. Campagne di educazione stradale, rivolte soprattutto ai giovani e alle categorie più vulnerabili – come ciclisti e pedoni – sono fondamentali per promuovere comportamenti responsabili al volante.

I controlli sulle strade devono inoltre essere intensificati, con un focus particolare su quelle direttrici che registrano il maggior numero di incidenti. L’impiego di pattuglie mobili e la collaborazione tra forze dell’ordine e amministrazioni locali possono garantire una maggiore presenza sul territorio, aumentando il senso di responsabilità tra gli utenti della strada.