A Perugia, un operaio di 32 anni ha perso la vita in un tragico incidente sul lavoro avvenuto in uno stabilimento specializzato nella produzione di imballaggi. Il fatto è accaduto nel pomeriggio, durante un turno di manutenzione. La vittima era impegnata nella manutenzione di un macchinario complesso, un’attività che richiede alta precisione e protocolli di sicurezza rigorosi.

Un’altra morte sul lavoro: dinamica dell’incidente

Le prime ricostruzioni indicano che l’operaio era al lavoro su una pressa, quando si è verificato l’incidente fatale. La pressa, uno strumento fondamentale per le operazioni di imballaggio, sembra essere stata al centro dell’episodio. Sul luogo sono intervenuti i sanitari del 118, la polizia di Stato, i vigili del fuoco e i tecnici della Asl. Nonostante i rapidi soccorsi, non è stato possibile salvare la vita dell’operaio. Le autorità hanno avviato accertamenti per determinare eventuali responsabilità, concentrandosi sulla verifica dei sistemi di sicurezza e sul rispetto delle normative vigenti.

Dichiarazioni del sindacato: “Indignazione di fronte a un fenomeno sempre uguale”

Maurizio Molinari, segretario generale della Uil Umbria, ha commentato duramente quanto accaduto, definendolo un episodio che rinnova un dolore costante per la regione. “L’ultima vittima è un operaio che era impegnato alle manutenzioni di un macchinario, in uno stabilimento di cartotecnica umbro. Con gli accertamenti ancora in corso, non possiamo che stringerci intorno alla famiglia, con cordoglio e commozione. Lacrime che, però, lasciano spazio all’indignazione di fronte a un fenomeno che si ripete sempre uguale a se stesso.” Molinari ha ricordato come la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenti una battaglia centrale per il sindacato, una battaglia che, a suo dire, necessita di interventi strutturali e tempestivi.

Molinari ha inoltre lanciato un appello alle istituzioni regionali per affrontare con urgenza il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Ha ribadito la necessità di un dialogo tra i rappresentanti sindacali e la Regione, sottolineando che l’Umbria occupa una posizione allarmante per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. Ha fatto riferimento a una piattaforma di proposte elaborata dai sindacati nei mesi scorsi, invitando le istituzioni a utilizzarla come base per avviare azioni concrete e condivise.

Morti sul lavoro in Umbria: numeri che fanno rabbrividire

L’Umbria si conferma un terreno scivoloso per chi lavora. I dati del 2024 fotografano una realtà cupa: 17 morti su 361.596 lavoratori, un rapporto che schizza a 47 decessi ogni 100.000 occupati. Non serve un esperto per capire che siamo ben oltre la media nazionale, ferma a 31. E se questo non basta a indignare, l’Umbria è sul podio delle peggiori d’Italia, dietro solo a Basilicata e Valle d’Aosta.

Il settore delle costruzioni si prende un triste primato, con operai che affrontano ogni giorno pericoli letali. Cadute, macchinari obsoleti e crolli strutturali sono gli assassini silenziosi che si nascondono dietro cantieri aperti. Una gestione spesso superficiale della sicurezza alimenta questa strage, lasciando lavoratori alla mercé del rischio.

Terni, con i suoi 5 morti su 83.000 occupati, è tra le peggiori province del Paese. Perugia non è da meno: 12 vittime su 278.000 lavoratori. Numeri che non sono solo statistiche, ma storie di vite spezzate e famiglie distrutte.

Una recente misura introdotta per affrontare questa problematica è la patente a crediti per le imprese edili, un sistema che premia le aziende virtuose in termini di sicurezza. Le imprese possono accumulare crediti adottando buone pratiche, investendo in formazione e utilizzando tecnologie per la prevenzione. Al contrario, comportamenti negligenti comportano la perdita di crediti e possibili sanzioni. Questo meccanismo non solo incentiva una cultura della sicurezza, ma responsabilizza le aziende nel tutelare i lavoratori. Inoltre, sarebbe oltretutto necessario intensificare i controlli sul rispetto delle normative per abbassare questa triste media.