Gli incidenti causati dalla fauna selvatica (cinghiali e caprioli in testa) in Umbria e in molte altre regioni d’Italia rappresentano un serio problema per la sicurezza pubblica. Gli incontri ravvicinati, soprattutto con l’arrivo della bella stagione, diventano sempre più frequenti e i Comuni corrono ai ripari adottando nuove soluzioni. É quanto accaduto a Città della Pieve, nel perugino dove, per salvaguardare fauna, biodiversità e utenti della strada, sulla strada provinciale 308 (detta di Fondovalle) è stato potenziato il sistema di prevenzione degli incidenti causati da fauna selvatica grazie a un impianto di ultima generazione. Questo tratto infatti, soprattutto nelle ore notturne, è interessato dal frequente attraversamento degli animali.
Un altro impianto era stato già montato al km 7+500 della provinciale 308; la Provincia nelle settimane scorse ha provveduto a installare il secondo dispositivo (al km 2+000) con l’obiettivo di ridurre le collisioni veicolari. A darne notizia è la consigliera provinciale delegata alla viabilità che ha sottolineato anche come quella perugina, sia una delle prime e pochissime province italiane ad aver attuato questo progetto all’avanguardia.
In cosa consiste il dispositivo per il contrasto degli incidenti da fauna selvatica
I dispositivi che la Provincia di Perugia sta utilizzando con successo già da diversi anni sono quelli previsti dal progetto LIFE STRADE – LIFE11BIO/IT/072, per la gestione e la riduzione delle collisioni veicolari con la fauna selvatica. In particolare, come spiegato dal geometra Lanfranco Ghiani, dell’Ufficio competente, quelli introdotti sulla S.P. 308 sono di nuova generazione dal momento che per la prima volta impiegano una telecamera “doppler” che registra l’arrivo dei veicoli già da 500 metri di distanza.
“Il sistema è inoltre dotato, come gli impianti precedenti, di sensori termici– si legge nella nota della Provincia – energeticamente autonomi, che riescono ad individuare la presenza di animali a bordo strada e ad attivare una segnalazione luminosa per avvisare l’auto in transito, al fine di indurne il rallentamento. Se l’automobilista non diminuisce la sua velocità, entra in funzione un sistema di dissuasione acustica che fa allontanare l’animale, riproducendo il suono di una battuta di caccia al cinghiale“.
A oggi in totale sono nove gli impianti operativi per il contrasto degli incidenti da fauna selvatica lungo le strade della provincia di Perugia: sulla SR 599 (Lago Trasimeno), sulla SP 340 tratto 3 di Pietrafitta, sulla SP 105 di Trestina, sulla SP 174 tratto 2 di Ponte Rio, sulla San Pellegrino SP 241 tratto 5,T, S.P. 303 della Romea, sulla SP 340 tratto 1 di Spina e i due sulla SP 308.
L’Umbria alle prese con la fauna selvatica: sempre massiccia la presenza dei cinghiali
L’Umbria, cuore verde d’Italia, è una regione che dà ospitalità a una varietà di animali selvatici. Da anni ormai, la specie che crea maggiori criticità a livello regionale è rappresentata dai cinghiali, che proprio in questo periodo si riproducono con conseguente aumento sia del numero, sia della pericolosità perché le femmine difendono i piccoli. La popolazione degli ungulati selvatici nella nostra regione, secondo le stime di Coldiretti, ammonterebbe a 150mila esemplari. I danni che questi animali stanno provocando all’agricoltura si aggirano invece su diversi milioni di euro ogni anno.
Una situazione che rispecchia quella nazionale dove, solo nell’ultimo anno si parla di cifre di almeno 200 milioni. I vari Atc, gli ambiti di caccia territoriali, intervengono con azioni di selezione per il contenimento della popolazione eppure, a oggi i cinghiali, il cui unico predatore naturale sarebbe il lupo, continuano a popolare le campagne, spingendosi sempre più spesso anche in città dove rappresentano un problema per la sicurezza pubblica. In questo contesto che presenta evidenti complessità, dove non esistono soluzioni semplici, misure come quelle adottate a Città della Pieve e nella provincia di Perugia, possono rivelarsi fondamentali per la tutela della sicurezza pubblica.