A Terni un altro incidente sul lavoro, questa volta però causato da un’esplosione di una bombola di azoto. Una squadra dei vigili del fuoco è stata chiamata a intervenire per un incidente avvenuto durante le attività lavorative presso la stazione ferroviaria locale.
Mentre alcuni lavoratori stavano spostando alcune bombole di azoto utilizzate per alimentare l’impianto automatico antincendio, una di esse è accidentalmente caduta a terra. Questione di un secondo, si rompe la valvola che causa poi l’impatto. Considerata l’elevata pressione interna del contenitore, la bombola si è poi lanciata contro un operaio che si trovava nelle vicinanze, ferendolo in maniera non grave.
Incidente sul lavoro, bombola di azoto esplosa: i fatti
Grave incidente sul lavoro presso la stazione ferroviaria di Terni. Durante le operazioni di movimentazione di alcune bombole di azoto, una di esse è accidentalmente caduta a terra. Nell’impatto violento, la valvola della bombola si è danneggiata e rotta, causando un repentino rilascio della pressione interna.
Secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco, la bombola in preda alla forza esplosiva dovuta all’elevata pressione accumulata, si è scagliata contro un operaio. L’uomo è stato immediatamente soccorso dal personale sanitario giunto tempestivamente, che lo ha stabilizzato e trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale più vicino.
Quando i pompieri sono giunti sul luogo dell’incidente, il personale sanitario era già intervenuto per prestare i primi soccorsi al lavoratore infortunato. I vigili del fuoco hanno quindi provveduto a mettere in sicurezza l’area, isolando la bombola danneggiata. Hanno poi verificatoche non ci fossero ulteriori rischi per l’incolumità delle persone presenti.
Sono state avviate le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e determinare le eventuali responsabilità. La direzione della stazione ferroviaria ha immediatamente attivato le procedure di sicurezza e di emergenza previste, collaborando pienamente con le autorità competenti.
L’incidente, per fortuna, non ha avuto conseguenze gravi, ma ha evidenziato l’importanza di rispettare scrupolosamente le norme e i protocolli di sicurezza sul lavoro, soprattutto quando si manipolano materiali e attrezzature potenzialmente pericolosi.
Infatti, nonostante la gravità dell’impatto e delle ferite riportate, le condizioni del lavoratore, seppur serie, non sarebbero al momento ritenute pericolo di vita dai medici che lo hanno preso in cura. È in corso un’indagine approfondita per accertare le esatte dinamiche dell’incidente e le eventuali responsabilità, al fine di prevenire il ripetersi di simili episodi e garantire la massima sicurezza per tutti i dipendenti che operano all’interno della stazione ferroviaria.
In Umbria troppi casi di incidenti sul lavoro
Incidenti sul lavoro, nell’Umbria del 2024 si prospetta una situazione davvero preoccupante. Secondo i dati riportati dall’Osservatorio statistico di Vega Engineering, che da anni analizza con attenzione i numeri forniti dall’Inail, la regione si trova al sesto posto a livello nazionale per l’incidenza di infortuni mortali sul totale degli occupati. Uno scenario davvero allarmante, tanto da far ipotizzare il passaggio dell’Umbria in “zona rossa” per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel solo primo trimestre del 2024, la triste conta ha registrato ben tre vittime tra i lavoratori umbri (escludendo coloro che hanno perso la vita durante il tragitto per raggiungere o rientrare dal proprio posto di lavoro). Questo dato ha fatto schizzare il tasso regionale dell’8,3%, un valore superato soltanto da altre cinque regioni: Valle d’Aosta (35,2% con due decessi), Trentino (17,7% con nove morti), Puglia (11,6% con 15 vittime), Calabria (11,1% con sei morti) e Sardegna (8,7% con cinque vittime).
Purtroppo, l’Umbria detiene anche il triste primato a livello dell’Italia centrale, con una incidenza di infortuni mortali nettamente superiore a quella delle regioni limitrofe. Basti pensare che la Toscana ha registrato un tasso del 6,8% (11 morti), il Lazio del 4,6% (11 vittime), l’Abruzzo del 4% (due decessi) e le Marche del 3,1% (due morti). Inoltre, il dato umbro risulta anche peggiore della media nazionale, dove nel primo trimestre del 2024 si sono contati 151 incidenti mortali, tre in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un’incidenza complessiva del 6,1%.