Un bambino di 11 anni si trova ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Santa Maria di Terni dopo il grave investimento avvenuto ieri in via Armadori, nella zona Peep di San Nicolò a Spoleto. Secondo quanto riportato da UmbriaJournal, l’incidente è avvenuto poco prima delle 8, mentre il giovanissimo stava raggiungendo la scuola insieme al fratellino. Le sue condizioni sono giudicate molto serie e la prognosi rimane riservata.
La Polizia Locale di Spoleto, coordinata dalla comandante Alessandra Pirro, è impegnata in una ricostruzione definita “particolarmente complessa”, basata sui rilievi effettuati sul posto e sulle testimonianze raccolte nelle ore successive.
Secondo quanto emerso, il bambino - che si stava recando a scuola insieme al fratellino - si sarebbe improvvisamente ricordato di aver dimenticato un libro e, nel tentativo di tornare rapidamente a casa, avrebbe compiuto un repentino cambio di direzione.
Proprio in quell’istante è sopraggiunta una Volkswagen T-Roc, guidata da un uomo che stava accompagnando la figlia a scuola. L’automobilista, secondo la sua versione, avrebbe visto il piccolo sbucare “all’improvviso” sulla carreggiata, senza avere il tempo materiale per evitare l’impatto. La collisione, repentina e violentissima, si è consumata in una manciata di secondi, sotto lo sguardo attonito del fratellino della vittima e di altri piccoli studenti che stavano raggiungendo lo stesso istituto scolastico.
Il personale del 118 è intervenuto tempestivamente, trovando il bambino ancora cosciente ma in condizioni critiche, con traumi significativi al cranio e al torace. Dopo le prime manovre di stabilizzazione il piccolo è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Terni, dove è stato immediatamente ricoverato in terapia intensiva pediatrica.
Qui l’équipe medica sta monitorando costantemente i parametri vitali, in un quadro clinico definito “delicatissimo”. Nel corso della giornata il bambino sarà sottoposto a ulteriori accertamenti diagnostici per valutare l’evoluzione del quadro clinico.
Il conducente della Volkswagen T-Roc, sentito immediatamente dopo l’incidente, ha riferito agli agenti di aver visto il bambino "solo all’ultimo istante", spiegando che il minore sarebbe comparso “all’improvviso” sulla carreggiata.
Non si esclude che la visuale del conducente possa essere stata parzialmente occultata da un pulmino scolastico o da altri mezzi in sosta lungo il tratto di via Armadori. Le pattuglie della polizia locale stanno procedendo con rilievi tecnici, misurazioni millimetriche e accertamenti strumentali per ricostruire con esattezza ogni dettaglio utile: posizione dei veicoli al momento dell’impatto, eventuali punti ciechi, rispetto dei limiti di velocità, condizioni dell’asfalto e intensità del traffico nell’orario dell’incidente.
Un lavoro minuzioso - sottolineano gli inquirenti - indispensabile per stabilire se l’investimento sia frutto di una tragica e imprevedibile fatalità o se emergano profili di responsabilità legati alla condotta di guida o alla conformazione del tratto stradale.
La polizia locale di Spoleto ha avviato un’indagine approfondita per ricostruire la dinamica dell’incidente che ha visto coinvolto l’undicenne. Le attività investigative mirano a chiarire ogni dettaglio della vicenda: la traiettoria percorsa dal bambino, la velocità del veicolo al momento dell’impatto, la presenza e la posizione di altri mezzi sulla carreggiata - con particolare attenzione all’ipotesi che un pulmino possa aver ostacolato la visuale del conducente -, il comportamento dei minori presenti e l’adeguatezza della segnaletica stradale nell’area interessata.
Saranno ascoltati tutti i testimoni presenti sul luogo dell’incidente, compresi i compagni di scuola che hanno assistito alla scena. Gli agenti stanno inoltre verificando l’eventuale disponibilità di immagini provenienti da videocamere private o di esercizi della zona, che potrebbero fornire riscontri oggettivi sui movimenti del bambino e dell’automobile.
Le indagini proseguono a ritmo serrato: ogni elemento raccolto sarà valutato per determinare eventuali responsabilità penali o amministrative e per fornire risposte alla famiglia e alla comunità, profondamente scossa dall’accaduto.